DCI II – Beni pubblici e sfide globali: bando in tema di cultura e dialogo interculturale
Obiettivo del bando è quello di promuovere il dialogo interculturale, la diversità culturale e il rispetto per la pari dignità di tutte le persone nei Paesi coinvolti nel progetto.
Il bando è suddiviso in 2 lotti (una proposta progettuale deve riguardare un solo lotto).
Lotto 1: Aumentare la comprensione e il rispetto della diversità culturale e religiosa con l’obiettivo di aumentare il pluralismo culturale e la comprensione interculturale, compresi gli aspetti relativi alla religione o alla fede nei paesi partner
Per questo lotto le azioni dovrebbero:
– favorire la comprensione interreligiosa e/o interconfessionale: i beneficiari impareranno come accettare e valorizzare la diversità, affrontare le diversità di vedute in modo costruttivo e non conflittuale e accrescere la comprensione delle somiglianze e delle differenze tra le comunità culturali, religiose o di credo,
– migliorare la conoscenza e la comprensione delle diverse culture e sistemi religiosi/di fede e contribuire al rispetto della diversità e a un dialogo interculturale/interreligioso significativo,
– ridurre i pregiudizi e il potenziale di conflitto e settarismo costruendo un terreno comune tra persone che hanno visioni del mondo diverse,
– mobilitare varie competenze e attori, compresi gli operatori culturali, i soggetti che operano nel settore dell’istruzione, come insegnanti, intellettuali e studiosi, le organizzazioni della società civile, le comunità religiose/di fede.
Le attività dovrebbero favorire lo sviluppo delle capacità sostenibili nell’area degli studi religiosi e del dialogo interreligioso e promuovere l’inclusione di diverse comunità culturali/religiose/di fede e degli individui e la partecipazione attiva di donne e giovani nel ruolo di agenti e facilitatori del dialogo interculturale/interreligioso. Dovrebbero inoltre tener conto degli approcci inclusivi verso tutte le religioni e i credi e le prospettive secolari/umanistiche.
Sarà valutato positivamente l’uso della cultura e/o delle risorse educative/accademiche
Lotto 2: La cultura come elemento facilitatore del dialogo, dell’inclusione sociale, dello sviluppo delle competenze e della coesione con l’obiettivo di migliorare il dialogo e l’inclusione sociale (in particolare delle popolazioni vulnerabili e svantaggiate, come le persone appartenenti a minoranze, i migranti, le donne e le ragazze, i disabili), lo sviluppo delle competenze e la coesione sociale nei paesi destinatari.
Le azioni su questo lotto utilizzano la cultura come strumento preferenziale per il dialogo interculturale. In particolare dovrebbero offrire uno spazio neutro e sicuro per incontri che cercano di creare un ambiente di comprensione e rispetto reciproco e di promuovere l’integrazione nella società, permettendo a tutti di partecipare e beneficiare di un processo di sviluppo inclusivo e migliorare l’accesso alla cultura, comprendendo più membri della comunità per promuovere l’integrazione.
Le attività proposte dovrebbero basarsi sulle risorse culturali e le infrastrutture esistenti, favorendo approcci partecipativi e comunitari e il lavoro creativo congiunto intorno alla libertà di espressione e alla diversità culturale, con particolare attenzione per le persone socialmente emarginate, come le donne e le ragazze, i migranti e gli sfollati, i disabili, le persone appartenenti a minoranze, ecc.
Per raggiungere una massa critica di popolazione sarà data priorità alla mobilitazione di risorse e attori culturali nei contesti urbani, che nei paesi in via di sviluppo mostrano crescenti disparità socio-economiche, segregazione spaziale e altre forme di disuguaglianze e che spesso sono il punto di destinazione finale dei crescenti flussi migratori transfrontalieri.
Come indicato nelle tipologie di azione, le proposte progettuali possono prevedere anche un sostegno finanziario a terzi, destinato a gruppi target e altri stakeholder quali attori culturali, enti locali, università e istituti di istruzione. Tale sostegno può essere utilizzato come uno strumento per aiutare a raggiungere gli obiettivi dell’azione per migliorarne la sostenibilità e l’impatto. L’importo massimo del sostegno finanziario a un soggetto terzo è di EUR 60.000.
Qualora si utilizzi questa misura, nella proposta progettuale devono essere spiegate la motivazione, la metodologia e i criteri da seguire per l’assegnazione.
Le attività saranno implementati in una prospettiva di medio o lungo termine permettendo approcci step-by-step.
Gli applicant dovranno dimostrare una comprensione degli atteggiamenti, delle fedi e delle percezioni e delle relazioni prevalenti, di genere e di potere, tra gli stakeholder, così come la conoscenza delle interazioni culturali esistenti e delle risorse per la trasformazione dei conflitti utilizzate nelle comunità
Aspetti prioritari orizzontali (aspetti che saranno valutati nel concept note):
– approccio basato sui diritti (RBA), che comprende tutti i diritti umani: civili, politici, economici, sociali o culturali. In ogni fase del ciclo del progetto (identificazione, formulazione, attuazione, monitoraggio, valutazione) deve essere data attuazione ai cinque principi RBA: (i) legalità, universalità e indivisibilità dei diritti umani, (ii) partecipazione, (iii) non discriminazione, (iv) responsabilità (v) trasparenza.
– parità di genere, parte integrante dell’RBA: ogni proposta selezionata dovrà fare riferimento ai rilevanti indicatori “SMART” disaggregati per sesso menzionati nel piano d’azione di genere dell’UE 2016-2020.
– condivisione della conoscenza: i candidati dovrebbero anche proporre meccanismi per contribuire alla diffusione delle buone pratiche e dei risultati del programma a scopi di capacity building, consentendo l’eventuale replica e l’espansione dei progetti di successo. La Commissione potrebbe tenere un seminario per diffondere tra i beneficiari del programma e/o altri soggetti interessati i risultati e le lezioni apprese. Gli applicant devono prevedere nel budget il costo per la partecipazione a 2 eventi di gestione della conoscenza a Bruxelles, nel corso del programma, per promuovere lo sviluppo e la condivisione dei meccanismi di raccolta di dati resilienti e per informare i decisori politici ai vari livelli.
Beneficiari sono persone giuridiche senza fini di lucro appartenenti ad una delle seguenti categorie:
– attori non statali
– reti di OSC (organizzazioni della società civile)
– enti pubblici
– reti e/o associazioni di autorità locali.
– organizzazioni (intergovernative) internazionali
Proponente e co-proponente (ad eccezione delle organizzazioni (intergovernative) internazionali) devono essere stabiliti in uno dei seguenti Paesi: UE, EFTA/SEE, Beneficiari di IPA II, Paesi/territori in via di sviluppo compresi nella lista OCSE/DAC dei riceventi dell’APS che non sono membri del G20 (ovvero: Least Developed Countries (LDCs), Other Low Income Countries, Lower Middle Income Countries and Territories, Upper Middle Income Countries and Territories), oppure in un PVS membro del G-20 (a condizione che il Paese sia beneficiario del progetto), in uno dei Paesi e Territori d’Oltremare (PTOM) o infine in uno stato OCSE non UE (esclusivamente se le attività vengono realizzate in un Paese della categoria LDC oppure Highly Indebted Poor Country – HIPC) [l’elenco è disponibile nell’Annex O al bando).
In generale il contributo comunitario può coprire non meno del 51% e non più del 90% delle spese ammissibili nel rispetto dei seguenti massimali
– lotto 1: importo massimo: 2.000.000 euro e non saranno presi in considerazione progetti che richiedano un contributo inferiore a € 1.000.000,
– lotto 2: importo massimo: 2.850.000 euro e non saranno presi in considerazione progetti che richiedano un contributo inferiore a € 1.900.000.
In via eccezionale, il finanziamento può coprire l’intero costo del progetto (nel rispetto dei massimali previsti) se si ritiene che sia indispensabile realizzarlo (perché ciò avvenga, la Commissione deve accettare le motivazioni addotte dai proponenti).
I progetti devono svolgersi in almeno 2 Paesi della lista OCSE/DAC dei Paesi beneficiari di Aiuto pubblico allo sviluppo (Annex P del bando), con priorità per i Paesi specificati più sopra (nei Paesi UE o altri paesi terzi ammissibili al programma si potranno realizzare attività marginali) e devono essere presentati da un partenariato di almeno tre soggetti (un applicant e due co-applicant); almeno uno dei membri del partenariato deve avere sede in uno dei Paesi nei quali si realizzerà il progetto.
Un soggetto non può partecipare (come applicant o co-applicant) a più di un progetto su questo bando: qualora ciò si verifichi la Commissione accetterà la prima proposta ricevuta e rifiuterà le successive.
I progetti devono essere scritti in inglese o francese e avere una durata compresa fra 36 e 60 mesi.
Il bando è qualificato come “ristretto” e questo implica che la presentazione delle proposte di progetto avvenga in due fasi: la prima consiste nell’invio delle proposte di progetto attraverso la compilazione del concept note, un formulario meno dettagliato attraverso il quale presentare il progetto in modo sintetico; solo i progetti i cui concept note siano stati valutati positivamente saranno inseriti in una short list e i loro proponenti saranno invitati a presentare le proposte complete di progetto. Le proposte complete devono essere CONFORMI CON QUELLE PRESENTATE ATTRAVERSO IL CONCEPT NOTE (ovvero: gli elementi presentati nel concept note non possono essere modificati nella proposta completa).
Sia il proponente sia i partner devono essere registrati nel sistema PADOR: il proponente deve esserlo già al momento della presentazione del concept note, mentre i partner è sufficiente che lo siano al momento della presentazione della proposta completa del progetto.
La presentazione dei concept note deve essere fatta esclusivamente attraverso il sistema PROSPECT.
La documentazione per la presentazione delle proposte progettuali è disponibile in inglese e francese sulla pagina web del bando.
Scadenza: 16/05/2017