Colmare il divario di genere lungo l’arco della vita

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Una delle questioni fondamentali da affrontare per raggiungere la parità di genere è la persistenza degli stereotipi di genere. Sin dalla più tenera età, i bambini sono esposti a ruoli di genere che modellano la loro percezione di sé e influenzano le loro scelte accademiche e professionali, nonché le aspettative dei loro ruoli di donne e uomini per tutta la vita. Inoltre, gli stereotipi di genere continuano a influenzare le scelte in materia di occupazione e combinazione di lavoro e vita privata.  Per tali motivi il bando si concentra su azioni volte a sensibilizzare e affrontare gli stereotipi di genere nell’istruzione, in particolare nell’educazione e cura della prima infanzia e nelle scuole e nelle scelte educative e professionali in un mondo digitalizzato.

Il bando mira a sensibilizzare l’opinione pubblica in materia di uguaglianza di genere fin dalla tenera età, a combattere il trattamento differenziato di ragazze e ragazzi e di donne e uomini in base ai presupposti di genere al fine di superare gli stereotipi collegati al ruolo di donna e uomo a casa, al lavoro e nella società.

AZIONI FINANZIABILI

Priorità 1 – Affrontare gli stereotipi di genere nell’istruzione e nella cura della prima infanzia, concentrandosi su misure come quelle che mirano a cambiare atteggiamenti, comportamenti e pratiche che ostacolano il progresso verso l’uguaglianza e limitano il potenziale di ragazze e ragazzi. Le azioni devono essere rivolte in modo specifico agli ambienti dell’infanzia (asili, scuole materne e scuole), nei messaggi veicolati, nelle scelte di strumenti, materiale pedagogico o nella progettazione di ambienti, ecc.

Attività:

  • attività che affrontano atteggiamenti e stereotipi negativi riguardo ai ruoli di genere nei sistemi di istruzione e cura della prima infanzia e nelle scelte educative e di carriera;
  • attività di sensibilizzazione, formazione e responsabilizzazione; in particolare attività di sensibilizzazione per i professionisti della scuola materna e dei sistemi scolastici verso un’istruzione, un lavoro e una vita privi di stereotipi, compresi i ruoli e gli atteggiamenti di genere nei confronti del lavoro domestico, dell’assistenza, del lavoro e della vita pubblica.

Priorità 2 – Affrontare gli stereotipi di genere nelle scelte educative e di carriera in un mondo digitalizzato, concentrandosi sulle opportunità e le sfide della digitalizzazione sulla lotta agli stereotipi di genere. In particolare, il modo in cui la digitalizzazione può apportare vantaggi a tutti gli studenti e lavoratori / dipendenti (ad esempio nuove forme di lavoro, miglioramento delle competenze professionali), incidere positivamente sull’uguaglianza di genere e contribuire a rompere gli stereotipi. Inoltre, le proposte devono affrontare come mitigare i rischi di riproduzione degli stereotipi di genere attraverso la digitalizzazione (es. algoritmi, intelligenza artificiale).

Attività:

  • attività incentrate sull’impatto della digitalizzazione sulla carriera e sulle scelte professionali, evidenziando le sue opportunità e affrontando i potenziali ostacoli, nonché attenuando i rischi che determinati strumenti digitali comportano nell’intensificare gli stereotipi di genere (ad esempio la distorsione di genere attraverso l’uso di algoritmi per le procedure di assunzione);
  • scambio di buone pratiche, apprendimento reciproco, seminari, in particolare attività che promuovono esempi di buone pratiche;
  • attività di formazione per professionisti dell’assistenza all’infanzia nel settore dell’istruzione e nel mondo del lavoro o per quanto riguarda il superamento di stereotipi e ruoli di genere negli ambienti della prima infanzia in un mondo digitalizzato.

DESTINATARI: Donne, uomini, datori di lavoro, insegnanti, studenti, genitori, decisori politici, consigliere di parità.

BENEFICIARI: Enti pubblici e organizzazioni private stabiliti in uno dei Paesi ammissibili. Il bando è aperto anche a organizzazioni internazionali. I beneficiari non devono avere scopo di lucro. Le organizzazioni profit possono partecipare solo come partner e non come proponenti.

È fortemente incoraggiata la partecipazione attiva di un’autorità pubblica, comprese le autorità regionali e locali.

Tali autorità pubbliche possono essere: ministeri e/o agenzie responsabili per i minori (ad es. agenzie e servizi di protezione dei minori), ministeri per i minori, protezione dei minori, servizi sociali, protezione sociale, giustizia, difensori civici dei minori e/o istituti nazionali per i diritti umani dei minori, autorità regionali responsabili, ecc.

Nel quadro del Programma Diritti, uguaglianza e cittadinanza le entità affiliate a un beneficiario non sono considerate come partecipanti al progetto ed i loro costi non sono ammissibili.

Il contributo UE può coprire fino all’80% dei costi totali ammissibili del progetto. La sovvenzione richiesta per il progetto non può essere inferiore ai 75.000 euro.

Scadenza: 01/04/2020