Meccanismo Unionale di protezione civile: bando 2018 per progetti di preparazione e di prevenzione nei campi della protezione civile e dell’inquinamento marino

Inquinamento

  • Progetti di Prevenzione

Sostenere e integrare gli sforzi degli Stati membri nel campo della prevenzione delle catastrofi, in particolare in settori nei quali la cooperazione fornisce valore aggiunto e integra i quadri/gli strumenti di cooperazione esistenti stabiliti dalle strategie macroregionali.

  • Progetti di Preparazione

Migliorare la preparazione del Meccanismo per far fronte ai rischi di catastrofi, sviluppare la cooperazione tra i paesi per rispondere alle sfide nel campo della protezione civile e/o dell’inquinamento marino e migliorare la consapevolezza di professionisti e volontari. Integrare i quadri e gli strumenti di cooperazione esistenti stabiliti dalle strategie macroregionali.

Il bando comprende due azioni distinte. Una proposta progettuale può riguardare una sola azione.

  1. Progetti di Prevenzione

Progetti volti a ridurre i rischi o a mitigare gli effetti negativi di una catastrofe per le persone, l’ambiente e i beni, compreso il patrimonio culturale, attraverso la loro prevenzione o la riduzione dei loro effetti potenziali, grazie al rafforzamento di una cultura di prevenzione e a una migliore cooperazione fra la protezione civile e altri servizi. Per migliorare la prevenzione il Meccanismo punta in particolare sul miglioramento della base di conoscenze, sulla promozione della valutazione del rischio e sulla pianificazione della gestione del rischio.

Priorità:

  1. Progetti che promuovono i collegamenti tra le valutazioni di rischio multi-rischi (compresi i cambiamenti climatici) e le valutazioni delle capacità di gestione dei rischi con: gestione dei rischi, preparazione e pianificazione della risposta.
  2. Progetti che sostengono lo sviluppo di strategie di riduzione del rischio di catastrofi tenendo conto dell’adattamento ai cambiamenti climatici.
  3. Progetti che supportano la sensibilizzazione al rischio e la comunicazione del rischio con particolare attenzione alle dimensioni frontaliera, transfrontaliera e regionale

Per ognuna delle tre priorità, le linee guida specificano le categorie di misure da realizzare.

Tipologie di attività ammissibili:

– progetti finalizzati a studiare, definire, sviluppare, testare e attuare nuovi approcci di prevenzione o di gestione dei rischi di catastrofe o a valutare e/o migliorare quelli esistenti;

– progetti finalizzati a studiare, definire, sviluppare, testare e attuare approcci, tecniche e strumenti innovativi per collegare le misure di preparazione alle esigenze di prevenzione e risposta ai bisogni e per integrare la considerazione della gestione del rischio di catastrofi nella pianificazione e nelle altre politiche;

– progetti finalizzati a sviluppare principi generali e linee guida riguardanti i rischi che hanno un potenziale impatto significativo su situazioni umane, ambientali ed economiche;

– progetti nell’area della prevenzione e della gestione dei rischi finalizzati a miglioramenti concreti e all’innovazione attraverso la cooperazione transnazionale;

– progetti finalizzati ad identificare le migliori prassi e/o a trasferirle in altri Paesi/regioni

  1. Progetti di Preparazione

Per preparazione si intende una condizione di prontezza e capacità da parte le risorse umane e materiali, strutture, comunità e organizzazioni tale da consentire loro di assicurare una rapida ed efficace risposta ai disastri grazie a un’azione anticipata. La preparazione è essenziale per ridurre l’impatto delle catastrofi,

Priorità:

  1. Azioni volte ad aumentare la preparazione dei Paesi per ricevere assistenza internazionale nel contesto delle Linee guida UE sull’Host Nation Support.
  2. Azioni volte a migliorare la cooperazione transfrontaliera e macro-regionale nella preparazione alle catastrofi, compreso il miglioramento del sostegno agli Stati partecipanti nella sensibilizzazione, nell’informazione pubblica (ad esempio sulla consapevolezza dei rischi), nella diffusione delle conoscenze e nell’istruzione (ad esempio capacità di auto-resilienza).
  3. Migliorare la cooperazione tra gli attori della protezione civile e quelli dell’aiuto umanitario
  4. Azioni volte a sviluppare ulteriormente gli aspetti di preparazione nel Meccanismo, in particolare attraverso lo sviluppo e il collaudo di nuove tecnologie e metodologie di risposta e una miglior qualità e interoperabilità delle capacità di risposta (queste attività saranno intraprese su base pilota e i loro risultati saranno presentati ai gruppi di lavoro pertinenti e al Comitato per la protezione civile per un dibattito informato su soluzioni più strutturali).

Inoltre (e solo per proposte sui fondi per l’azione esterna): azioni volte a migliorare la collaborazione con Paesi dell’allargamento e con quelli della politica di vicinato attraverso una più stretta cooperazione con il Meccanismo e suoi Stati partecipanti; questi progetti dovrebbero essere complementari e dovrebbero fare il punto sui risultati delle attività rilevanti intraprese a livello europeo utilizzando i fondi UE.

Però ognuna delle priorità, le linee guida specificano le categorie di misure da realizzare.

Beneficiari sono persone giuridiche pubbliche o private senza scopo di lucro con sede nei Paesi partecipanti al programma ovvero Stati UE28 (compresi i Paesi e territori d’oltremare), Islanda, Norvegia, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Montenegro, Serbia e Turchia; possono inoltre partecipare le organizzazioni internazionali (esclusivamente in qualità di partner)

Le proposte progettuali su fondi del bilancio per l’azione esterna devono coinvolgere (esclusivamente in qualità di partner) almeno un soggetto con sede nei Paesi IPA II non partecipanti al programma o nei Paesi beneficiari di ENI.

Per entrambi i tipi di progetti il contributo comunitario può coprire fino al 75% dei costi ammissibili per un massimo di 800.000 euro.

I progetti devono avere una durata massima di 24 mesi e non devono iniziare prima del 1° gennaio 2019. Devono inoltre coinvolgere enti di almeno 3 diversi Stati:

– nel caso di progetti finanziati a titolo del bilancio UE, i soggetti (il coordinatore/leader + 2 partner) devono avere sede in 3 diversi Paesi partecipanti al programma;

– nel caso di progetti finanziati a titolo del bilancio per l’azione esterna, il proponente deve aver sede in uno dei Paesi partecipanti al programma e almeno un partner deve aver sede in uno dei Paesi terzi eleggibili.

Per entrambe le categorie di progetti possono essere partner (non leader di progetto) anche le Organizzazioni internazionali

Le proposte progettuali devono essere inviate in formato elettronico attraverso la pagina dedicata al bando sul portale dei partecipanti, dove sono disponibili anche tutti i documenti relativi al bando.

Scadenza: 25/04/2018