Valutazione del rischio climatico: al via la call CLIMAXX

Valutazione del rischio climatico: al via la call CLIMAXX

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Il consorzio CLIMAAX ha lanciato la prima call aperta per regioni e comunità per la valutazione del rischio climaticamente correlato, con scadenza delle candidature prevista per l’8 marzo 2024.

Le proposte finanziate dovranno rispettare l’obiettivo di generare valutazioni climatiche multirischio a livello regionale/locale e il metodo dell’approccio in 3 fasi, ossia:

Fase 1: Applicazione della metodologia comune CLIMAXX a livello regionale/locale

Fase 2: Raffinamento e miglioramento della valutazione multirischio condotta nella prima fase tramite l’uso di dati di più alta risoluzione e dettaglio di quelli disponibili per l’approccio comune

Fase 3: Esplorazione di strategie di adattamento locale e azioni per il miglioramento dei piani di gestione del rischio

Possono partecipare alla call in modalità singola enti pubblici con il mandato di sviluppare piani di gestione del rischio e di valutazione del rischio correlato al clima in una data regione o comunità, nonché enti legali no-profit che rappresentino persone con legami, valori, interessi impegnati in azione congiunta per lo sviluppo delle attività in aree correlate con vulnerabilità e impatti del cambiamento climatico. I partecipanti devono appartenere a uno degli Stati membri UE o associati a Horizon Europe.

I beneficiari del bando potranno ricevere supporto metodologico nell’impego della toolbox CLIMAXX per la valutazione multirischio, sostegno tecnico attraverso l’helpdesk del consorzio e accesso agli eventi di disseminazione del partenariato, nonché a un massimo di € 300.000 di importi forfettari per ciascun progetto selezionato.

Scadenza: 8 marzo 2024

Resilienza climatica: aperto il bando del progetto Pathways2Resilience

Resilienza climatica: aperto il bando del progetto Pathways2Resilience

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Il progetto Pathways2Resilience (P2R) ha lanciato il suo primo bando rivolto a regioni e comunità con scadenza il 22 febbraio 2024.

Saranno finanziate le domande di sovvenzione che hanno come scopo quello di co-progettare visioni di un futuro resiliente al clima e di tracciare percorsi di adattamento trasformativo che garantiscano un impatto a lungo termine nelle regioni.

Le regioni o comunità dovranno:

  • dimostrare una elevata vulnerabilità e risorse limitate: le regioni o comunità destinatarie delle sovvenzioni P2R devono evidenziare una notevole vulnerabilità agli impatti climatici e la mancanza di risorse o di capacità di adattamento adeguate ad affrontarli. È, inoltre, richiesta una conoscenza approfondita dei rischi climatici locali e delle esigenze interne di capacità;
  • dimostrare impegno verso la missione UE sull’adattamento ai cambiamenti climatici;
  • mostrare una forte volontà politica per intraprendere un percorso di resilienza trasformativa;
  • adottare l’approccio di P2R all’innovazione sistemica: l’impegno include l’esplorazione dell’approccio di P2R all’innovazione sistemica e all’azione governativa a livello di intero governo;
  • migliorare la maturità di resilienza e l’ambizione per il futuro: i soggetti devono impegnarsi nella pianificazione dell’adattamento trasformativo attraverso la metodologia RRJ;
  • aumentare l’alfabetizzazione e l’accesso a finanziamenti innovativi:
  • coinvolgere i cittadini: deve essere sviluppata una strategia per coinvolgere attivamente cittadini e parti interessate nella trasformazione verso la resilienza climatica. La partecipazione deve essere inclusiva, coinvolgendo settori pubblici e privati;
  • integrare la giustizia climatica: i beneficiari devono integrare i principi della giustizia climatica nelle loro strategie, valutando etica, sostenibilità, disparità di genere, modelli migratori, bisogni delle comunità emarginate e altre considerazioni;
  • istituire meccanismi di condivisione delle conoscenze al di fuori delle regioni e aumentare la cooperazione con altre autorità pubbliche in tutto il continente. La partecipazione attiva a conferenze, comunità di pratica e reti di condivisione di know-how è essenziale;
  • attuare una attenta allocazione delle risorse tra attività, conoscenze e competenze specifiche e altre parti interessate coinvolte nel processo.

Possono partecipare regioni e comunità con una maggiore vulnerabilità e bassa capacità di adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici.

Le 40 regioni o comunità saranno finanziate con accordi di sovvenzione, fino a un massimo di 210.000 € ciascuna.

Scadenza: 22 febbraio 2024

Innovazione regionale: aperto il bando I3 Capacity Building Strand 2b

Innovazione regionale: aperto il bando I3 Capacity Building Strand 2b

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La Commissione europea ha lanciato un nuovo invito a presentare proposte nell’ambito del Capacity Building Strand 2b (I3-2023-CAP2b) nell’ambito dello strumento Interregional Innovation Investments (I3).

L’obiettivo è rafforzare gli ecosistemi regionali dell’innovazione nelle regioni meno sviluppate e migliorare la loro capacità di sviluppare casi aziendali per progetti di innovazione interregionale. Il bando si concentra anche sul miglioramento della capacità delle autorità pubbliche e degli intermediari dell’innovazione di sostenere le imprese nell’identificazione di portafogli di investimento su scala interregionale, affrontando sfide a livello dell’UE e promuovendo soluzioni deep tech.

La priorità sarà accordata ad azioni legate alla costruzione di capacità e alla sperimentazione di progetti di investimento, in particolare nei settori delle transizioni verde e digitale e della manifattura intelligente, inclusa l’innovazione deep tech. Esempi di aree di focus includono:

  • creazione e rafforzamento di un ecosistema innovativo e resiliente a livello interregionale, inclusa l’abilitazione della governance dell’ecosistema di innovazione;
  • coinvolgimento delle aziende e individuazione di un flusso di progetti di investimento;
  • miglioramento della predisposizione all’investimento e della capacità di formulare piani aziendali e di investimento interregionali;
  • esplorazione dell’uso dell’assistenza tecnica dai programmi principali per strutturare e rafforzare internamente gli ecosistemi locali;
  • collegare le regioni meno sviluppate ad altri ecosistemi, rafforzando i legami con piattaforme rilevanti e reti dell’UE;
  • costruire la capacity per comprendere l’articolazione e l’implementazione delle catene del valore.

Possono partecipare al bando enti pubblici o privati stabiliti in uno degli Stati membri dell’Unione europea, comprese le loro regioni ultraperiferiche, nei paesi e territori d’oltremare (PTOM) e nei paesi associati a Horizon Europe.

La prima data di cut-off è il 15 febbraio 2024 e la seconda è il 14 novembre 2024.

Il budget disponibile è di € 13.000.000 per ciascuna delle due cut-off.

Scadenze: 15 febbraio 2024; 14 novembre 2024

Premio Regione Imprenditoriale Europea 2024

Premio Regione Imprenditoriale Europea 2024

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C’è tempo fino al 29 marzo 2023 per presentare candidature per l’edizione 2024 del Premio Regione Imprenditoriale Europea (EER Award).

L’iniziativa, ideata dal Comitato europeo delle Regioni a partire dal 2011, premia, ogni anno, fino a tre regioni dell’UE che si distinguono per l’adozione di strategie imprenditoriali innovative e lungimiranti, in linea con gli obiettivi delle politiche e iniziative UE per il settore. Alle regioni selezionate che presentano la strategia più credibile, promettente e orientata al futuro viene conferito il marchio di “Regione Imprenditoriale Europea”.

L’edizione di quest’anno del Premio è dedicata al tema “Le città e le regioni verso una crescita sostenibile, resiliente e digitale” e vuole mettere in evidenza le azioni locali e regionali dirette a sostenere, nei prossimi due anni, la transizione verde e digitale delle PMI, rafforzando la competitività e la resilienza a lungo termine delle economie locali.

Possono candidarsi per il marchio EER gli enti territoriali dell’UE di livello sub-statale aventi competenze a livello politico per attuare una visione imprenditoriale globale, indipendentemente dalle loro dimensioni, ricchezza o competenze specifiche. Sono compresi le comunità autonome, i Länder, le province, le contee, le aree metropolitane, le grandi città, nonché i territori transfrontalieri dotati di personalità giuridica, come i GECT e le Euroregioni. Per essere ammissibili i candidati devono avere le competenze a livello politico necessarie per attuare una strategia globale mirata alle PMI e all’industria.

Le regioni vincitrici saranno proclamate nel corso della sessione plenaria del Comitato europeo delle Regioni che si terrà a luglio 2023.

Il marchio EER è stato creato in collaborazione con la Commissione europea e ha il sostegno di parti interessate a livello dell’UE come SME United, Eurochambres, Social Economy Europe e EURADA. Fino ad oggi è stato riconosciuto anche a 2 regioni italiane: le Marche nel 2014 e la Lombardia nel 2016.

Scadenza: 29 marzo 2023

IURC – Cooperazione internazionale per le città e le regioni europee

IURC - Cooperazione internazionale per le città e le regioni europee

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Nel quadro del programma di cooperazione internazionale urbana e regionale (IURC), il 14 aprile è stato aperto un bando per incoraggiare le città e le regioni di fare rete e condividere soluzioni a problemi comuni, contribuendo agli obiettivi della Nuova Agenda Urbana, dell’Agenda 2030, dell’Agenda urbana per l’UE e agli obiettivi della politica di coesione europea, attraverso una diplomazia city-to-city e sforzi di collaborazione regionale per superare le sfide comuni.

Il bando intende capitalizzare i risultati e gli insegnamenti tratti dalla prima fase del programma, denominato IUC (che prevedeva cooperazione solo fra città) con l’obiettivo di ottimizzare il valore aggiunto della cooperazione internazionale, trasformando il nuovo programma in una rete internazionale di riferimento per l’innovazione urbana e regionale e lo sviluppo urbano sostenibile.

Finanziato dallo Strumento di partenariato – PI, il bando IURC presenta due componenti:

  1. Cooperazione city-to-city nel settore dello sviluppo urbano sostenibile, fra città dell’UE e città non-UE stabilite nelle Americhe (ovvero Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Messico, Perù e USA), in Asia (Cina, India, Indonesia, Giappone, Malesia, Repubblica di Corea , Thailandia e Vietnam) e nel Pacifico (Australia e Nuova Zelanda).

Nella definizione di città sono comprese le città con più di 100.000 abitanti, le Aree metropolitane e le aree funzionali. Per candidarsi le città devono inoltre aver approvato una strategia di sviluppo urbano (o documento similare).

  1. Cooperazione fra regioni nel settore dell’innovazione, che coinvolge regione dell’UE con regioni della Cina e dell’America latina (Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Messico e Perù).

I temi di cooperazione, distinti fra le due componenti, sono organizzati all’interno di 3 reti tematiche:

  1. Transizione ecologica e Green Deal (un’Europa più verde)

– economia circolare, gestione dei rifiuti e plastica (cooperazione city-to-city)

– soluzioni basate sulla natura, inverdimento, gestione delle acque (cooperazione city-to-city)

– agricoltura urbana sostenibile, cibo sano, orti urbani (cooperazione city-to-city)

– renovation wave decarbonizzata, efficienza energetica degli edifici (cooperazione city-to-city)

– agricoltura urbana sostenibile, catene agrofood, sistemi di nutrizione, tecnologie 4.0 (cooperazione tra regioni)

  1. Rinnovamento urbano e regionale e povertà urbana (un’Europa più connessa e sociale)

– agende urbane/pianificazione urbana, strategie di sviluppo urbano, spazi pubblici, modelli urbani (cooperazione city-to-city)

– mobilità e trasporti, strade per le persone, superblocks, connessioni metropolitane (cooperazione city-to-city)

– povertà urbana, alloggi, coesione sociale (cooperazione city-to-city)

– industria 5.0, competitività, diversificazione produttiva (cooperazione tra regioni)

  1. Ecosistemi innovativi sostenibili e ad emissione zero e settori strategici

– turismo e cultura (cooperazione city-to-city)

– salute, life science, invecchiamento, bio economia (cooperazione city-to-city)

– istruzione, lavori e competenze, centri per l’innovazione, business clusters (cooperazione city-to-city)

– turismo e cultura, diversificazione, slow-food e forniture (cooperazione tra regioni)

– innovazione regionale e Smart & Sustainable Specialization Strategies – RIS4 (cooperazione tra regioni)

– istruzione, lavori e competenze (cooperazione tra regioni)

Oltre a 3 sfide trasversali:

– Transizione digitale e smart cities

– Transizione energetica e cambiamenti climatici

– Ripresa post Covid – giustizia sociale e inclusione.

Per partecipare le città/regioni devono inviare la loro candidatura compilando un formulario (specifico per categoria) all’interno del quale dovranno selezionare le aree di cooperazione di loro interesse fra quelle previste per la loro categoria. Le candidature pervenute saranno valutate e selezionate e quindi le città/regioni abbinate con loro omologhe non-UE interessate agli stessi temi/sotto-temi, con caratteristiche simili, che organizzeranno incontri e scambi reciprocamente proficui.

Le città partecipanti (selezionate e appaiate con loro omologhe non-UE) diverranno parte di un’ampia comunità di pari e stakeholder coinvolti a vari livelli:

  • Reti globali: che organizzeranno eventi tematici e di networking, sessioni tecniche e formazione su temi specifici
  • Abbinamenti 1 a 1: i rappresentanti delle città/regioni abbinateorganizzeranno scambi di apprendimento, condivisione di conoscenze e attività di capacity building e svilupperanno insieme un piano d’azione per la cooperazione urbana/regionale (uno schema condiviso in cui gli obiettivi sono identificati e le azioni sono pianificate con l’obiettivo di creare politiche e pratiche nell’ambito delle priorità tematiche scelte) che fungerà da roadmap nel corso della cooperazione
  • Cluster: le città/regioni abbinate avranno l’opportunità di formare piccoli cluster all’interno dei quali condividere soluzioni e conoscenze su sfide similari e temi di cooperazione all’interno della stessa area geografica

La cooperazione avrà una durata di 18-24 mesi.

La scadenza per la compilazione delle domande è il 31 maggio 2021.

Premio Regione imprenditoriale europea: edizione speciale 2021-2022

Premio Regione imprenditoriale europea: edizione speciale 2021-2022

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Sono aperti i termini per presentare candidature per il premio Regione imprenditoriale europea (EER), l’iniziativa ideata dal Comitato europeo delle Regioni a partire dal 2011, che ogni anno premia tre regioni dell’UE che si distinguono per l’adozione di strategie imprenditoriali innovative e lungimiranti, in linea con gli obiettivi e i principi delle politiche e iniziative UE per il settore. Alle regioni selezionate che presentano la strategia più credibile, promettente e orientata al futuro viene conferito il marchio di “Regione imprenditoriale europea”.

L’assegnazione del marchio offre riconoscimento e visibilità a eccellenti strategie imprenditoriali a livello territoriale e permette agli enti locali e regionali insigniti di avere accesso ad una rete di territori che, oltre ad essere all’avanguardia nel rafforzamento dei rispettivi ecosistemi imprenditoriali, si scambiano buone pratiche e collaborano a progetti europei.

L’edizione di quest’anno del premio sarà speciale: coprirà due annualità, comprendendo anche l’edizione 2021 dell’iniziativa, e sarà incentrata sul tema “Imprenditoria per una ripresa sostenibile”, puntando ad incoraggiare le regioni e le città dell’UE a sviluppare strategie per stimolare l’imprenditoria e aiutare le PMI che sono alle prese con le conseguenze della crisi da Covid-19. Il premio sarà assegnato a massimo sei enti territoriali che potranno fregiarsi del marchio EER per un periodo di due anni (2021 e 2022), per dare la possibilità di pianificare strategie la cui attuazione è pensata per una riuscita ripresa economica e sociale.

Possono candidarsi al premio tutti gli enti territoriali dell’UE di livello substatale aventi responsabilità a livello politico necessarie per attuare una visione imprenditoriale globale, indipendentemente dalle loro dimensioni, ricchezza o competenze specifiche. Sono compresi le comunità autonome, i Länder, le province, le contee, le aree metropolitane, le grandi città, nonché i territori transfrontalieri dotati di personalità giuridica, come i GECT e le Euroregioni.

L’iniziativa è aperta sia a regioni che registrano già buoni risultati sia a regioni che, pur accusando ritardi, sono impegnate ad attuare i cambiamenti necessari per sviluppare il loro potenziale imprenditoriale. Le regioni transfrontaliere sono particolarmente incoraggiate a candidarsi.

La scadenza per partecipare a questa edizione speciale del premio EER è fissata al 28 ottobre 2020.

Il marchio EER è stato creato in collaborazione con la Commissione europea e ha il sostegno di parti interessate a livello dell’UE come SME United, Eurochambres e Social Economy Europe. Fino ad oggi è stato riconosciuto anche a 2 regioni italiane: le Marche nel 2014 e la Lombardia nel 2016.

Premio Regione imprenditoriale europea 2020

Premio Regione imprenditoriale europea 2020

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C’è tempo fino al 27 marzo 2019 per presentare candidature per il Premio Regione imprenditoriale europea (EER), l’iniziativa ideata dal Comitato europeo delle regioni, giunta quest’anno alla sua 10^ edizione, volta a selezionare e premiare le regioni dell’UE che si distinguono per l’adozione di strategie imprenditoriali lungimiranti che contribuiscono all’attuazione dello Small Business Act e dimostrano un utilizzo ottimale dei fondi europei e di altri finanziamenti pubblici. Alle regioni che presentano la strategia più credibile, promettente e dotata di maggiore visibilità verrà assegnato il marchio di “Regione imprenditoriale” dell’anno.

Possono candidarsi al Premio tutti gli enti territoriali dell’UE di livello substatale aventi la competenza politica necessaria per attuare una visione imprenditoriale, indipendentemente dalle loro dimensioni, competenze o ricchezza. Sono compresi le comunità autonome, i dipartimenti, i Länder, le province, le contee, le aree metropolitane, le grandi città, nonché i territori transfrontalieri dotati di personalità giuridica, come i GECT e le euroregioni.

L’iniziativa è aperta sia alle regioni che già presentano condizioni positive sia a quelle che, pur accusando ritardi, sono impegnate ad attuare i cambiamenti necessari per sviluppare il loro potenziale imprenditoriale.

Per partecipare la regione candidata deve disporre delle competenze politiche necessarie ad attuare una strategia globale mirata ad integrare sistematicamente nelle politiche regionali alcuni o tutti i principi dello Small Business Act. Le città e le regioni transfrontaliere sono particolarmente incoraggiate a presentare candidatura.

Dal lancio del Premio (nel 2011), il marchio EER è stato conferito ogni anno a tre territori dell’Ue. Fino ad oggi è stato riconosciuto anche a 2 regioni italiane: le Marche nel 2014 e la Lombardia nel 2016.