Horizon 2020 –Sfide sociali e arte – Pilastro Sfide Sociali

Horizon 2020 –Sfide sociali e arte Pilastro Sfide Sociali

 

Mentre l’arte ha valore in sé e per sé, le arti si sono anche impegnate direttamente con le sfide sociali quali disuguaglianze, migrazione, cambiamenti climatici e ambientali, giustizia sociale, conflitti e violenza. Tuttavia, vi è una sostanziale frammentazione in quanto gli artisti e le organizzazioni artistiche che condividono preoccupazioni comuni spesso non interagiscono o si collegano tra generi artistici o posizioni geografiche. Sono ancora necessari migliori metodi multidisciplinari per catturare, valutare e sfruttare l’impatto sociale delle arti. Inoltre, il potenziale delle arti e della ricerca artistica per generare soluzioni alternative o non convenzionali alle sfide sociali attuali ed emergenti rimane in gran parte inutilizzato.

Le proposte dovrebbero identificare e studiare le produzioni artistiche che hanno generato nuove riflessioni, coinvolgimento e possibilmente azioni riguardanti le sfide sociali contemporanee vissute in Europa. In tal modo, dovrebbero acquisire e analizzare motivazioni, filosofie, modalità di coinvolgimento e impatto da una prospettiva comparativa, geograficamente equilibrata e multidisciplinare. Dovrebbero identificare e analizzare i progetti e le azioni che sono riusciti a mobilitare membri delle nostre società per una causa comune, comprese le parti della società che potrebbero non essere raggiunte da tali iniziative e identificare i loro fattori di successo come base per le raccomandazioni ai responsabili politici.

Un’attenzione particolare dovrebbe essere rivolta alle produzioni artistiche, comprese quelle partecipative, che danno voce a gruppi e individui emarginati o disimpegnati. La penetrazione della comunità e i meccanismi di diffusione, compreso il ruolo delle tecnologie digitali per fornire accesso alle arti, dovrebbero essere studiati così come gli ostacoli al coinvolgimento. Dovrebbe essere affrontata la relazione tra arte e democrazia e tra arte e resilienza individuale o comunitaria. Le proposte dovrebbero anche prendere in considerazione il ruolo delle identità e delle tradizioni locali, regionali e nazionali, delle tendenze intellettuali globali ed europee e dei movimenti sociali nella formazione delle rappresentazioni artistiche. L’analisi storica e altri approcci pertinenti delle scienze sociali e umanistiche potrebbero essere utilizzati come rilevanti. Anche l’imprenditorialità artistica e i collegamenti con le industrie culturali e creative potrebbero essere affrontati. Ove pertinente, potrebbe essere preso in considerazione l’impatto delle politiche, dei finanziamenti, delle politiche nazionali e regionali o locali sulle arti.

Sono incoraggiate ricerche e risultati basati sulla pratica sotto forma di produzione artistica (ad esempio mostre, spettacoli, arti performative e visive, media digitali, arti della comunità).

DESTINATARI: Artisti, professionisti culturali, operatori della cultura, vasto pubblico, decisori politici, stakeholders, rappresentanti della società civile.

Scadenza: 14 marzo 2019

Horizon 2020 –Approcci collaborativi al patrimonio culturale per la coesione sociale- Pilastro Sfide Sociali

Horizon 2020 –Approcci collaborativi al patrimonio culturale per la coesione sociale- Pilastro Sfide Sociali

Mentre una missione chiave del settore dei beni culturali è fornire un accesso inclusivo, alcuni gruppi socio-culturali non sono ancora sufficientemente integrati nelle esperienze del patrimonio culturale. La sfida consiste nel migliorare la progettazione di esperienze culturali migliorando gli approcci partecipativi e collaborativi e promuovendo la comprensione culturale reciproca e le strategie resilienti.

Le proposte dovrebbero sviluppare strategie per promuovere approcci collaborativi e partecipativi agli incontri culturali attraverso canali di comunicazione come piattaforme di social media, approcci partecipativi, arte e attività in co-design. Le proposte dovrebbero considerare il patrimonio sia tangibile che intangibile, ricercando nuove applicazioni e strumenti che consentano un approccio più inclusivo come la codifica digitale degli oggetti o la co-creazione di memorie sociali e basate sul luogo. Dovrebbe essere promosso il coinvolgimento attivo e l’impegno con diversi gruppi o comunità, come migranti e altre comunità a rischio di esclusione. Le proposte dovrebbero progettare opzioni per questi gruppi sociali per rivedere o modellare contenuti sia contemporanei che storici, contribuire con nuovo materiale o personalizzare il patrimonio culturale e il contenuto delle materie umanistiche digitali in modo significativo ed efficace. Gli strumenti e le applicazioni collaborativi dovrebbero aiutare i settori del turismo culturale e le istituzioni del patrimonio culturale, le ONG, le organizzazioni di comunità, ecc. in Europa e oltre, per migliorare l’analisi e la comprensione delle culture e delle comunità.

La Commissione ritiene che le proposte che richiedono un contributo dell’UE tra 3 e 4 milioni di euro consentirebbero di affrontare adeguatamente questa specifica sfida. Ciò nonostante, ciò non preclude la presentazione e la selezione di proposte che richiedono altri importi.

L’azione contribuirà a promuovere la diversità culturale e la coesione sociale e il riconoscimento di molteplici identità e voci. Avrà anche un impatto positivo sulle istituzioni culturali attirando contributi e promuovendo il coinvolgimento di nuovi pubblici. Inoltre, l’azione fornirà discipline come l’informatica, il design e le scienze sociali e umanistiche con nuovi strumenti di ricerca.

Possono partecipare:

  • Agenzie di sviluppo
  • Amministrazioni locali
  • Amministrazioni Regionali
  • Amministrazioni nazionali
  • Organizzazioni non profit
  • Organizzazioni culturali
  • Società private
  • Associazioni
  • Fondazioni
  • Associazioni e Istituzioni culturali
  • Istituti di statistica
  • Industrie culturali e creative

Scadenza: 14 marzo 2019.

Bando OSC 2018

Bando OSC 2018

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Il bando AICS è dedicato alle iniziative nei paesi partner della società civile. Confermata la dotazione finanziaria complessiva pari a 70 milioni che si riferisce all’intero importo dei progetti come già approfondito nel precedente post. La ripartizione in 3 lotti (1 paesi prioritari Africa, 2 altri paesi prioritari, 3 paesi non prioritari) che assegnano di fatto il grosso delle risorse all’Africa. Ogni progetto potrà contenere una richiesta di contributo non superiore a 1,8 milioni e richiedere un contributo non superiore al 90% del costo totale dell’iniziativa. Ogni OSC iscritta all’elenco AICS potrà presentare un massimo di 2 progetti nel ruolo di capofila e 4 come partner. Il termine finale per la presentazione della proposta è stabilito alle ore 12:00 del 19 dicembre 2018.

Lotto n. 1 riservato alle iniziative proposte dalle OSC da realizzare nei Paesi prioritari dell’Africa (Egitto, Tunisia, Burkina Faso, Senegal, Niger, Etiopia, Kenya, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Mozambico)

Valore complessivo erogabile pari a Euro 35.000.000 (pari al 50% del totale);

Lotto n. 2 riservato alle iniziative proposte dalle OSC da realizzare nei Paesi prioritari secondo la seguente ripartizione:

  • Medio Oriente (Libano, Palestina, Giordania);
  • Balcani (Albania, Bosnia-Erzegovina);
  • America Latina e Caraibi (Bolivia, Cuba, El Salvador);
  • Asia (Afghanistan, Myanmar, Pakistan)

Valore complessivo erogabile pari a Euro 21.000.000 (pari al 30% del totale), come di seguito ripartito:

  • Medio Oriente: Euro 10.500.000 (pari al 15% del totale);
  • Balcani: Euro 1.750.000 (pari al 2,5% del totale);
  • America Latina e Caraibi: Euro 1.750.000 (pari al 2,5% del totale);
  • Asia: Euro 7.000.000 (pari al 10% del totale).

Lotto n. 3 riservato alle iniziative proposte dalle OSC da realizzare nei Paesi non Prioritari, in particolare africani (nella misura del 10%), in linea anche con la centralità che l’Africa ha assunto nell’agenda europea e internazionale.

Valore complessivo erogabile pari a Euro 14.000.000 (pari al 20% del totale). Il 10% della dotazione finanziaria del lotto sarà riservato ai paesi africani.

Con riferimento ai settori, ferme restando le priorità fissate nel Documento triennale, saranno valutati con un elemento di premialità i progetti nei seguenti settori prioritari:

  • Africa: sviluppo economico, incluso il sostegno alla micro imprenditoria e alla formazione professionale; sviluppo rurale, sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile; servizi di base (salute, istruzione e WASH); uguaglianza di genere e protezione dei minori, con riferimento alle problematiche di pari opportunità ed empowerment delle donne e quelle relative alla gioventù; la promozione dei diritti delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni; migrazione e sviluppo; ambiente ed energie rinnovabili; servizi di registrazione anagrafica e attività afferenti al pieno esercizio della cittadinanza.
  • Medio Oriente: sviluppo economico, salute, tutela del patrimonio culturale e turismo sostenibile, questioni di genere, con particolare riguardo alle problematiche di pari opportunità ed empowerment delle donne e quelle relative alla gioventù; la promozione dei diritti delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni.
  • Balcani: sviluppo economico, ambiente, sviluppo rurale, tutela del patrimonio culturale e questioni di genere, con particolare riguardo alle problematiche di pari opportunità ed empowerment delle donne e quelle relative alla gioventù, la promozione dei diritti delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni.
  • America Latina e Caraibi: ambiente e turismo sostenibile, giustizia, prevenzione e resilienza alle calamità naturali e questioni di genere, con particolare riguardo alle problematiche di pari opportunità ed empowerment delle donne e quelle relative alla gioventù; la promozione dei diritti delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni.
  • Asia: sviluppo rurale, servizi e protezione sociale, ambiente, formazione professionale e questioni di genere, con particolare riguardo alle problematiche di pari opportunità ed empowerment delle donne e quelle relative alla gioventù; la promozione dei diritti delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni.

 

DCI II – Organizzazioni della società civile e Autorità locali: bando DEAR 2018 – attività di sensibilizzazione ed educazione allo sviluppo

DCI II – Organizzazioni della società civile e Autorità locali: bando DEAR 2018 – attività di sensibilizzazione ed educazione allo sviluppo

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Obiettivo del bando è quello di garantire l’impegno per lo sviluppo da parte dei cittadini europei e contribuire a rendere i loro stili di vita sostenibili attraverso misure tese a:

– sviluppare nei cittadini la consapevolezza e la comprensione critica di un mondo interdipendente, del loro ruolo e della loro responsabilità in riferimento a due fra i quattro temi del nuovo Consensus europeo, ovvero People e Planet

–  incoraggiare l’impegno attivo dei cittadini nel tentativo di affrontare questi temi e al contempo promuovere i valori fondamentali dell’UE

Le proposte progettuali devono rientrare in uno (uno solo) dei seguenti lotti:

Lotto 1. Campagne strategiche paneuropee guidate da OSC o associazioni di OSC di tutti gli Stati membri UE mirate a portare più vicine ai cittadini la politica di sviluppo e la risposta dell’UE alle sfide globali

Le azioni del progetto devono svolgersi sul territorio di almeno 8 Stati membri UE.

Lotto 2. Campagne strategiche paneuropee guidate da OSC o associazioni di OSC dei 13 nuovi Stati membri UE mirate a portare più vicine ai cittadini la politica di sviluppo e la risposta dell’UE alle sfide globali

Le azioni del progetto devono svolgersi sul territorio di almeno 5 (nuovi) Stati membri UE.

Lotto 3. Campagne strategiche paneuropee guidate da AL o associazioni di AL mirate a portare più vicine ai cittadini la politica di sviluppo e la risposta dell’UE alle sfide globali.

Le azioni del progetto devono svolgersi sul territorio di almeno 5 Stati membri UE.

Le attività principali di una proposta progettuale devono essere: campagne, misure di sensibilizzazione, attività di divulgazione e comunicazione e apprendimento globale nel quadro di una strategia di comunicazione e divulgazione forte e innovativa; le attività di apprendimento globale all’interno o al di fuori del sistema di istruzione formale non possono essere la parte principale delle azioni proposte; eventuali azioni di educazione formale, dovrebbero essere sviluppate in complementarità con gli sforzi degli Stati membri nell’educazione allo sviluppo.

Le azioni devono rientrare in (almeno) uno dei due temi del bando, che sono: migrazione e cambiamento climatico e devono rivolgersi in particolare, come target, ai giovani (anche se non in modo esclusivo) e coinvolgere i cittadini in attività concrete.

  • Le campagne e le azioni di sensibilizzazione/comunicazione devono proporsi dei cambiamenti concreti nei comportamenti a livello individuale e collettivo e utilizzare strategie orientate ai risultati. Devono agevolare e supportare un impegno pubblico informato e il sostegno di politiche, strutture politiche/economiche e comportamenti e pratiche individuali più giuste e sostenibili. Le campagne dovrebbero avere una chiara dimensione paneuropea, dovrebbero cercare di produrre risultati a livello europeo e dovrebbero comportare un’azione coordinata e un approccio coerente in vari Stati membri.
  • Le azioni di apprendimento globale si concentreranno sull’educazione allo sviluppo nel sistema di istruzione formale (come lo sviluppo dei curricula, la formazione degli insegnanti, i programmi di educazione allo sviluppo nella scuola, il lavoro con le associazioni genitori-insegnanti ecc.) e su azioni al di fuori del sistema di istruzione formale. Questa parte del progetto è volta a migliorare le competenze dei gruppi target nell’affrontare le questioni dello sviluppo globale.

I progetti dovranno implementare un approccio basato sui diritti e dovranno affrontare temi quali la parità di genere e l’emancipazione delle donne. Le proposte progettuali che non riguardano il tema del cambiamento climatico, devono affrontare anche le questioni ambientali più ampie e le strette relazioni tra i cambiamenti climatici e la sostenibilità ambientale. Dovranno inoltre contribuire a promuovere i valori fondamentali su cui è basata l’UE, come definiti dall’art. 2 del Trattato di Lisbona. Dovrebbero infine essere innovativi e basati su dati concreti (il mondo accademico e la ricerca possono svolgervi un ruolo importante).

Lotti 1 e 2: persone giuridiche senza scopo di lucro rientranti nella categoria di OSC, anche riuniti in associazione; per il lotto 1 il proponente deve ver sede in uno qualsiasi degli Stati UE mentre per il lotto 2 deve aver sede in uno dei 13 Paesi UE di più recente appartenenza (quelli entrati nell’UE dopo il 1° maggio 2004).

Lotto 3: persone giuridiche rientranti nella categoria di AL (anche riunite in associazione).

Le OSC sono attori non statali, che non perseguono scopi di lucro e operano in modo indipendente e responsabile. Nella categoria sono comprese: ONG, organizzazioni rappresentative di popolazioni indigene, di minoranze nazionali e/o etniche, organizzazioni per la diaspora, associazioni dei migranti nei paesi partner, associazioni professionali e gruppi d’iniziativa locali, cooperative, associazioni di datori di lavoro e associazioni sindacali (parti sociali), organizzazioni che rappresentano interessi economici e sociali, organizzazioni che combattono la corruzione e la frode e promuovono il buon governo, organizzazioni per i diritti civili e organizzazioni che combattono le discriminazioni, organizzazioni locali (comprese le reti) attive nella cooperazione e nell’integrazione regionali decentralizzate, associazioni di consumatori, associazioni femminili e giovanili, organizzazioni ambientali, di insegnanti, culturali, di ricerca e scientifiche, università, chiese e associazioni o comunità religiose, mass media e qualsiasi associazione non governativa e fondazione indipendente, comprese le fondazioni politiche indipendenti, che possono contribuire a realizzare gli obiettivi del programma

Le associazioni che comprendono sia OSC che AL saranno considerate associazioni di OSC o di LA in relazione al loro status legale o di quello della maggioranza dei membri che le compongono.

Il proponente deve essere in grado di dimostrare di aver regolarmente portato a termine attività nel settore dello sviluppo del tipo di quelle previste dal bando per almeno 3 anni.

Nella proposta progettuale dovrebbe essere coinvolto un esperto in comunicazione, come co-proponente, associato o libero professionista esterno.

Il contributo comunitario copre fino al 95% dei costi totali ammissibili nel rispetto dei seguenti massimali:

lotto 1: il contributo massimo ammonta a 12.000.000 euro; non saranno presi in considerazione progetti che richiedano un contributo inferiore a 7.000.000 euro.

lotto 2: il contributo massimo ammonta a 7.000.000 euro; non saranno presi in considerazione progetti che richiedano un contributo inferiore a 2.000.000 euro

lotto 3: il contributo massimo ammonta a 7.000.000 euro; non saranno presi in considerazione progetti che richiedano un contributo inferiore a 3.000.000 euro

Le proposte progettuali devono essere presentate da un proponente in partnership assieme ad almeno altri due soggetti eleggibili di due diversi Stati membri.

I progetti devono essere scritti in inglese e avere una durata compresa fra 24 e 48 mesi. Devono inoltre svolgersi sul territorio di più Stati membri (come specificato per ogni lotto). Eccezionalmente, e se giustificato dalla natura del progetto, alcune attività minoritarie possono svolgersi anche nei Paesi partner.

Il bando è qualificato come “ristretto” e questo implica che la presentazione delle proposte di progetto avvenga in due fasi: la prima consiste nell’invio delle proposte di progetto attraverso la compilazione del concept note, un formulario meno dettagliato attraverso il quale presentare il progetto in modo sintetico; solo i progetti valutati positivamente saranno inseriti in una short list e i loro proponenti saranno invitati a presentare le proposte complete di progetto. Le proposte complete devono essere CONFORMI CON QUELLE PRESENTATE ATTRAVERSO IL CONCEPT NOTE (ovvero: gli elementi presentati nel concept note non possono essere modificati nella proposta completa).

Sia il proponente sia i partner devono essere registrati nel sistema PADOR: il proponente deve esserlo già al momento della presentazione del concept note, mentre i partner è sufficiente che lo siano al momento della presentazione della proposta completa del progetto.

La presentazione dei concept note deve essere fatta esclusivamente attraverso il sistema PROSPECT.

Scadenza: 25/09/2018

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