Pilastro europeo dei diritti sociali: bando per il sostegno al lavoro migrante mobile

Il Parlamento europea ha lanciato un bando per azioni preparatorie relative alla creazione delle strutture di consulenza a sostegno del lavoro migrante mobile attraverso il quale intende  contribuire all’attuazione dei principi chiave del Pilastro europeo dei diritti sociali per i lavoratori distaccati e per quelli che vivono una mobilità transfrontaliera temporanea.

La Commissione europea, con l’esperienza maturata in vari bandi, ha rilevato che i centri di consulenza e le reti che forniscono un sostegno diretto ai lavoratori mobili hanno il potenziale per essere altamente efficienti nel sostenere una mobilità equa nell’UE; ma ha anche verificato che per completare la base di conoscenze esistente e prendere in considerazione attività di follow-up appropriate sarebbero necessarie altre azioni, ed in particolare la realizzazione di uno studio sulla mappatura delle pratiche, l’identificazione e la valutazione delle buone pratiche.

Con questo bando pertanto il Parlamento europeo mira a sviluppare ulteriormente la base di conoscenze sulle reti di consulenza e sul loro impatto sulla mobilità equa dei cittadini di Paesi terzi che sono distaccati e lavorano temporaneamente nell’UE.

L’obiettivo del bando è duplice: da un lato condurre una ricerca sul lavoro migrante mobile e sull’impatto che le strutture di consulenza possono avere su questo gruppo target; dall’altro, sostenere la creazione e la gestione di una rete di consulenza transnazionale per i lavoratori migranti mobili di breve durata in almeno 7 Paesi.

Il bando ha un budget di 1.200.000 euro che andrà a finanziare una sola proposta progettuale.

Possono partecipare al bando le seguenti categorie di soggetti: Organizzazioni delle parti sociali a livello europeo, nazionale o regionale, Autorità pubbliche, Organizzazioni non profit (private o pubbliche), Centri/istituti di ricerca, Istituti di istruzione superiore (IIS) e Organizzazioni della società civile (OSC).

Una proposta progettuale deve essere presentata da un partenariato di almeno 3 enti ammissibili, che rispetti le seguenti condizioni:

  • il proponente deve essere stabilito in uno Stato membro UE;
  • i  partner (almeno 2) possono essere stabiliti negli Stati membri oppure nei Paesi candidati/potenziali candidati;
  • complessivamente i 3 componenti del partenariato devono essere stabiliti in almeno 2 Stati diversi.

Le attività devono svolgersi in almeno 7 Paesi ammissibili, dei quali almeno uno Stato membro UE e almeno un Paese candidato o potenziale candidato all’UE.

Il termine ultimo per l’invio delle proposte progettuali è il 27 maggio 2025.

Scadenza: 27 maggio 2025