Sostegno agli attori della società civile impegnati per la prevenzione dei conflitti, la costruzione della pace e la preparazione alle crisi nel Sud-Est asiatico e nel Pacifico

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Nel quadro dello Strumento per la stabilità e la pace è stato pubblicato un bando per supportare gli attori della società civile di alcuni Paesi del Sud-Est asiatico (Indonesia, Thailandia e Timor Est) e del Pacifico (Figi, Papua Nuova Guinea e Isole Salomone) nei loro sforzi di prevenire i conflitti, rispondere alle crisi e costruire la pace nei loro Paesi.

Obiettivo del bando è di sostenere azioni attuate dalla società civile in contesti colpiti da conflitti per rafforzare la loro capacità istituzionale, operativa e di collegamento in rete.

Il bando è articolato in 2 lotti:

Lotto 1 – Misure di mediazione, dialogo e rafforzamento della fiducia

Questo lotto supporta misure di mediazione, dialogo e rafforzamento della fiducia per promuovere forme costruttive di impegno per garantire stabilità e sicurezza, in particolare tra comunità e autorità

Le OSC possono sviluppare soluzioni localizzate alle sfide in materia di sicurezza che hanno un impatto sulla vita quotidiana delle persone e contribuire a processi più genuini, inclusivi, che consentono di evidenziare le esigenze e le preoccupazioni della popolazione in materia di sicurezza e di rafforzare i legami tra le autorità, le forze di polizia e di sicurezza e le popolazioni. Per affrontare tali sfide sono necessari spazi di mediazione, dialogo e rafforzamento della fiducia tra le parti e tra i gruppi sociali, elementi cruciali per prevenire conflitti e/o avviare, consolidare o approfondire processi di pace o transizione.

Lotto 2 – Giustizia di transizione (Transitional justice) e costruzione della pace

Questo lotto intende sostenere il ruolo della società civile nella progettazione e attuazione di processi nazionali e locali e rispondere alle esigenze di contesto specifiche degli individui e delle comunità nell’ambito di tali processi, comprese le preoccupazioni di genere e i diritti dei gruppi emarginati e vulnerabili.

Affrontare gli abusi commessi durante i momenti di crisi è un processo critico, che garantisce che gli Stati e le società possano riconciliarsi e infine stabilizzarsi. Processi di giustizia di transizione, che mirano ad affrontare meglio il passato, cercare la verità e la riconciliazione, combattere l’impunità, risarcire le vittime, accompagnare e sostenere le comunità nelle loro iniziative di riconciliazione e giustizia, richiedono l’impegno degli attori della società civile, che garantiscono che si tenga conto delle esigenze e delle aspettative di tutti i settori della società, in particolare delle vittime. L’UE considera la giustizia di transizione parte integrante della costruzione dello Stato e della pace e sottolinea l’importante ruolo che la società civile deve svolgere in questi processi. La necessità di misure di giustizia di transizione si applica solo a pochi contesti, come ad esempio Aceh.

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto che rientra nella definizione di attori della società civile, come specificati nel regolamento istitutivo dello Strumento per la stabilità e la pace (precisamente: ONG, organizzazioni rappresentative di popolazioni autoctone, gruppi di cittadini e associazioni professionali locali, cooperative, sindacati, organizzazioni rappresentative degli interessi economici e sociali, le organizzazioni locali -comprese le reti- che operano nel settore della cooperazione e dell’integrazione regionali decentralizzate, associazioni di consumatori, associazioni di donne e giovani, organizzazioni che operano nel campo dell’insegnamento, della cultura, della ricerca e della scienza, università, chiese e associazioni e comunità religiose, mass media, e tutte le associazioni non governative e fondazioni private e pubbliche che possono contribuire allo sviluppo o alla dimensione esterna delle politiche interne dell’UE), stabilito nell’UE o nei Paesi destinatari (in cui si deve svolgere il progetto), da solo o in partnership con altri soggetti che rientrano nella medesima categoria.

La durata del progetto, per entrambi i lotti, deve essere compresa fra 24 e 36 mesi.

Il budget disponibile per il bando ammonta a 4.000.000 euro: 3.000.000 per il lotto 1 e 1.000.000 per il lotto 2. Il contributo del programma ai progetti potrà coprire

– fino al 90% dei costi ammissibili se il progetto coinvolge OSC locali almeno come co-applicant,

– fino al 70% dei costi se tale coinvolgimento non è previsto.

Il contributo per progetto potrà ammontare al massimo a 1.000.000 euro.

La presentazione dei concept note deve essere fatta esclusivamente attraverso il sistema PROSPECT ed ha scadenza 9 marzo 2021.