Programma CERV: bando 2024 per la prevenzione e la lotta alla violenza di genere e sui minori

Programma CERV: bando 2024 per la prevenzione e la lotta alla violenza di genere e sui minori

Protezione bambini

Nell’ambito del programma Cittadini, Uguaglianza, Diritti e Valori (CERV) è stato pubblicato il bando 2024 per la prevenzione e la lotta contro la violenza di genere e sui minori, in scadenza il 24 aprile 2024.

Il bando mette a disposizione 24,8 milioni di euro per finanziare progetti inerenti le seguenti priorità:

  1. Azioni transnazionali su larga scala e a lungo termine per contrastare la violenza di genere (risorse assegnate: € 11.000.000)

Questa priorità mira a favorire lo sviluppo di azioni integrate su larga scala per combattere la violenza di genere e realizzare cambiamenti strutturali e a lungo termine con un’ampia copertura geografica, in linea con la Strategia sull’Uguaglianza di Genere. Si intende sostenere progetti transnazionali focalizzati su uno dei seguenti campi di intervento:

  • Violenza domestica: aumentare la consapevolezza e l’accesso ai servizi di sostegno per le vittime; potenziare le risposte alla violenza domestica (anche per i testimoni di violenza) attraverso la capacity-building e la cooperazione e il coordinamento multidisciplinari fra attori pertinenti.
  • Pratiche dannose: lotta contro le mutilazioni genitali femminili, l’aborto e la sterilizzazione forzati, i matrimoni precoci e forzati, la “violenza d’onore” e altre pratiche dannose contro donne e ragazze.
  • Violenza nell’ambiente online: lotta contro la violenza online basata sul genere, come lo stalking online, la condivisione non consensuale di immagini, l’estorsione mediante l’uso di immagini sessuali (“sextortion”), le molestie sessuali e il bullismo online o di genere, l’adescamento.
  • Violenza e molestie nel mondo del lavoro: lotta contro la violenza e le molestie fisiche e psicologiche, offline e online, nei contesti di lavoro, in particolare prevenendo tali comportamenti, incoraggiando lo sviluppo e attuazione di misure correttive e meccanismi di sostegno alle vittime, nonchè lo sviluppo di strumenti, orientamento, educazione e formazione pertinenti.
  • Stereotipi di genere: prevenzione della violenza di genere affrontando pregiudizi e stereotipi di genere, in particolare quelli relativi a mascolinità, norme, atteggiamenti e comportamenti che incoraggiano o minimizzano la violenza.
  1. Azioni mirate per la protezione e il sostegno delle vittime e delle sopravvissute alla violenza di genere (risorse assegnate: € 4.800.000)

Si intende sostenere progetti nazionali e transnazionali (quest’ultimi sono particolarmente incoraggiati) concentrati su:

  • Protezione e sostegno mirati per i gruppi ad alto rischio di violenza, anche affrontando il fenomeno della scarsità di denunce.
  • Sostegno mirato alle vittime di violenza sessuale.
  • Promozione della cooperazione multidisciplinare, anche online, tra professionisti pertinenti.
  • Sostegno attraverso linee telefoniche nazionali (helplines) dedicate alle vittime di violenza.
  1. Azioni mirate per la prevenzione della violenza di genere nella sfera domestica, nelle relazioni intime e online, anche attraverso azioni con i responsabili della violenza (risorse assegnate: € 5.000.000)

Verranno sostenuti progetti nazionali e transnazionali (quest’ultimi sono particolarmente incoraggiati) per prevenire la violenza attraverso:

  • Lo sviluppo di strumenti per la prevenzione della violenza domestica che aiutino a riconoscere ed affrontare i primi segnali di violenza, comprese forme di violenza meno visibili come il controllo coercitivo e la violenza psicologica.
  • Lo sviluppo di misure di prevenzione della violenza nelle relazioni intime, che promuovano relazioni paritarie, che contrastino gli stereotipi e forniscano strumenti per risolvere pacificamente i conflitti.
  • Misure per la prevenzione della violenza di genere nell’ambiente online.
  • Programmi di prevenzione per gli autori di violenza.
  1. Azioni mirate attraverso sistemi integrati di protezione dell’infanzia (risorse assegnate: € 4.000.000)

L’obiettivo in questo ambito è contribuire a cambiamenti sistemici nella prevenzione, protezione e sostegno dei bambini in caso di violenza attraverso i sistemi integrati di protezione dell’infanzia. In particolare, verranno sostenuti progetti nazionali e transnazionali (quest’ultimi sono particolarmente incoraggiati) che contribuiscano a prevenire e combattere soprattutto due forme di violenza sui minori:

  • le molestie e la violenza sessuale, specie quando si verificano nel contesto educativo formale e informale, nelle attività ricreative, culturali, sportive o in qualsiasi altra attività comunitaria;
  • il bullismo, online e offline, in particolare a scuola o nelle attività ricreative, e che colpisce i minori con vulnerabilità specifiche (ad esempio i minori con disabilità, i minori rom, i minori con un background migratorio), o collegato alla loro religione, genere o orientamento sessuale.

I progetti devono essere presentati da un consorzio costituito da almeno due soggetti (lead applicant + 1 partner). Se il progetto è transnazionale, essi devono essere stabiliti in due diversi Paesi ammissibili.

Il lead applicant deve essere un organismo non-profit. Organizzazioni a scopo di lucro possono partecipare solo in partnership con enti pubblici, organizzazioni private non-profit o organizzazioni internazionali.

È fortemente incoraggiato il coinvolgimento nel progetto di un’autorità pubblica, incluso le autorità regionali e locali. Per i progetti relativi alla violenza di genere, le autorità pubbliche possono essere ministeri/agenzie/organismi di parità nazionali, regionali o locali responsabili dell’uguaglianza di genere e/o della fornitura di servizi alle vittime di violenza, autorità di polizia, giudiziarie, sanitarie o educative, se del caso.

I progetti proposti devono avere una durata compresa tra 12 e 36 mesi se relativi alla priorità 1, o tra 12 e 24 mesi se relativi alle priorità 2, 3, 4

Il contributo UE potrà coprire fino al 90% dei costi ammissibili del progetto. La sovvenzione richiesta deve essere compresa tra € 1.000.000 e € 2.500.000 per i progetti relativi alla priorità 1, e tra € 100.000 e € 1.000.000 per i progetti relativi alle priorità 2, 3, 4.

Scadenza: 24 aprile 2024

Programma CERV – Prevenire e combattere la violenza di genere e contro i minori: bando per intermediari (che sosterranno organizzazioni della società civile)

Programma CERV – Prevenire e combattere la violenza di genere e contro i minori: bando per intermediari (che sosterranno organizzazioni della società civile)

Protezione bambini

Nel quadro del programma Cittadini, Uguaglianza, Diritti e Valori (CERV) è stato pubblicato un nuovo bando per il sostegno a progetti volti a prevenire e combattere la violenza di genere e contro i minori.

 

L’obiettivo generale della Call è sostenere e sviluppare le capacità delle organizzazioni indipendenti della società civile attive a livello locale, regionale, nazionale nella lotta contro la violenza di genere e/o contro i minori e nel difendere i valori dell’UE. A tal fine, il bando mette in campo 25 milioni di euro per selezionare e sostenere un numero limitato di attori/intermediari transnazionali, nazionali o regionali che svilupperanno le capacità e offriranno sostegno finanziario (tramite sovvenzioni a cascata) a queste organizzazioni della società civile (OSC).

Grazie a questo meccanismo, si prevede che gli intermediari raggiungano le OSC di base di piccole dimensioni e locali, comprese quelle stabilite in zone remote e rurali, dando priorità alle organizzazioni che tendono a disporre di capacità e/o accesso a fonti di finanziamento più limitati. I finanziamenti dell’UE sosterranno e rafforzeranno le capacità delle OSC impegnate nella prevenzione e nella lotta contro tutte le forme di violenza di genere, anche nel contesto della migrazione e della violenza domestica, nonché ogni forma di violenza contro le persone LGBTIQ e/o contro i minori, compresi i minori nel contesto migratorio e la violenza contro i gruppi a rischio, come le persone con disabilità.

Le domande per diventare intermediari possono essere presentate da un unico richiedente o da un consorzio, che può avere portata nazionale o transnazionale (vale a dire, è possibile che un intermediario con sede in uno Stato membro organizzi attività di riassegnazione e sviluppo di capacità per le organizzazioni della società civile di altri Stati membri).

Scadenza: 19 aprile 2023

Programma Cittadini, Uguaglianza, Diritti e Valori – Bando 2022 promuovere e proteggere i diritti dei minori

Programma Cittadini, Uguaglianza, Diritti e Valori – Bando 2022 promuovere e proteggere i diritti dei minori

 

In particolare, il bando intende contribuire all’attuazione della prima area tematica della Strategia UE sui diritti dei minori, ovvero Partecipazione alla vita politica e democratica – un’Unione che consente ai minori di essere cittadini e membri attivi di società democratiche.

Progetti orientati a rafforzare la sostenibilità e l’impatto dei meccanismi di partecipazione dei minori (nuovi o esistenti), a livello locale e nazionale, nei processi decisionali.

Attività finanziabili:

  • Istituzione di programmi a lungo termine e sostenibili, nonchè di meccanismi di partecipazione dei minori a livello locale e nazionale, anche nelle scuole;
  • Supporto e ampliamento della portata operativa dei meccanismi di partecipazione dei minori allo scopo di inserirli nei più ampi processi decisionali e nel sistema democratico a livello locale e nazionale;
  • Apprendimento reciproco, attività di formazione, scambio di buone pratiche, cooperazione, compresa l’individuazione di buone pratiche;
  • Capacity building e formazione delle autorità nazionali, regionali e locali;
  • Attività di formazione e sensibilizzazione per bambini e adulti sul diritto ad essere ascoltati e sulla partecipazione dei minori.

Ci si attende che le azioni intraprese realizzino i seguenti risultati:

  • Attuazione della Strategia UE sui diritti dei minori e delle sue raccomandazioni agli Stati membri;
  • Miglioramento della partecipazione dei minori a livello locale e nazionale, anche nelle scuole;
  • Creazione di meccanismi di partecipazione dei minori a livello locale e nazionale;
  • Rafforzamento delle conoscenze e delle competenze su come integrare la partecipazione dei minori nel processo decisionale a livello locale e nazionale.

Si intende sostenere progetti sia nazionali che transnazionali.

Beneficiari sono gli enti pubblici e organizzazioni private stabiliti in uno dei Paesi ammissibili (indicati a fondo scheda). Il bando è aperto anche ad organizzazioni internazionali.

Il contributo UE può coprire fino al 90% dei costi ammissibili del progetto. La sovvenzione richiesta non può essere inferiore a 75.000 euro.

I progetti devono essere presentati da un consorzio costituito da almeno due soggetti (proponente di progetto + 1 partner). Se il progetto è transnazionale, essi devono essere stabiliti in due diversi Paesi ammissibili. Organizzazioni a scopo di lucro possono presentare progetti solo in partnership con enti pubblici o organizzazioni private non-profit. È fortemente incoraggiato il coinvolgimento nel progetto di un’autorità pubblica.

I progetti devono avere una durata compresa tra 12 e 24 mesi (con inizio entro 6 mesi dalla firma dell’accordo di sovvenzione, prevista per novembre-dicembre 2022).

Scadenza: 18 maggio 2022

Promozione dell’affido nel quadro del sistema nazionale di accoglienza dei Minori Stranieri non Accompagnati (MSNA)

Promozione dell’affido nel quadro del sistema nazionale di accoglienza dei Minori Stranieri non Accompagnati (MSNA)

 

Avviso pubblico a valere sul Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 “Promozione dell’affido nel quadro del sistema nazionale di accoglienza dei Minori Stranieri non Accompagnati (MSNA)”

L’Avviso promuove l’istituto dell’affidamento familiare in favore di minori stranieri non accompagnati, quale misura preferenziale rispetto al collocamento in comunità, al fine di agevolarne il processo di inclusione sociale e di autonomia.

Possono presentare proposte progettuali, sia in qualità di Capofila che di Partner:

  • Regioni ordinarie, Regioni a Statuto speciale e Province Autonome;

– Enti locali così come definiti dal d.lgs. n. 267/2000 e s.m.i., loro unioni, associazioni e consorzi, ovvero loro singole articolazioni purché dotate di autonomia organizzativa e finanziaria (es. municipi);

–  A.S.L., Aziende Ospedaliere ovvero loro singole articolazioni purché dotate di autonomia finanziaria;

– Istituti e scuole pubbliche di istruzione primaria e secondaria, nonché sedi dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti di cui all’ordinanza ministeriale 455/97 e Uffici Scolastici Regionali/Provinciali;

– Università, ovvero, singoli Dipartimenti Universitari;

– Organismi e organizzazioni internazionali, Organismi di diritto privato senza fini di lucro e imprese sociali, ONG, Associazioni od ONLUS, Società Cooperative e Società Consortili, nonché Fondazioni di diritto privato operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;

-Istituti di Ricerca pubblici e privati;

– Associazioni sindacali, datoriali, organismi di loro emanazione/derivazione, Enti bilaterali.

I soggetti di cui sopra possono presentare un’unica proposta progettuale in qualità di Soggetto Proponente Unico o Capofila di Soggetto Proponente Associato. Tutti i soggetti succitati possono partecipare in qualità di Partner a più proposte progettuali.

La proposta progettuale dovrà necessariamente prevedere, in qualità di Soggetto Proponente Unico/Capofila o di Partner di progetto, almeno un ente locale o facente parte della rete SIPROIMI come titolare di progetti per MSNA o che abbia avuto accesso al Fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati nell’anno 2019. Le proposte progettuali dovranno prevedere, almeno le seguenti azioni:

  • Attività di informazione e sensibilizzazione sulla pratica dell’affido familiare rivolto ai MSNA;
  • Formazione costante e accompagnamento delle famiglie/persone singole;
  • Selezione delle famiglie/persone singole affidatarie idonee ad accogliere MSNA;
  • Percorsi di presa in carico del minore, in affiancamento ai competenti servizi sociali territoriali, per la valutazione dell’appropriatezza dell’inserimento in famiglia;
  • Integrazione e aggiornamento degli strumenti di presa in carico dei MSNA (PEI e Cartella Sociale).

Le attività dei progetti dovranno concludersi entro e non oltre il 30 settembre 2022 e dovranno realizzarsi nell’ambito dei territori di una o più Regioni.

L’Avviso prevede due categorie di destinatari:

  • destinatari diretti: i minori stranieri non accompagnati che si trovano, per qualsiasi causa, nel territorio nazionale, privi di assistenza e rappresentanza legale;
  • destinatari indiretti: le famiglie/persone singole affidatarie.

Le proposte progettuali dovranno essere presentate a partire dalle ore 12:00 del 16 novembre 2020 e fino alle ore 12:00 del 15 gennaio 2021.

Bando “Comincio da zero” per incrementare i servizi per la prima infanzia

Bando “Comincio da zero” per incrementare i servizi per la prima infanzia

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CON I BAMBINI Impresa sociale è Soggetto Attuatore del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”, nato da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da ACRI, il Forum Nazionale del Terzo Settore ed il Governo. Il Fondo sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori.

Il bando “Comincio da zero” ha l’obiettivo di ridurre i divari nei servizi educativi e di cura per la prima infanzia con interventi focalizzati nelle aree del Paese in cui si riscontra maggiore carenza degli stessi, ampliandone e potenziandone l’offerta attraverso l’adozione di soluzioni innovative e integrate e la sperimentazione di nuovi modelli di welfare di comunità.

Le proposte presentate dovranno prevedere interventi volti ad incrementare e qualificare le possibilità di accesso e fruibilità dei servizi di cura ed educazione dei bambini nella fascia di età 0-6 anni e delle loro famiglie, attivandone nuovi o potenziando quelli esistenti, attraverso un’offerta educativa di qualità e soluzioni innovative e flessibili, prevalentemente in contesti territoriali in cui si registra una minore presenza o una carente e non efficace fruizione degli stessi, in particolare da parte delle famiglie più fragili.

I progetti – che potranno essere regionali o interregionali – dovranno prevedere che almeno due terzi degli “ambiti territoriali sociali” in cui la proposta intende intervenire siano classificati, nella tabella B allegata al bando, in “fascia 1”.

Considerando la buona capacità di offerta raggiunta nella fascia 3-6, il focus dovrà essere dedicato alla fascia 0-3 anni, anche attraverso la sperimentazione di poli integrati per l’infanzia 0-6.

Sarà importante sviluppare iniziative che prevedano l’integrazione di tutti i servizi per la prima infanzia, adottando un approccio multidimensionale (servizi educativi, sanitari, sociali, culturali, legali, ecc.) capace di rispondere in modo flessibile e integrato ai diversi bisogni dei bambini e delle famiglie, ampliare l’offerta e superare la frammentazione, nell’ottica di una presa in carico globale e di welfare comunitario. Per tali motivi, è fortemente auspicata l’integrazione dei nuovi servizi educativi con i piani di zona, anche nell’ottica di favorire la loro continuità.

Le iniziative dovranno, inoltre, prevedere azioni di sostegno e potenziamento della genitorialità, della maternità e della conciliazione famiglia-lavoro, e azioni di rafforzamento delle relazioni, del ruolo, delle competenze e delle professionalità di tutti gli attori della “comunità educante” coinvolti nel processo educativo.

La durata complessiva dei progetti dovrà essere non inferiore ai 36 e non superiore ai 48 mesi.

Potranno presentare la candidatura per la presente iniziativa i partenariati costituiti da almeno tre soggetti, che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione del progetto.

Il soggetto responsabile, alla data di pubblicazione dell’iniziativa, deve essere un Ente del Terzo settore, essere stato costituito da almeno due anni in forma di atto pubblico o di scrittura privata autenticata o registrata e avere la sede legale e/o operativa nella regione di intervento. Oltre al soggetto responsabile, la partnership dovrà essere composta da:

  • almeno un altro ente di terzo settore;
  • soggetti appartenenti, oltre che al mondo del terzo settore e della scuola, anche a quello delle istituzioni, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, dell’università, della ricerca e al mondo delle imprese la partecipazione di enti for profit in qualità di soggetti della partnership non dovrà essere finalizzata alla ricerca del profitto, ma all’apporto di competenze e risorse per la crescita e lo sviluppo del territorio e della comunità locale).

N.B. Ogni soggetto potrà presentare un solo progetto, in qualità di soggetto responsabile, o prendere parte a un solo progetto, in qualità di partner, pena l’esclusione di tutti i progetti in cui esso è presente. Fanno eccezione unicamente le università e i centri di ricerca, le amministrazioni locali (compresi i nidi e le scuole d’infanzia a gestione comunale diretta) e le scuole del sistema nazionale di istruzione che possono partecipare, in qualità di partner, a più progetti.

Il bando mette a disposizione un ammontare complessivo di 30 milioni di euro, con un plafond di 22 milioni di euro dedicato ai progetti con dimensione regionale e un plafond di 8 milioni di euro per i progetti a dimensione interregionale (ovvero con interventi localizzati in ciascuna delle aree geografiche previste dal bando: Nord; Centro; Sud e isole).

Il contributo richiesto deve:

  • nel caso di progetti regionali, essere compreso tra 250 mila e 1 milione di euro e garantire un cofinanziamento monetario di almeno il 10% del totale;
  • nel caso di progetti interregionali, essere compreso tra 0,5 e 1,5 milioni di euro e garantire un cofinanziamento monetario di almeno il 15% del totale.

I progetti, corredati di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilati e inviati esclusivamente on line attraverso la piattaforma entro le ore 13:00 del 4 dicembre 2020.

Bando regionale a sostegno di interventi rivolti a preadolescenti, adolescenti e giovani

Bando regionale a sostegno di interventi rivolti a preadolescenti, adolescenti e giovani

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Gli obiettivi del bando, finanziato per l’undicesimo anno, sono di offrire un sostegno per accompagnare i ragazzi nel complesso passaggio all’età adulta, migliorandone gli stili di vita e il sistema di relazioni con coetanei e familiari, attraverso la promozione di forme aggregative e il sostegno scolastico per scongiurare l’abbandono degli studi e prevenire il disagio sociale. Tra i progetti anche la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo.  Tra le novità di quest’anno rientrano i temi legati all’Agenda Globale 2030 per lo sviluppo sostenibile e una particolare attenzione alle ricadute dell’emergenza sanitaria da Covid-19 sulla vita degli adolescenti, privati per lungo tempo delle più normali relazioni sociali con i propri coetanei.

Per tali interventi, sono stati stanziati dalla Regione Emilia-Romagna 600.000 euro.

Il bando è rivolto a Organizzazioni di volontariato, Associazioni di promozione sociale, Cooperative sociali, Oratori e Parrocchie dell’Emilia-Romagna.

Le domande possono essere presentate dalle ore 10.00 del 24 agosto alle ore 13.00 del 25 settembre 2020

Interventi di sistema per il rafforzamento della prevenzione e del contrasto delle violenze a danno di minori stranieri

Interventi di sistema per il rafforzamento della prevenzione e del contrasto delle violenze a danno di minori stranieri

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Obiettivo dell’avviso regionale a valere sul Fondo Asilo e Migrazione (FAMI)  è l’attivazione di azioni di sistema volte a rafforzare la prevenzione ed il contrasto alla violenza (fisica, psicologica, di genere, sessuale, assistita, patologia delle cure) nei confronti dei minori stranieri.

A titolo esemplificativo e non esclusivo si indicano gli ambiti progettuali di riferimento ai fini della partecipazione all’avviso:

  • rafforzamento delle reti territoriali a supporto dei servizi di emersione e presa in carico dei minori vittime o potenziali vittime di violenza e delle rispettive famiglie;
  • definizione di protocolli operativi ai fini dell’emersione e della presa in carico di minori vittime o potenziali vittime di violenza e delle rispettive famiglie;
  • interventi di informazione e formazione in chiave interculturale su tematiche specifiche legate alla violenza nei confronti dei minori (es. tutela del superiore interesse, genitorialità in chiave interculturale, emersione delle vulnerabilità, mutilazioni genitali, modalità di segnalazione e presa in carico delle potenziali vittime, ecc…). Tali attività dovranno essere indirizzate agli operatori impegnati nei vari settori della tutela dei minori (es. assistenti sociali, personale scolastico, personale sanitario, operatori, ecc…);
  • qualificazione e potenziamento dell’offerta dei servizi per migliorare, in termini di efficacia ed efficienza, la presa in carico dei minori stranieri vittime di violenza e l’invio ai servizi del territorio, anche attraverso metodologie integrate ed innovative;
  • interventi sperimentali, funzionali al miglioramento della capacità di gestione, che prevedano l’attivazione di servizi a supporto dei minori stranieri vittime o potenziali vittime di violenza, intesa in ogni sua accezione, e delle rispettive famiglie.

 

Destinatari finali diretti: gli operatori dei servizi rivolti all’utenza straniera.

Destinatari indiretti e finali della proposta progettuale famiglie e minori cittadini di Paesi terzi regolarmente soggiornanti.

Le attività esecutive dei progetti dovranno realizzarsi nell’ambito di una o più Regioni.

Sono ammessi a presentare proposte progettuali a valere sul presente avviso sia in qualità di capofila che in qualità di Partner di Soggetto Proponente Associato:

  • Regioni/Province autonome, o loro singole articolazioni o associazioni purché dotate di autonomia finanziaria;
  • Enti Locali come definiti dal d.lgs. n. 267/2000 e s.m.i., o loro singole articolazioni o associazioni purché dotate di autonomia finanziaria;
  • L., Aziende Ospedaliere ovvero loro singole articolazioni purché dotate di autonomia finanziaria;
  • Camere di commercio;
  • Istituti e scuole pubbliche di istruzione primaria e secondaria, nonché sedi dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) di cui all’ordinanza ministeriale 455/97 e Uffici Scolastici Regionali/Provinciali;
  • Università, ovvero, singoli Dipartimenti Universitari;
  • Organismi e organizzazioni internazionali operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
  • Organismi di diritto privato senza fini di lucro e imprese sociali operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
  • ONG operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
  • Associazioni od ONLUS operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
  • Società Cooperative e Società Consortili operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
  • Fondazioni di diritto privato operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
  • Istituti di Ricerca pubblici e privati;
  • Associazioni sindacali, datoriali, organismi di loro emanazione/derivazione, Enti bilaterali.

Ulteriori condizioni di partecipazione:

  • Se il partner è un Ente privato, deve svolgere attività senza scopo di lucro. Gli Enti organizzati in forma di Società di capitali (i.e. S.r.l.; S.p.A., S.a.p.a.) non possono presentare proposte progettuali, anche se il relativo capitale sociale è a totale o parziale partecipazione pubblica, a meno che non siano organizzati come imprese sociali (ex D.Lgs. 117/2017);
  • Se il partner è organizzato in forma di società cooperativa, ex art. 2511 c.c., o come società consortile ex art. 2615 ter c.c., deve avere finalità mutualistiche;
  • Se il partner è ricompreso tra i soggetti di cui agli artt. 52 e 53 del D.P.R. n. 394/1999 (Regolamento recante norme di attuazione del Testo unico dell’Immigrazione), deve essere iscritto, alla data della pubblicazione dell’avviso, alla prima sezione del Registro di cui all’art. 42 del Testo Unico sull’immigrazione – D. Lgs. 25.07.1998 n. 286; oppure autodichiarare (ex artt. 46/47 del DPR 445/00) di essere disciplinati da uno statuto/atto costitutivo o, comunque, da un atto fondante i) valido, efficace e regolarmente redatto in conformità alle disposizioni normative applicabili; ii) regolarmente registrato, ove richiesto, in uno Stato membro dell’Unione Europea; iii) recante la chiara finalità dell’assenza di uno scopo di lucro (o la natura di impresa sociale secondo le previsioni di cui al D.Lgs. 112/17); iv) recante un oggetto sociale compatibile con le finalità di cui all’avviso e con la realizzazione del progetto cui
  • Gli organismi di diritto privato possono essere inseriti in qualità di partner previo espletamento di una procedura di selezione che rispetti i principi di trasparenza, pubblicità, concorrenza e parità di trattamento.

Il budget complessivo di ogni progetto proposto, a pena di inammissibilità, non deve essere inferiore ad Euro 100.000,00 (centomila/00) né superiore alla dotazione finanziaria del presente.

I costi indiretti possono essere calcolati forfettariamente fino ad un massimo del 7% dei costi diretti ammissibili.

Il piano finanziario di ciascuna proposta progettuale prevedrà un cofinanziamento comunitario fisso pari al 50% del costo complessivo di progetto e un cofinanziamento nazionale pari al restante 50%. Il Soggetto Proponente può concorrere con risorse proprie al cofinanziamento del progetto fino ad un massimo del 50% del costo del progetto stesso. Tale contributo, infatti, concorrerà alla definizione del piano finanziario complessivo relativamente alla parte di cofinanziamento nazionale e, dunque, nel prescritto limite del 50%. Dell’eventuale contributo privato si terrà conto in sede di valutazione di merito.

Scadenza: 05/10/2020

Sviluppo di capacità nel campo dei diritti dei minori

Sviluppo di capacità nel campo dei diritti dei minori

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Il presente bando mira a finanziare progetti mirati e concreti che garantiscano il massimo beneficio e un impatto tangibili e dimostrabili sull’esperienza dei beneficiari, cioè i minori coinvolti in procedimenti giudiziari. Le attività dovrebbero concentrarsi sul gruppo target e mirare a far funzionare meglio il sistema di giustizia per i minori, rendendolo a misura di minore.

Obiettivo del bando è quello di sostenere progetti nazionali o transnazionali miranti a promuovere lo sviluppo delle capacità dei professionisti, lo scambio di buone pratiche, la formazione sui diritti e i bisogni dei minori coinvolti in procedimenti giudiziari, tenendo pienamente conto dell’esperienza dei bambini e dei giovani che hanno attraversato tali situazioni.

Sono finanziabili le seguenti azioni:

Priorità 1 – Aumentare la consapevolezza e la conoscenza generale, anche tra i minori, dei diritti dei minori e in particolare, ma non solo, il diritto di essere ascoltati ed esprimere la loro voce su questioni che li riguardano.

Nell’ambito della prima priorità, le attività ammissibili comprendono:

  • campagne pubbliche che promuovono i diritti dei minori in conformità con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei minori e la Carta dei diritti fondamentali dell’UE;
  • corsi di formazione e produzione di materiale di formazione per professionisti e materiale a misura di bambino sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia;
  • attività con i bambini per accrescere le loro conoscenze sui loro diritti e sul significato dei loro diritti nel contesto dell’Unione europea.

I progetti possono mirare a raggiungere bambini, genitori, famiglie, insegnanti, professionisti che lavorano a contatto con bambini e giovani, media, politici e decisori. Le attività possono svolgersi, tra l’altro, in scuole, club giovanili, centri comunitari, strutture per l’infanzia, strutture sanitarie, strutture di accoglienza, sistema giudiziario, ecc.

Priorità 2. Progettare, testare, stabilire e valutare meccanismi di partecipazione dei bambini a livello locale.

Nell’ambito della seconda priorità, le attività ammissibili comprendono:

  • la progettazione, l’implementazione e la valutazione dei meccanismi di partecipazione dei minori a livello locale, ad esempio i consigli comunali dei minori, i consigli consultivi dei minori e le consultazioni con i minori;
  • l’apprendimento tra pari e sostegno tra pari da parte delle autorità locali dello stesso o di un altro paese, volto a favorire lo scambio di conoscenze e di buone pratiche su come integrare la partecipazione dei bambini nei processi decisionali locali.

Nell’ambito di questa seconda priorità, è fortemente incoraggiato il coinvolgimento di un’autorità pubblica nel partecipare attivamente ai progetti.  Questo sarà positivamente valutato nella qualità della proposta.

Priorità 3. Valutare i quadri legislativi e politici nazionali per la partecipazione dei minori, al fine di progettare e attuare strumenti per promuovere la partecipazione dei minori a livello nazionale.

Nell’ambito della terza priorità, le attività ammissibili comprendono:

  • la mappatura della legislazione e delle prassi nazionali esistenti per valutare in che modo la partecipazione dei minori è integrata nei quadri nazionali;
  • lo sviluppo di strategie e piani per favorire la partecipazione dei minori a livello nazionale, nonché manuali, liste di controllo, materiale di formazione, per sviluppare le capacità dei professionisti sulla partecipazione dei minori;
  • la progettazione e l’attuazione di meccanismi di partecipazione dei minori a livello nazionale.

Nell’ambito di questa terza priorità, è fortemente incoraggiato il coinvolgimento di un’autorità pubblica nel partecipare attivamente ai progetti.  Questo sarà positivamente valutato nella qualità della proposta.

Destinatari del bando sono minori, minori migranti anche non accompagnati affidati allo Stato, tutori legali e difensori civici dei minori, professionisti e altri adulti operanti nei settori della protezione dei minori, operatori dei servizi assistenziali, genitori affidatari, operatori sanitari, operatori delle strutture di assistenza e cura alternative, delle forze dell’ordine e della giustizia, dell’istruzione e formazione, della salute, dello sport e tempo libero, linee di assistenza per minori, insegnanti, famiglie, media, decisori politici.

Beneficiari sono gli Enti pubblici e organizzazioni private stabiliti in uno dei Paesi ammissibili. Il bando è aperto anche a organizzazioni internazionali.

  • Amministrazioni locali
  • Amministrazioni Regionali
  • Amministrazioni nazionali
  • Centri/Enti di ricerca
  • Organizzazioni non profit
  • Università
  • ONGs
  • Organizzazioni internazionali

I beneficiari non devono avere scopo di lucro. Le organizzazioni profit possono partecipare solo come partner e non come proponenti.

Il contributo UE può coprire fino all’80% dei costi totali ammissibili del progetto. La sovvenzione richiesta per il progetto non può essere inferiore a 75.000 euro.

Scadenza: 29/04/2020

Bando “Cambio rotta” – Percorsi di contrasto alla devianza minorile

Bando “Cambio rotta” – Percorsi di contrasto alla devianza minorile

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CON I BAMBINI Impresa sociale, in base al Protocollo d’Intesa sottoscritto tra Acri e Governo, è Soggetto Attuatore del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile” (“Fondo”). Il Fondo sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori.

“Cambio rotta” è il sesto bando promosso da CON I BAMBINI nell’ambito del Fondo: una iniziativa che si propone di sostenere iniziative mirate a contrastare il fenomeno della devianza minorile attraverso la sperimentazione di soluzioni innovative e integrate.

Il bando si propone di sostenere interventi socio-educativi rivolti a minori di età compresa tra i 10 e 17 anni segnalati dall’Autorità giudiziaria minorile e già in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni (USSM) o ai servizi sociali territoriali, in particolare per reati ‘di gruppo’, oppure in uscita da procedimenti penali o amministrativi, mediante il loro reinserimento nel contesto familiare, sociale, educativo e professionale, offrendo risposte che promuovano il loro protagonismo e l’acquisizione di progressive autonomie.

Verranno promosse iniziative mirate a contrastare il fenomeno della devianza minorile attraverso la sperimentazione di soluzioni innovative e integrate che combinino efficacemente percorsi individualizzati e il lavoro centrato sulla relazione come risorsa, valorizzando le capacità personali e lo scambio di esperienze tra pari.

Per contrastare efficacemente il fenomeno, sarà necessario prevedere un percorso comune che metta in rete gli Enti del Terzo Settore, gli organismi della giustizia minorile e i servizi sociali territoriali, le famiglie, la scuola e gli enti di formazione. Dovrà essere coinvolta tutta la ‘comunità educante’, compresi i gruppi di coetanei, con azioni nei luoghi di ritrovo dei ragazzi nei quartieri considerati particolarmente a rischio. Le modalità di risposta potranno prevedere, in misura non prevalente e contestualmente alle progettualità sui singoli individui, anche interventi di:

  • promozione dell’impegno e del protagonismo dei ragazzi coinvolti;
  • prevenzione nei luoghi formali e informali e intercettazione delle situazioni di disagio finalizzate a costruire relazioni significative di fiducia tra adolescenti ed educatori es. ‘educativa di strada’);
  • sostegno a iniziative di giustizia riparativa;
  • valorizzazione dei beni comuni e delle strutture educative e di aggregazione presenti nei luoghi di intervento;
  • attivazione di processi che incentivino una maggiore presa in carico e responsabilizzazione delle famiglie;
  • promozione dell’integrazione territoriale dei servizi e iniziative di informazione sull’offerta esistente dedicata agli adolescenti e ai giovani;
  • rafforzamento del lavoro sinergico fra tutti gli attori del processo educativo.

Il soggetto responsabile – che coordinerà i rapporti della partnership con l’impresa sociale CON I BAMBINI – deve essere un Ente di Terzo Settore. Gli altri soggetti della partnership potranno appartenere, oltre che al mondo del Terzo settore e della scuola, anche a quello dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, delle istituzioni, dell’università, della ricerca e al mondo delle imprese.

Il bando mette a disposizione un ammontare complessivo di 15 milioni di euro, ripartiti geograficamente tra Nord (€ 5.130.857), Centro (€  2.241.198) e Sud e Isole (€  7.627.945). Il contributo richiedibile varia a seconda della tipologia di progetto:

Saranno considerati ammissibili progetti che prevedano che nessun soggetto della partnership gestisca una quota superiore al 50% del contributo richiesto e che almeno il 65% delle risorse sia gestito da enti del terzo settore.

La durata complessiva dei progetti deve essere compresa tra 36 e 48 mesi.

I progetti, corredati di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilati e inviati entro le ore 13:00 dell’8 aprile 2020.

Sviluppo di capacità nel campo dei diritti dei minori e della giustizia a misura di minore

Sviluppo di capacità nel campo dei diritti dei minori e della giustizia a misura di minore

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Obiettivo del bando è quello di sostenere progetti nazionali o transnazionali miranti a promuovere e proteggere i diritti dei minori coinvolti nei procedimenti giudiziari.

AZIONI FINANZIABILI: I progetti devono promuovere lo sviluppo delle capacità, lo scambio di buone pratiche, la formazione sui diritti e i bisogni dei minori coinvolti in procedimenti giudiziari, tenendo pienamente conto dell’esperienza dei bambini e dei giovani che hanno attraversato tali situazioni.

Le proposte devono inoltre rispondere alle seguenti priorità:

  1. Sistematizzare e diffondere ulteriormente evidence-based supports per i minori coinvolti in procedimenti giudiziari penali, civili o amministrativi;
  2. Capacit-azione degli operatori giudiziari e altri professionisti coinvolti nella sistematizzazione di valutazioni individuali multidisciplinari ai sensi dell’articolo 22 della Direttiva 2012/29/UE e dell’articolo 7 della Direttiva (UE) 2016/800, tenendo conto degli Stati membri che hanno recepito/ devono recepire tali Direttive.

DESTINATARI: Minori, minori migranti anche non accompagnati affidati allo Stato, tutori legali e difensori civici dei minori, professionisti e altri adulti operanti nei settori della protezione dei minori, operatori dei servizi assistenziali, genitori affidatari, operatori sanitari, operatori delle strutture di assistenza e cura alternative, delle forze dell’ordine e della giustizia, dell’istruzione e formazione, dell’inclusione nel mercato del lavoro, della salute, dello sport e tempo libero, linee di assistenza e hotline per minori, etc.

BENEFICIARI:

  • Amministrazioni locali
  • Amministrazioni Regionali
  • Amministrazioni nazionali
  • Centri/Enti di ricerca
  • Organizzazioni non profit
  • Università
  • ONGs
  • Organizzazioni internazionali

SPECIFICA BENEFICIARI

I beneficiari non devono avere scopo di lucro. Le organizzazioni profit possono partecipare solo come partner e non come proponenti.

Nel quadro del Programma Diritti, uguaglianza e cittadinanza le entità affiliate a un beneficiario non sono considerate come partecipanti al progetto ed i loro costi non sono ammissibili.

È fortemente incoraggiato il coinvolgimento di un’autorità pubblica, comprese le autorità regionali e locali. Queste autorità pubbliche possono essere: ministeri e/o agenzie responsabili per i minori, garanti per l’infanzia, i servizi sociali, la giustizia, i difensori civici e/o istituti nazionali per i diritti umani dei bambini, autorità regionali responsabili, ecc.

 

ENTITA’ DEL CONTRIBUTO: Il contributo UE può coprire fino all’80% dei costi totali ammissibili del progetto. La sovvenzione richiesta per il progetto non può essere inferiore a 75.000 euro.

Il riferimento del bando è REC-RCHI-PROF-AG-2019

Scadenza: 14/05/2019

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