Contributi per progetti educativi di alfabetizzazione mediatica e digitale a tutela dei minori

Contributi per progetti educativi di alfabetizzazione mediatica e digitale a tutela dei minori

Il bando ha l’obiettivo strategico di selezionare, finanziare e promuovere progetti di alfabetizzazione digitale e mediatica, di natura comunicativa ed educativa, a favore dei minori, anche di carattere innovativo, che siano focalizzati su almeno una delle seguenti linee di intervento:

  • prevenzione del fenomeno del cyberbullismo o di qualunque altra forma di violenza, molestia, ricatto e denigrazione realizzata sui minori, attraverso l’uso non appropriato delle nuove tecnologie;
  • sostegno alla genitorialità per un accrescimento delle conoscenze in merito all’utilizzo del web e dei relativi rischi;
  • prevenzione dei possibili altri abusi derivanti da un’esposizione dei minori al web, con particolare attenzione ai relativi rischi connessi alla emulazione, all’adescamento online,all’isolamento sociale,alla manipolazione digitale e alla dipendenza da social media”;
  • sviluppo delle conoscenze in materia di cittadinanza digitale per un utilizzo consapevole delle nuove tecnologie da parte dei minori e promozione della consapevolezza algoritmica e del senso critico da parte dei teens (soggetti di età compresa tra i 14 e i 18 anni non compiuti).

I progetti ammissibili devono prevedere necessariamente l’implementazione delle azioni di:

  • creazione di materiali educativi, quali guide, video tutorial, infografiche, quiz, giochi interattivi, podcast, format audiovisivi, fruibili sui media e sulle piattaforme web
  • realizzazione di campagne di sensibilizzazione sui media audiovisivi, sulle piattaforme web per promuovere la consapevolezza dell’importanza dell’alfabetizzazione mediatica e digitale.

Facoltativamente possono prevedere anche l’implementazione di corsi o workshop, da offrire in presenza e/o online su piattaforme web, con il coinvolgimento di esperti settoriali e, eventualmente, in collaborazione con biblioteche, centri di aggregazione minorili e altre organizzazioni che operano nel settore di riferimento.

I progetti devono garantire l’attenzione al superiore interesse dei minori, a tutela dei loro bisogni e delle loro relazioni nell’ambiente digitale, ed essere necessariamente diretti al target primario dei minori di età compresa tra gli 8 e i 18 anni non compiuti. In aggiunta, possono anche essere diretti al target secondario costituito da genitori, educatori e insegnanti, operatori che si occupano di minori.

Le imprese che operano come fornitori di servizi di media possono presentare domanda in qualità di capofila di un partenariato, del quale devono far parte obbligatoriamente un ente del terzo settore di natura non commerciale (ETS) e un’impresa che opera come fornitore di piattaforme per la condivisione di video.

Nel partenariato possono essere coinvolti ulteriori soggetti partner come:

  • altre imprese che operano come fornitori di piattaforme per la condivisione di video;
  • altre imprese che operano come fornitori di servizi di media;
  • imprese di produzione audiovisiva e di videogiochi;
  • pubbliche amministrazioni centrali o locali;
  • istituzioni scolastiche e/o educative e/o ricreative.

Per la realizzazione dei progetti sono disponibili complessivamente 1,7 milioni di euro.

Il contributo è concesso fino ad un massimo dell’80% delle spese ammissibili per la realizzazione del progetto. L’importo massimo del contributo per ciascun partenariato di progetto non può superare, in ogni caso, il limite di 340 mila euro.

Scadenza: 30 agosto 2024

Bando “Ecosistemi culturali al Sud Italia”

Bando “Ecosistemi culturali al Sud Italia”

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Obiettivo del bando è promuovere la valorizzazione del patrimonio storico-artistico e culturale del Mezzogiorno, materiale e immateriale, favorendo il rafforzamento del legame tra bene comune e comunità territoriale attraverso l’attivazione di processi di sviluppo locale.

Il concetto di ecosistema culturale mette a sistema la valorizzazione di immobili pubblici con un rilevante significato storico, artistico, sociale per il territorio (es. scuole, palazzi comunali dismessi, cinema, e/o che insistono anche su parchi e parchi archeologici etc.), del patrimonio culturale immateriale che contraddistingue il contesto di riferimento (es. rappresentazioni, tradizioni, arti e mestieri, visioni artistiche contemporanee) e la rete degli enti del terzo settore ed istituzioni culturali che partecipano alla vita comunitaria.

A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, le proposte progettuali potranno prevedere, attraverso la valorizzazione di immobili pubblici con un rilevante significato storico, artistico e sociale per il territorio, lo sviluppo di attività sociali, culturali, artistiche e/o naturalistiche in chiave moderna e contemporanea, in grado di sensibilizzare e coinvolgere la comunità e generare nuova attrattività nel territorio.

Le proposte dovranno contemplare programmi economicamente sostenibili legati alla valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale, favorendo anche l’inserimento socio-lavorativo di persone in condizione di fragilità.

I beni pubblici dovranno essere messi a disposizione del progetto per almeno 10 anni.

Le Proposte dovranno essere realizzate in Comuni con meno di 100.000 abitanti ma più di 5.000 nelle seguenti regioni: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

La durata complessiva dei progetti deve essere compresa tra i 36 e i 48 mesi.

Il Proponente deve possedere i seguenti requisiti:

  • essere costituito in forma di ETS e iscritto al RUNTS;
  • essere stato costituito entro il 31/12/2021;
  • avere la sede legale nella regione di intervento.

Oltre al Proponente, la partnership deve includere almeno un altro ente di terzo settore e l’Ente pubblico su cui insiste il bene oggetto di valorizzazione. Gli altri Soggetti della partnership possono appartenere, oltre che al mondo del terzo settore, a quello della scuola, a quello delle istituzioni artistico-culturali, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, dell’università, della ricerca e al mondo delle imprese. La partecipazione di enti for profit è legata all’apporto di competenze e risorse per la crescita e lo sviluppo del territorio e della comunità locale.

Il bando mette a disposizione un ammontare complessivo di 2 milioni di euro.

Il contributo non può essere inferiore a euro 250.000 e non superiore a euro 500.000 fino al 90% del costo complessivo del progetto.

Scadenza: 15 ottobre 2024

Tutela prodotti IGP non agroalimentari

Tutela prodotti IGP non agroalimentari

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Domande dal 16 settembre 2024.

Il bando intende favorire l’accesso alla nuova tutela europea per le Indicazioni Geografiche Protette (IGP).

A partire dal 1° dicembre 2025, infatti, la predisposizione del disciplinare sarà condizione necessaria per presentare la domanda di registrazione di un’IGP per prodotti artigianali e industriali.

Ciò permetterà di estendere alle produzioni non agroalimentari le stesse tutele previste a oggi per il settore agroalimentare, consentendo di promuovere a livello internazionale i territori e le produzioni locali e regionali.

Il contributo è destinato alle associazioni di produttori per le spese di consulenza tecnica sostenute per la predisposizione del disciplinare di produzione dei prodotti industriali e artigianali tipici.

Le risorse a disposizione sono pari a 3 milioni di euro.

Le domande vanno presentate a partire dal 16 settembre ed entro le ore 13 del 31 ottobre 2024.

Scadenza: 31 ottobre 2024

PR FESR 2021 -2027 – AZIONE 1.3.1. – BANDO “CONTRIBUTI PER LA PARTECIPAZIONE DELLE MPMI ALLE FIERE INTERNAZIONALI IN LOMBARDIA”

PR FESR 2021 -2027 - AZIONE 1.3.1. - BANDO “CONTRIBUTI PER LA PARTECIPAZIONE DELLE MPMI ALLE FIERE INTERNAZIONALI IN LOMBARDIA”

Fiera

Il bando è finalizzato a promuovere l’attrattività del “Sistema Lombardia” sui mercati globali, creando occasioni di incontro tra imprenditori italiani ed esteri per attrarre investimenti e a promuovere accordi commerciali, attraverso il sostegno, con un’agevolazione a fondo perduto, alla partecipazione delle Micro, Piccole e Medie Imprese alle manifestazioni fieristiche di livello internazionale che si svolgono in Lombardia.

Possono presentare domanda di partecipazione alla presente misura Micro, Piccole e Medie Imprese, in possesso dei seguenti requisiti alla data di presentazione della domanda:

  1. essere MPMIai sensi dell’allegato 1 del Reg. UE n. 651/2014 e s.m.i.
  2. essere iscritte al Registro delle Impresee risultare attive
  3. non trovarsi in stato di liquidazione giudiziale, concordato liquidatorio, concordato semplificato, liquidazione controllata per le start-up innovative o in qualsiasi altra procedura estintiva equivalente secondo la normativa vigente di diritto interno di cui al Decreto legislativo n.14 del 12 gennaio 2019 “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155” e s.m.i.

All’atto dell’erogazione del contributo, i soggetti beneficiari dovranno essere inoltre in possesso del seguente ulteriore requisito: avere almeno una sede operativa attiva in Lombardia.

Le agevolazioni sono concesse in forma di contributo a fondo perduto in percentuale dei costi ammissibili, fino a un massimo di € 15.000.00 per “Nuovi espositori” e di € 8.000,00 per “Espositori abituali” Non saranno ammissibili progetti con costi inferiori a € 6.000,00 È ammessa la partecipazione di Nuovi espositori ed Espositori abituali, come di seguito intesi:

  • Nuovo espositore: impresa richiedente che, relativamente a tutte le fiere indicate nel progetto, non ha partecipato alle precedenti 3 edizioni (fiere con cadenza annuale o semestrale inferiore) o 2 edizioni (fiere con cadenza biennale o superiore).
  • Espositore abituale: impresa richiedente che, relativamente ad almeno una delle fiere indicate nel progetto, ha già partecipato almeno una volta alle precedenti edizioni della fiera.

L’importo dell’agevolazione e l’intensità di aiuto massima concedibile sono così determinati:

  • 50% dei costi ammissibili;
  • Premialità del 5% in caso di microimpresa, come definita all’allegato 1 del Reg. UE n. 651/2014;
  • Premialità del 5%, in caso di startup (impresa iscritta al Registro Imprese e attiva da non più di 24 mesi);

E’ possibile presentare domanda di partecipazione dal 31 luglio 2024 alle ore 10.00 e fino ad esaurimento risorse, esclusivamente in via telematica tramite il sistema informatico “Bandi e Servizi”.

Scadenza: bando a sportello

IMPRESA ROSA REGIONE LAZIO

IMPRESA ROSA REGIONE LAZIO

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In attuazione della D.G.R. n. 495 del 10/08/2023, l’avviso incentiva l’adozione di sistemi di gestione sulla parità di genere da parte delle imprese del Lazio, al fine di promuovere sui luoghi di lavoro la diffusione di una cultura che sostenga l’autostima, la consapevolezza e l’autodeterminazione femminile (cd. empowerment).

La parità di genere è uno dei 17 obiettivi fissati dall’ONU per lo sviluppo sostenibile, e l’impegno delle imprese sui temi della diversità e inclusività sta diventando sempre più importante sotto il profilo commerciale e per l’accesso ai finanziamenti (Environmental, Social, Governance – ESG).

Inoltre, uno degli obiettivi del PNRR è il raggiungimento entro il 2026 dell’incremento di cinque punti nella classifica dell’Indice sull’uguaglianza di genere elaborato dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE), che attualmente vede l’Italia al quattordicesimo posto nella classifica dei Paesi UE.

Anche per questo il possesso della certificazione UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere di cui al D.M. 29 aprile 2022 costituisce sempre più spesso una premialità per l’accesso ai finanziamenti pubblici, a partire da quelli cofinanziati dal bilancio europeo e inclusi quelli concessi dalla Regione Lazio.

L’Avviso prevede:

  1. il riconoscimento di contributi alle Micro e Piccole Imprese per ottenere la prima certificazione UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere di cui al D.M. 29 aprile 2022 rilasciata da un organismo di certificazione accreditato per la specifica prassi presso Accredia ai sensi del regolamento CE 765/2008 e dalla norma internazionale ISO/IEC 17011 (Certificazione di Parità di Genere);
  2. il riconoscimento del diritto di utilizzare il marchio “Impresa Rosa Regione Lazio” alle imprese del Lazio che hanno ottenuto tale Certificazione di Parità di Genere, anche a prescindere dal contributo regionale e comprese le imprese di maggiori dimensioni.

La dotazione finanziaria di euro 250.000 dell’Avviso è interamente destinata per i contributi a fondo perduto alle Micro e Piccole Imprese che ottengono la prima Certificazione di Parità di Genere. Tali contributi sono determinati in un importo fisso, commisurato al numero di dipendenti e indipendente dalle spese sostenute, e sono erogati in una unica soluzione a fronte di apposita richiesta da presentarsi entro 180 giorni dalla Data di Concessione corredata della sola documentazione attestante l’ottenimento della Certificazione.

Il diritto di utilizzare il marchio “Impresa Rosa Regione Lazio”, marchio di certificazione di cui all’art. 11 bis del D. Lgs. del 10 febbraio 2005 n. 30 e ss. mm. e ii. (cd. Codice della Proprietà Industriale), può comportare:

  • la partecipazione esclusiva a campagne promozionali realizzate dalla Regione Lazio;
  • il riconoscimento di priorità o premialità (punteggi aggiuntivi) ai fini dell’accesso ad agevolazioni promosse dalla Regione Lazio, anche a valere su risorse nazionali o europee;
  • l’accesso esclusivo o preferenziale a progetti  formativi  volti  all’inserimento lavorativo delle donne, a partire da tirocini per le donne vittime di violenza.

Possono beneficiare del contributo per l’ottenimento della prima Certificazione di Parità di Genere le imprese che alla Data della Domanda:

  • sono iscritte al Registro delle Imprese Italiano e hanno almeno una Sede Operativa ubicata nel Lazio e risultante da tale registro;
  • rientrano nei parametri dimensionali di Micro o Piccola Impresa ai sensi dell’Allegato 1 del Reg. (UE) 651/2014;
  • hanno almeno un dipendente in termini di Unità Lavorative Annue (ULA) con riferimento all’anno 2023, o se diverso all’ultimo esercizio finanziario chiuso;
  • non sono in possesso della Certificazione di Parità di Genere.

Il diritto di utilizzare il marchio “Impresa Rosa Regione Lazio” è riconosciuto a tutte le Micro e Piccole Imprese che hanno ottenuto il contributo regionale per l’ottenimento della prima Certificazione di Parità di Genere, dal momento in cui è verificato in possesso di tale Certificazione e senza necessità di presentare autonoma richiesta.

Il diritto di utilizzare tale marchio è inoltre riconosciuto alle imprese che ne facciano apposita richiesta anche di media o grande dimensione e che, alla data della Domanda:

  • sono iscritte al Registro delle Imprese Italiano e hanno almeno una Sede Operativa ubicata nel Lazio e risultanti da tale registro;
  • sono in possesso della Certificazione di Parità di Genere.

Il contributo è a fondo perduto ed è riconosciuto a fronte dell’ottenimento della prima Certificazione di Parità di Genere.

Si tratta di un importo fisso riportato nella seguente tabella, commisurato al numero dei dipendenti 2023, in conformità all’art. 9 (contributi per i servizi di certificazione della parità di genere) dell’Avviso attuativo della Misura PNRR, Missione 5, Componente 1, Investimento 1.3 (“Sistema di certificazione della parità di genere”).

I dipendenti devono essere calcolati in termini di Unità Lavorative Annue (ULA) con riferimento all’anno 2023, o se diverso all’ultimo esercizio finanziario chiuso, e in conformità alle disposizioni in materia di dimensione di impresa di cui all’allegato 1 al Reg. (UE) 651/2014 e la conseguente definizione di Micro e Piccola Impresa in appendice 1 all’Avviso. Per la determinazione dell’importo del contributo si considerano però solo i dipendenti dell’impresa in senso stretto e non quelli delle eventuali Imprese Collegate o Associate che sono rilevanti per la dimensione di impresa.

Il contributo è a titolo De Minimis e deve essere quindi eventualmente ridotto ove necessario per rispettare il massimale di aiuti De Minimis concedibili alla medesima Impresa Unica in tre anni.

Il contributo riconosciuto ai sensi del presente Avviso non è compatibile con nessun altro aiuto di Stato o finanziamento pubblico concesso per l’ottenimento della medesima Certificazione, vale a dire quelli prevedono tra le spese ammissibili quelle sostenute nei confronti dell’organismo accreditato per il rilascio della prima Certificazione o la cui erogazione è condizionata all’ottenimento della prima Certificazione.

Si fa presente che in sede di Domanda l’impresa Richiedente può avere richiesto o anche ottenuto un altro aiuto di Stato o finanziamento pubblico per l’ottenimento della medesima Certificazione. In tal caso tuttavia l’impresa si impegna, con la sottoscrizione dell’Atto di Impegno e quindi accettando il contributo regionale concesso, a rinunciare a tali altri aiuti di stato o finanziamenti pubblici e, con la sottoscrizione della richiesta di erogazione, dichiara ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 di non averne in quel momento più diritto e di non averne fruito. La veridicità di tale dichiarazione può essere verificata, tra l’altro e con estrema semplicità, consultando il Registro Nazionale degli Aiuti.

Le Domande per la concessione del contributo o per il diritto di utilizzare il marchio Impresa Rosa Regione Lazio devono essere presentate esclusivamente on-line mediante la piattaforma GeCoWEB Plus.

Le procedure di presentazione della Domanda sono distinte in:

  1. richiesta di contributo per l’ottenimento della certificazione UNI/PdR 125:2022” per le Micro e Piccole Imprese del Lazio che non hanno già tale certificazione al momento della Data della Domanda, richiedono il contributo per ottenerla e, una volta ottenuta, il diritto all’utilizzo del marchio Impresa Rosa Regione Lazio;
  2. richiesta di uso del marchio Impresa Rosa Regione Lazio”, per le imprese del Lazio che hanno già ottenuto alla Data di Domanda la Certificazione di Parità di Genere (senza il contributo regionale previsto dal presente Avviso).

Il Formulario è disponibile on line a partire dalle ore 12:00 del 26 agosto 2024. L’invio della Domanda deve avvenire a partire dalle ore 12:00 del 28 agosto 2024 ed entro le ore 17:00 del 27 agosto 2025.  La Direzione Regionale mediante proprio provvedimento può anticipare la chiusura del termine per la presentazione delle Domande A – richiesta di contributo a seguito dell’esaurimento delle risorse finanziarie.

Scadenza: 27 agosto 2025

Assegnazione di contributi regionali alle Comunità Montane e ai Comuni che svolgono indagini funzionali all’accertamento degli usi civici – anno 2024

Assegnazione di contributi regionali alle Comunità Montane e ai Comuni che svolgono indagini funzionali all’accertamento degli usi civici - anno 2024

Bene culturale emilia

Assegnazione di contributi regionali alle Comunità Montane e ai Comuni che svolgono indagini funzionali all’accertamento degli usi civici ai sensi del comma 1 dell’art. 166 della legge regionale 5 dicembre 2008, n. 31 (Testo Unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale) – anno 2024 – d.g.r. n. XII/2571/2024.

Possono partecipare al bando Comunità Montane per conto dei Comuni del proprio territorio o Comuni singoli o associati.

Il contributo è concesso a fondo perduto, nella misura del 50% della spesa dichiarata ammissibile per lo svolgimento delle indagini di accertamento degli usi civici. Il contributo è erogato fino ad un limite di 10.000,00 euro per comune indagato.

La domanda di partecipazione deve essere presentata a Regione Lombardia, Direzione Generale Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste sulla piattaforma Bandi e Servizi entro il 25 settembre 2024.

Scadenza: 25 settembre 2024

Disegni+ 2023, dal 7 novembre invio domande per i contributi

Disegni+ 2023, dal 7 novembre invio domande per i contributi

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Apre martedì 7 novembre, alle 9.30, lo sportello per la presentazione delle domande di agevolazione di Disegni+, misura promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per sostenere la valorizzazione dei titoli di proprietà industriale e la capacità innovativa e competitiva delle micro, piccole e medie imprese.

 

Con una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro, la misura prevede, da parte delle imprese, la realizzazione di un progetto che abbia come finalità la valorizzazione di un disegno o modello o più disegni o modelli appartenenti al medesimo deposito multiplo.

Il disegno o modello deve essere già registrato in data antecedente la presentazione della domanda di partecipazione presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) o l’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) o l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI).

Le agevolazioni saranno concesse fino all’80% delle spese ammissibili, entro l’importo massimo di 60mila euro.

Sono ammesse al finanziamento le spese per l’acquisto dei seguenti servizi specialistici:

  • realizzazione di prototipi,
  • realizzazione di stampi,
  • consulenza tecnica per la catena produttiva finalizzata alla messa in produzione del disegno o modello,
  • consulenza tecnica per certificazioni di prodotto o di sostenibilità ambientale,
  • consulenza specializzata per business plan, piano marketing,
  • analisi del mercato,
  • progettazione layout grafici e testi per materiale di comunicazione offline e online, per la valutazione tecnico-economica del disegno o modello,
  • consulenza legale per la tutela da azioni di contraffazione o per accordi di licenza.

La misura è gestita da Unioncamere per conto del Ministero.

Scadenza: bando a sportello

Sostegno alle strutture ricettive alberghiere ubicate nei Comuni Lombardi totalmente montani al fine di attenuare la crisi dovuta ai rincari delle fonti energetiche

Sostegno alle strutture ricettive alberghiere ubicate nei Comuni Lombardi totalmente montani al fine di attenuare la crisi dovuta ai rincari delle fonti energetiche

Possono presentare domande le micro, piccole, medie e grandi imprese che

  • risultano, alla data di presentazione della domanda, regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle Imprese;
  • esercitano, ai sensi di SCIA o altro titolo abilitativo, l’attività ricettiva alberghiera ai sensi del capo II della legge regionale n.27/2015 regolarmente identificata da CIR (alberghi o hotel; residenze turistico-alberghiere; condhotel; alberghi diffusi) presso una sede aperta, come da visura camerale, entro e non oltre il 31 dicembre 2022 e ubicata in un comune totalmente montano ai sensi della d.g.r. XII/2611 del 19/12/2019.

In applicazione del Regime quadro regionale per il sostegno alle imprese presenti sul territorio regionale colpite dalla crisi”, in fase di adesione, il soggetto richiedente deve presentare una dichiarazione ai sensi del DPR 445/2000 che attesti di essere stato colpito dalla crisi energetica a seguito del conflitto in corso tra Russia e Ucraina con particolare riguardo all’aumento dei costi di elettricità, gas, trasporti e materie prime (le materie prime e i semilavorati importati devono essere riconducibili alle aree oggetto di sanzioni ed alle aree di guerra, compresa l’interruzione di contratti o progetti esistenti)  e dovrà attestare di conservare agli atti, esibendole in caso di controlli, almeno tre bollette/fatture esclusivamente:

  • intestate all’impresa richiedente
  • relative alla struttura ricettiva oggetto di agevolazione
  • datate successivamente al 1° gennaio 2019 fino alla data di presentazione della domanda
  • inerenti ai costi del fattore energetico prescelto da cui si evince, per raffronto, l’aumento dei costi intervenuto.

La misura interviene a sostegno delle imprese che gestiscono strutture ricettive alberghiere nei comuni lombardi totalmente montani e che risultano colpite dalla crisi energetica al fine di attenuarne gli impatti.

Sovvenzione a fondo perduto senza vincolo di rendicontazione.

I soggetti richiedenti devono presentare la domanda di agevolazione al responsabile del procedimento esclusivamente in forma telematica accedendo alla piattaforma Bandi Online.

Scadenza: 25 ottobre 2023

2° Bando per le cooperative di comunità

2° Bando per le cooperative di comunità

La Regione Emilia-Romagna intende contribuire con un nuovo bando allo sviluppo sostenibile, all’arricchimento culturale, alla coesione e alla solidarietà sociale delle comunità locali – con particolare riferimento a quelle situate nelle aree montane e interne, urbane con fenomeni di impoverimento sociale e demografico (delibera di Giunta regionale n°1515 dell’11/09/2023). Sono previsti contributi per progetti finalizzati alla crescita e al consolidamento delle cooperative di comunità descritte dalla legge regionale n.12/2022, ovvero società cooperative che con il loro progetto d’impresa rappresentano una risposta della collettività dove i cittadini sono ad un tempo produttori e fruitori di beni e servizi.

Possono presentare domanda di contributo le società cooperative aventi, al momento della presentazione della domanda, i requisiti indicati al paragrafo 2 del testo del bando.

Sono previste due tipologie di interventi, per i quali sono ammesse spese nel periodo dal primo gennaio al 31 dicembre 2023:

  • Tipologia di intervento A – Sostegno all’avviamento, accompagnamento e consolidamento del progetto imprenditoriale della cooperativa di comunità, che include spese notarili di avviamento, di adeguamento dello statuto, spese per la formazione, consulenze non specialistiche. Per la tipologia A è previsto un massimo di 2 spese indicate nella domanda di contributo, per le quali non si benefici già di altri finanziamenti regionali.
  • Tipologia di intervento B – Sostegno agli investimenti, che include investimenti per lo sviluppo imprenditoriale in alcuni ambiti:
  • attività economiche in tutti i settori volte al mutuo scambio di beni e servizi, all’autoproduzione ed autoconsumo, anche energetico, al recupero e gestione di beni ambientali e culturali, alla riqualificazione di infrastrutture e del patrimonio immobiliare pubblico e privato;
  • promozione di nuove opportunità occupazionali e di reddito;
  • valorizzazione delle risorse e delle vocazioni del territorio e delle comunità locali, anche ai fini turistici e promozionali;
  • realizzazione di attività culturali e ricreative ivi incluse quelle sportive con finalità di aggregazione;
  • erogazione di servizi di prossimità, anche rivolti al mantenimento o ripristino di luoghi ad alto valore aggregativo per i cittadini;
  • promozione e diffusione dei servizi tecnologici e digitali.

Il contributo massimo per la tipologia B è pari al 70% fino ad un massimo di 10.000 euro.

I contributi sono concessi in regime de minimis.

Scadenza: 16 ottobre 2023

Bando regionale 2023: concessione di risorse per la Progettazione dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA)

Bando regionale 2023: concessione di risorse per la Progettazione dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA)

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Il “Bando PEBA 2023” è stato approvato con delibera di Giunta regionale n. 1326 del 31/7/2023. Si propone di promuove l’elaborazione dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (“PEBA”), con l’obiettivo di rafforzare e qualificare le condizioni di accessibilità degli edifici e dei luoghi urbani ed extraurbani da parte di coloro che li abitano senza distinzione di genere, età, stato di salute, cultura, etnia, ceto e classe d’appartenenza.

Per questo è prevista la concessione di risorse ai Comuni che alla data di pubblicazione del Bando siano privi di un PEBA adottato, come contributo a fondo perduto per finanziare le attività di redazione dei PEBA.

Le risorse disponibili, pari a 901.644 euro, provengono dal Fondo nazionale per l’inclusione delle persone con disabilità, che ha stanziato complessivamente un contributo pari a 12 milioni di euro, ripartito a livello regionale sulla base della popolazione residente nella fascia 18-64 anni e destinato ai Comuni per finanziare le attività di elaborazione dei PEBA.

Il bando prevede di finanziare un massimo di 25 proposte progettuali e, pertanto, per ciascuna proposta ammessa a finanziamento la Regione Emilia-Romagna erogherà un contributo a fondo perduto pari a 36.065,77 euro.

Il contributo regionale sarà erogato in due rate: una prima rata, pari all’80% del contributo concesso, a seguito dell’affidamento delle attività di progettazione del PEBA; una seconda rata, pari al 20%, a seguito dell’avvenuta approvazione del Piano.

In generale, l’assegnazione delle risorse avverrà con alcune priorità tra cui:

  • i Comuni che abbiano una popolazione compresa tra 5 mila e 20 mila abitanti e, secondariamente, tra 20 mila e 50 mila abitanti;
  • la partecipazione dei Comuni al percorso formativo sui PEBA promosso dalla Regione Emilia-Romagna, di cui alla propria deliberazione n. 1151 del 11/07/2022.

Inoltre, il bando definisce le condizioni di partecipazione per i Comuni, nonché i termini e i contenuti richiesti per la presentazione delle candidature alla redazione dei PEBA.

Gli Enti devono comunque garantire una quota di cofinanziamento minimo locale al contributo regionale ottenuto, variabile in base alla dimensione demografica del Comune.

Le risorse a disposizione provengono dal Fondo nazionale per l’inclusione delle persone con disabilità che sono pari complessivamente a 12 milioni di euro, ripartiti a livello regionale sulla base della popolazione residente nella fascia 18-64 anni.

È fatta salva la possibilità di rimodulare in aumento il contributo in rapporto al numero di proposte pervenute ed ammesse a finanziamento. L’eventuale rimodulazione non incide sulla quota di cofinanziamento. Il contributo pubblico concesso rappresenta l’ammontare massimo concedibile e rimane pertanto invariato anche in caso di successiva variazione dei costi.

Scadenza: 9 ottobre 2023

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