Investimenti produttivi e progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito della piattaforma per le tecnologie strategiche STEP

Investimenti produttivi e progetti di ricerca e sviluppo nell'ambito della piattaforma per le tecnologie strategiche STEP

La Regione Emilia-Romagna ha pubblicato il bando “Investimenti produttivi e progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito della piattaforma per le tecnologie strategiche (STEP)

Il bando, finanziato dal Pr Fesr 2021-2027, sostiene progetti di investimento per lo sviluppo e la fabbricazione di “tecnologie critiche”, ai quali potranno essere connesse attività di ricerca e sviluppo sperimentale.

In particolare, la Regione vuole supportare le imprese operanti nei tre ambiti STEP – tecnologie digitali e deep techtecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse (incluse le tecnologie a zero emissioni nette), biotecnologie (compresi i medicinali inclusi nell’elenco dell’Unione dei medicinali critici) – che investono:

  • nello sviluppo e nella fabbricazione di tecnologie critiche e nella salvaguardia e rafforzamento delle relative catene del valore (azione 1.6.1);
  • in attività di ricerca e innovazione collegate e funzionali allo sviluppo e fabbricazione delle tecnologie critiche, con TRL alto (azione 1.6.2).

Possono presentare domanda singole imprese (sia PMI che GI) nella forma giuridica delle società di capitali. Il contributo sarà concesso nella forma del fondo perduto, secondo i regimi di aiuto e le misure percentuali massime, differenziati a seconda della tipologia e delle caratteristiche, indicati al punto 3 del bando.

Le risorse disponibili sono complessivamente pari a 30.000.000 €, di cui:

  • 25.000.000,00 € destinati a finanziare i progetti di investimento previsti dall’azione 1.6.1
  • 5.000.000,00 € destinati a finanziare i progetti di ricerca e sviluppo sperimentale previsti dall’azione 1.6.2.

È possibile inviare la domanda a partire dalle ore 13.00 di martedì 20 maggio fino alle ore 13.00 del 19 giugno 2025.

Scadenza: 19 giugno 2025

MUR: dal PNRR 50 milioni di euro per portare giovani ricercatori di eccellenza in Italia

MUR: dal PNRR 50 milioni di euro per portare giovani ricercatori di eccellenza in Italia

Spin-off universitario

Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha pubblicato un avviso per giovani ricercatori vincitori di ERC Starting e Consolidator Grants, attualmente attivi all’estero.

Il bando, finanziato dalla Missione 4 “Istruzione e Ricerca” – Componente 2 “Dalla Ricerca all’Impresa” – Investimento 1.2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), punta a rafforzare l’attrattività del sistema della ricerca italiano ed è rivolta a studiosi italiani e stranieri interessati a trasferire in Italia le proprie attività di ricerca di frontiera, già finanziate dall’European Research Council (ERC).

Complessivamente il bando ha un budget complessivo pari a 50 milioni di euro, di cui il 40% sarà riservato a progetti da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno. Ogni progetto potrà ricevere un finanziamento fino a 1 milione di euro e avere una durata massima di 36 mesi.

In particolare, possono partecipare:

  • Vincitori di ERC Starting Grants con almeno 2 e non più di 7 anni di esperienza post-dottorato, e un curriculum scientifico promettente;
  • Vincitori di ERC Consolidator Grants con 7-12 anni di esperienza post-doc, che abbiano già dimostrato indipendenza e maturità scientifica.

Sono ammessi sia ricercatori attualmente impegnati in istituzioni di ricerca estere, sia coloro che abbiano già concluso il progetto ERC presso una Host Institution fuori dall’Italia.

Le domande, da presentare in lingua inglese, potranno essere inviate online a partire dalle ore 12:00 del 15 aprile 2025.

Il bando rimarrà aperto fino all’esaurimento delle risorse disponibili e comunque non oltre le ore 12:00 del 4 giugno 2025.

Scadenza: 4 giugno 2025

Bando per emergenza in Ucraina e Palestina

Bando per emergenza in Ucraina e Palestina

 

L’obiettivo prioritario del bando è fornire aiuti umanitari, assistenza alla popolazione, agli sfollati e ai profughi della Palestina e dell’Ucraina.

La Regione mette a disposizione 500.000 euro per progetti di emergenza, destinandone 200.000 ai Territori dell’autonomia palestinese e 300.000 all’Ucraina. Il contributo per ogni progetto non può superare 100.000 euro, che potrà arrivare a coprire comunque il 100% del costo totale di progetto.

Per quanto riguarda i Territori dell’autonomia palestinese, gli interventi devono essere focalizzati nello specifico sulla Cisgiordania e la Striscia di Gaza. Qui le azioni devono riguardare l’assistenza umanitaria alla popolazione civile e agli sfollati dei territori palestinesi. La prolungata crisi umanitaria ha infatti provocato gravi conseguenze per i civili, per l’abbandono forzato delle case, la mancanza pressoché totale di cibo e acqua potabile, la mancanza di farmaci e di beni igienicosanitari; la situazione inoltre vede la distruzione sistematica dei presidi sanitari e dei servizi di base, la distruzione e chiusura di molte scuole e la conseguente assenza di luoghi e spazi di aggregazione per i bambini.

Per quanto riguarda l’Ucraina, dopo oltre tre anni di guerra, la situazione è drammatica e caratterizzata da gravi conseguenze umanitarie, economiche e sociali. Oltre 12 milioni di persone necessitano di aiuti urgenti, tra cui cibo, acqua, medicine e rifugi, senza contare i circa 6 milioni di rifugiati ucraini che si trovano all’estero, mentre milioni di sfollati interni lottano per trovare un alloggio sicuro. Le conseguenze hanno un maggiore impatto sulle famiglie più vulnerabili, oltre che su donne, bambini e anziani. Gli interventi potranno essere previsti in tutte le regioni ucraine, tuttavia, in virtù dell’intesa di collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna e il Consiglio regionale di Kharkiv siglata il 17 maggio 2023, si considereranno prioritari i progetti che insistono
sull’area di Kharkiv.

L’avviso è rivolto enti locali, organizzazioni della società civile (OSC), organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative sociali, altri enti del terzo settore (ETS) non commerciali. La domanda di contributo deve prevedere l’adesione al progetto di un soggetto co-proponente e un partener locale. Ciascun soggetto può presentare una sola domanda per ciascun territorio di intervento. Per ogni area sono inoltre individuati alcuni obiettivi di sviluppo sostenibile prioritari.

La domanda dovrà essere trasmessa dal legale rappresentante del soggetto proponente entro le ore 16 del 6 maggio 2025.

Il progetto potrà avere una durata massima di sei mesi e terminare in ogni caso entro il 31 dicembre 2025.

Scadenza: 6 maggio 2025

Avviso per la presentazione di progetti per l’organizzazione e la realizzazione di festival e rassegne in ambito cinematografico e audiovisivo

Avviso per la presentazione di progetti per l'organizzazione e la realizzazione di festival e rassegne in ambito cinematografico e audiovisivo

Cinema

La Giunta regionale, con Deliberazione n. 487/2025, ha approvato l’Invito a presentare progetti per l’organizzazione e la realizzazione di festival e rassegne in ambito cinematografico e audiovisivo.

L’agevolazione prevista per tutte le tipologie individuate dal presente invito consiste in un contributo nella misura massima del 50% dei costi ammissibili, determinato secondo il metodo del “funding gap” tenendo conto del punteggio ottenuto, del costo del progetto, del contributo assegnato nella edizione precedente.

Tutti i progetti devono essere realizzati sul territorio regionale nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025

Requisiti specifici:

  • festival annuali: progetti che nel 2025 siano giunti almeno alla terza edizione, anche non consecutiva; i costi di realizzazione devono essere pari o superiori a 30.000 €, il programma articolato in almeno 3 giornate consecutive di programmazione e non meno di 10 proiezioni. Contributo minimo: 8.000 €;
  • rassegne annuali: giunte nel 2025 almeno alla terza edizione, anche non consecutiva, con costi totali pari o superiori a 25.000 €; con un deficit tra costi e ricavi di almeno 5.000 € e un periodo di programmazione, anche non consecutivo, comprendente non meno di 10 proiezioni. Contributo minimo: 5.000 €.

Ogni soggetto potrà presentare una sola domanda scegliendo in alternativa tra le tipologie previste. Possono presentare progetti sia soggetti pubblici sia privati, aventi come finalità statutaria o attività principale l’organizzazione di attività culturali, costituiti da almeno tre anni, aventi sede legale o unità operativa sul territorio regionale entro il termine di presentazione delle domande del presente invito. L’entità del contributo sarà determinata, secondo il metodo del “funding gap”, tenendo conto del punteggio ottenuto, del costo del progetto, dell’eventuale contributo regionale assegnato nella edizione precedente.

Fonte di finanziamento: fondi regionali.

Scadenza: 6 maggio 2025

Bando per la cooperazione internazionale 2025

Bando per la cooperazione internazionale 2025

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È possibile presentare domanda di contributo per progetti di cooperazione con i Paesi emergenti. Le risorse complessive a disposizione sono 1.110.000 euro, che saranno distribuite per intervenire nei Paesi prioritari: Burkina Faso, Camerun, Campi profughi Saharawi e Territori liberati, Costa D’Avorio, Etiopia, Kenya, Libano, Marocco, Mozambico, Tunisia.

Per ogni Paese sono stati individuati specifici obiettivi di sviluppo sostenibile prioritari, con tipologie di iniziative collegate, e un ammontare di risorse.

L’avviso è rivolto enti locali, organizzazioni della società civile (OSC), organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative sociali, altri enti del terzo settore (ETS) non commerciali. Tutti i soggetti sopra devono avere sede legale o operativa in Regione Emilia-Romagna e debbono essere presenti in maniera attiva nel territorio. Ogni proposta progettuale deve avere un soggetto proponente, un co-proponente e almeno un partner locale.

Il progetto può avere la durata massima di un anno. Il contributo riconosciuto ai singoli progetti è pari al massimo al 70% della spesa.   

La domanda deve essere trasmessa dal legale rappresentante del soggetto proponente entro le ore 16 del 20 maggio 2025.

Scadenza: 20 maggio 2025

Filiera del legno per l’arredo al 100% nazionale

Filiera del legno per l’arredo al 100% nazionale

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L’incentivo ha l’obiettivo di sostenere l’industria del legno per arredo, anche in relazione alla gestione forestale e al settore vivaistico, attraverso l’incremento del livello tecnologico e digitale delle imprese e la creazione di sistemi di produzione automatizzati lungo la catena produttiva, dai sistemi di classificazione qualitativa ai sistemi di incollaggio.

La misura è stata istituita dall’articolo 8 della legge della Legge n. 206 del 27 dicembre 2023 (“Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy”).

Obiettivi principali

  • sostenere pratiche sostenibili di gestione forestale mediante la certificazione di attività vivaistiche e di raccolta;
  • incrementare il livello tecnologico e digitale delle imprese boschive e della lavorazione primaria del legno, stimolando l’adozione di tecnologie avanzate per una filiera produttiva efficiente e automatizzata.

La dotazione finanziaria è pari a 25 milioni di euro per l’anno 2024, di cui 15 milioni di euro per la concessione di contributi a fondo perduto e di 10 milioni di euro per la concessione di finanziamenti a tasso agevolato.

Il decreto interministeriale 20 febbraio 2025, attuativo delle previsioni normative di cui all’art. 8 – comma 2 – della citata legge (emanato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e con il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano) prevede l’individuazione dei soggetti beneficiari dei contributi e dei finanziamenti, nonché  le modalità di attuazione delle disposizioni di cui alla presente misura, nonché, ancora, il soggetto incaricato della relativa gestione, nonché, infine, che l’attuazione degli interventi per lo sviluppo della vivaistica forestale venga demandata alle Regioni, ovvero al soggetto da queste incaricato, disciplinando gli interventi di sostegno alla vivaistica forestale attraverso l’assegnazione di risorse alle Regioni.

Incentivi per le imprese della vivaistica forestale

La misura sostiene progetti di investimento sostenibile, volti alla produzione e distribuzione di materiale vivaistico per il rimboschimento, l’arboricoltura e la gestione ecologica del territorio, la cui attuazione è demandata alle Regioni.

Gli investimenti devono essere realizzati da imprese o altri soggetti che operano per:

  • raccolta a scopo di produzione vivaistica
  • produzione
  • cessione a qualsiasi titolo
  • commercializzazione

di materiale di moltiplicazione o di propagazione forestale destinato a rimboschimento, a imboschimento, arboricoltura da legno, rinaturalizzazione e sistemazione del territorio.

Sono previsti 5 milioni di euro in contributi a fondo perduto, suddivisi in modo da supportare tutte le Regioni interessate:

  • 2,28 milioni di euro ripartiti in parti uguali tra le Regioni richiedenti;
  • 2,72 milioni di euro distribuiti in base alla superficie forestale di ciascuna Regione.

Incentivi per le imprese boschive e della prima lavorazione del legno

La misura è destinata a imprese che

  • erogano servizi di supporto per la silvicoltura
  • operano nell’ambito della filiera della prima lavorazione del legno.

La dotazione complessiva per le imprese boschive e della filiera della lavorazione del legno ammonta a 20 milioni di euro:

  • 10 milioni destinati a contributi a fondo perduto, con una copertura fino al 50% delle spese ammissibili.
  • 10 milioni per finanziamenti agevolati.

Investimenti Ammissibili

    • Macchinari e Attrezzature Forestali: mezzi mobili, impianti per la raccolta e lavorazione del legno, inclusi macchinari avanzati per migliorare l’efficienza delle operazioni forestali.
    • Tecnologie Digitali e Automatizzate: software, hardware e attrezzature digitali che supportino la modernizzazione dei processi produttivi, aumentando la capacità competitiva delle imprese​.

Le imprese devono essere attive nei settori definiti e svolgere programmi di investimento che prevedano spese ammissibili comprese tra 50 mila e 600 mila euro. Gli investimenti devono essere avviati dopo la presentazione della domanda e completati entro 12 mesi dalla concessione del finanziamento.

Le agevolazioni vengono concesse in due forme:

    • Contributi a Fondo Perduto, con una copertura fino al 50% delle spese ammissibili.
    • Finanziamenti Agevolati, dedicati alle imprese boschive e della filiera del legno.

Scadenza: 10 luglio 2025

Investimenti sostenibili 4.0 – Bando 2025

Investimenti sostenibili 4.0 - Bando 2025

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La misura Investimenti sostenibili 4.0 è volta a sostenere nuovi investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili. Lo strumento, che ha trovato una prima attuazione con il decreto ministeriale 15 maggio 2023, mira a promuovere programmi di investimento che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali, in coerenza con quanto previsto dal Piano Transizione 4.0.

La misura intende contribuire al raggiungimento degli obiettivi individuati dal Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027”, con particolare riferimento all’Azione 1.3.2 prevista nell’ambito dell’Obiettivo specifico 1.3, con il fine di rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle piccole e medie imprese delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna).

La misura prevede la concessione e l’erogazione di incentivi a sostegno di progetti di investimento presentati da piccole e medie imprese che rispettano i principi attuali di tutela ambientale e possiedono un alto contenuto tecnologico, in linea con il piano Transizione 4.0. Viene data priorità alle iniziative che contribuiscono in modo significativo agli obiettivi di sostenibilità stabiliti dall’Unione europea e a quelle mirate a facilitare il passaggio dell’impresa verso un modello di economia circolare o a migliorare l’efficienza energetica dell’azienda.

La dotazione finanziaria complessiva dello strumento è pari a euro 300.488.426,61 a valere sull’obiettivo specifico 1.3, azione 1.3.2, del PN RIC 2021 – 2027.

Una quota pari al 25% della dotazione finanziaria complessiva è destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese.

Le agevolazioni sono concesse alle micro, piccole e medie imprese (PMI) situate nelle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno che alla data di presentazione della domanda devono:

  • essere regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel registro delle imprese
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali aventi finalità liquidatoria
  • trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi
  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero
  • non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento
  • non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2 del DM 22 novembre 2024

I programmi di investimento devono:

  • prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0. e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma
  • essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva
  • essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nei territori delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna)
  • prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a euro 750.000,00 e non superiori a euro 5.000.000,00 e, comunque, al 70 percento del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato, ovvero, nel caso di imprese individuali e società di persone, dell’ultima dichiarazione dei redditi
  • essere avviati successivamente alla presentazione della domanda
  • prevedere un termine di ultimazione non successivo a diciotto mesi dalla data di adozione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità, sono previsti specifici criteri di valutazione, che consentono all’impresa proponente di conseguire un punteggio aggiuntivo nell’ambito dell’attività di valutazione dell’istanza prevista per l’accesso alle agevolazioni.

Analoghe premialità sono altresì riconosciute per i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici individuati dall’articolo 9 del regolamento (UE) n. 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020, ovvero per le PMI che abbiano aderito ad un sistema di gestione ambientale o di efficienza energetica o che siano in possesso di una certificazione ambientale di prodotto.

Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ad alcuni settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento (siderurgia; estrazione del carbone; costruzione navale; fabbricazione delle fibre sintetiche; trasporti e relative infrastrutture; produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture) o a programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio “DNSH”.

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento di cui all’articolo 6 del decreto ministeriale 22 novembre 2024, relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, come definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile, che riguardino:

  1. macchinari, impianti e attrezzature
  2. opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili
  3. programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui alla lettera a)
  4. acquisizione di certificazioni ambientali.

La misura ammette, inoltre, ai sensi e nei limiti dell’articolo 18 del Regolamento GBER, le spese per i servizi di consulenza. Nello specifico, sono ammesse:

  • le spese per i servizi avanzati di consulenza specialistica relativi all’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti di cui all’allegato 1 del DM 22 novembre 2024 nei limiti del 5 per cento dell’importo delle spese ammissibili relative ai beni di cui al comma 1, lettere a) e c) del predetto decreto
  • le spese relative ai servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica di cui decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102 relativa all’unità produttiva oggetto misure di efficientamento energetico nei limiti del 3 per cento dell’importo complessivo delle spese ammissibili per i soli programmi di cui all’articolo 6, comma 2 lettera b) del DM 22 novembre 2024.

Le agevolazioni sono concesse, ai sensi e nei limiti di quanto previsto dalle disposizioni di cui agli articoli 13 (Campo di applicazione degli aiuti a finalità regionale) e 14 (Aiuti a finalità regionale agli investimenti) del Regolamento GBER, nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili pari al 75 per cento, di cui il 35 per cento dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e il 40 per cento delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato.

Le imprese beneficiarie, inoltre, devono garantire la copertura finanziaria del programma di investimento ammesso alle agevolazioni, attraverso risorse proprie ovvero mediante finanziamento esterno in una forma priva di qualsiasi tipo di sostegno pubblico, in misura almeno pari al 25 per cento delle spese ammissibili complessive.

Le domande di accesso alle agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello.

Scadenza: 20 maggio 2025

Uffici di trasferimento tecnologico (UTT) – Bando 2025

Uffici di trasferimento tecnologico (UTT) - Bando 2025

Spin-off universitario

L’avviso relativo al bando è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n.80 del 5 aprile 2025.

L’iniziativa promuove i processi di trasferimento tecnologico alle imprese da parte delle Università, degli Enti pubblici di ricerca e degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.

Il bando 2025 ha l’obiettivo di:

  • assicurare continuità operativa ai progetti già finanziati
  • finanziare nuovi progetti.

Possono partecipare le Università statali e non statali e gli Istituti universitari ad ordinamento speciale, gli Enti Pubblici di Ricerca di cui all’articolo 1 del Decreto Legislativo del 25 novembre 2016, n. 218 e gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) che abbiano sede legale e operativa sul territorio italiano.

Le risorse a disposizione ammontano a 6,5 milioni di euro.

I progetti potranno essere presentati a partire dal decimo giorno ed entro e non oltre il quarantacinquesimo giorno successivo alla pubblicazione dell’avviso relativo al bando sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

L’avviso è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n.80 del 5 aprile 2025.

Scadenza: 20 maggio 2025

Tecnologie emergenti e digitalizzazione: aperto il bando Easy SMACT per l’innovazione delle imprese

Tecnologie emergenti e digitalizzazione: aperto il bando Easy SMACT per l’innovazione delle imprese

SMACT, il Competence Center dedicato all’innovazione digitale, ha lanciato un nuovo bando destinato alle imprese che vogliono investire in tecnologie emergenti e digitalizzazione.

L’iniziativa punta a supportare progetti innovativi attraverso finanziamenti dedicati e un network di esperti e aziende leader del settore. L’obiettivo principale è favorire la trasformazione digitale del tessuto imprenditoriale, migliorando la competitività e la sostenibilità dei processi produttivi.

In particolare, il bando è rivolto a imprese di diverse dimensioni che intendano sviluppare soluzioni basate su tecnologie avanzate come intelligenza artificiale, Internet of Things (IoT)big data, automazione e robotica.

Possono presentare domanda aziende italiane operanti in vari settori, con particolare attenzione a quelle che intendono sperimentare nuove tecnologie o implementare processi innovativi.

Nell’ambito del PNRR, SMACT mette a disposizione € 1.000.000 per erogare alle imprese italiane servizi di consulenza e formazione.

È possibile presentare la propria candidatura entro e non oltre il 30 maggio 2025.

Scadenza: 30 maggio 2025

Donne e Impresa

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La Regione Lazio con l’Avviso “Donne e Impresa” sostiene lo sviluppo delle PMI Femminili operanti nel territorio regionale.

A tal fine l’Avviso prevede la concessione di contributi a fondo perduto per la realizzazione di progetti di investimento per lo sviluppo di nuove PMI femminili e l’ampliamento, la ristrutturazione o l’ammodernamento di quelle esistenti, anche mediante l’adozione di soluzioni digitali.

L’intervento è destinato alle imprese che rientrano nei parametri dimensionali di PMI e sono imprese femminili.

Per imprese femminili si intendono:

  • la lavoratrice autonoma donna;
  • l’impresa individuale la cui titolare è una donna;
  • la società cooperativa, la società di persone o lo studio associato in cui il numero di donne socie o associate rappresenti almeno il 60% dei componenti della compagine sociale;
  • la società di capitale le cui quote di partecipazione siano possedute in misura non inferiore ai due terzi da donne e da imprese femminili e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne.

A ciascuna PMI femminile può essere finanziato un unico progetto.

Le PMI femminili devono avere, al più tardi al momento della richiesta di erogazione a saldo, una sede operativa nel Lazio in cui si svolge l’attività imprenditoriale oggetto del progetto agevolato. Le PMI femminili devono possedere inoltre i requisiti previsti per contrarre con la Pubblica Amministrazione.

L’agevolazione è un contributo a fondo perduto, riconosciuto a titolo di “de minimis” (Reg. (UE) 2023/2831) nella misura massima di 100.000 euro per singola PMI femminile e con una percentuale sul totale dei costi ammissibili compresa fra il 30% e il 60%.

I progetti devono includere spese da rendicontare per almeno 30.000 euro, che possono comprendere:

  1. investimenti materiali e immateriali e canoni per nuove soluzioni digitali
  2. spese per l’adeguamento dei locali adibiti a sede operativa – max 20% di a)
  3. spese per servizi qualificati e strategici “una tantum” – max 20% di a)

Sono inoltre riconosciuti automaticamente costi del personale e spese generali calcolati a forfait, in misura complessivamente pari al 20% delle spese da rendicontare. I progetti devono essere conclusi e rendicontati entro 9 mesi dalla data di Concessione.

Le domande devono essere presentate tramite la piattaforma GeCoWEB Plus dalle ore 12:00 del 15 aprile 2025 alle ore 17:00 del 3 giugno 2025.

Scadenza: 3 giugno 2025

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