Bando per la valorizzazione dei Beni confiscati alle mafie 2023

Bando per la valorizzazione dei Beni confiscati alle mafie 2023

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Fondazione con il Sud, nata dall’alleanza tra il mondo delle fondazioni bancarie e l’associazionismo, si pone come obiettivo di favorire l’infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno attraverso il finanziamento di iniziative esemplari nelle regioni meridionali.

Con la 5° edizione del presente bando la Fondazione intende rinnovare il proprio impegno sul tema della valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, intesi come beni comuni e come occasione di sviluppo sociale ed economico del territorio. Obiettivo del bando è valorizzare i beni confiscati alle mafie con iniziative sostenibili nel tempo di natura sociale, culturale ed economica, in grado di contribuire sia allo sviluppo socio-economico del territorio circostante, sia alla riappropriazione del bene da parte della comunità di riferimento.

La Fondazione intende sostenere interventi virtuosi e duraturi di valorizzazione di beni confiscati attraverso lo sviluppo di attività di imprenditoria sociale da parte di enti del terzo settore radicati sul territorio di intervento.

Saranno sostenute iniziative integrate e multidimensionali che:

  • si dimostrino idonee a garantire agli interventi “continuità operativa” (oltre il termine del finanziamento) in termini di capacità di generare o raccogliere risorse economiche da reinvestire in attività sociali;
  • incidano significativamente sul tessuto socio-economico di ciascuna comunità, anche in termini di utilità sociale (inserimento lavorativo di persone svantaggiate; creazione di un’impresa sociale; integrazione culturale di minoranze o gruppi fragili; attività sociali e culturali, ecc.…);
  • rendano il bene confiscato un patrimonio collettivo, condiviso e pienamente fruibile da parte della cittadinanza per un sostegno diffuso alle azioni progettuali proposte.

I beni confiscati, oltre a non essere stati oggetto di un precedente finanziamento da parte della Fondazione, devono essere nella piena ed effettiva disponibilità di uno degli enti del terzo settore che costituiscono il partenariato, per almeno 10 anni dalla data di scadenza del presente bando.

I progetti dovranno durare un minimo di 30 e un massimo di 48 mesi.

Il bando è rivolto agli enti del Terzo settore delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia che si costituiscano in partenariati composti da tre o più soggetti, di cui almeno due del Terzo settore.

La Fondazione mette a disposizione complessivamente la somma di 3 milioni di euro.

Il contributo massimo ottenibile per singola proposta è di 400.000 euro. Le proposte di progetto devono prevedere una quota di co-finanziamento, costituita interamente da risorse finanziarie, pari ad almeno il 20% del costo complessivo del progetto, indicando le fonti del finanziamento.

Scadenza: 14 settembre 2023

SOS patrimonio – Prendersi cura dei beni di interesse storico-architettonico

SOS patrimonio - Prendersi cura dei beni di interesse storico-architettonico

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Il bando ha l’obiettivo di sostenere interventi di restauro e recupero funzionale, urgenti e prioritari, su beni di interesse storico-architettonico, al fine di favorire processi di conservazione e buona gestione del patrimonio culturale. Attraverso tali interventi la Fondazione intende garantire condizioni di apertura, sicurezza e fruibilità dei beni al fine di avvicinare le comunità alla conoscenza del patrimonio culturale come valore identitario da trasmettere.

Scadenza: 6 ottobre 2022.

Avviso per la presentazione di progetti per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie a valere sul PNRR

Avviso per la presentazione di progetti per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie a valere sul PNRR

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Il bando è rivolto a progetti di recupero, ri-funzionalizzazione e valorizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata presenti nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). In particolare, il bando finanzia opere di demolizione e ricostruzione, di ristrutturazione e/o adeguamento di questi beni, che potranno così essere restituiti alla collettività. La destinazione finale delle opere potrà essere di natura istituzionale, sociale o economica, con il vincolo di riutilizzare i proventi a scopi sociali e per reinserire quanto prodotto nel circuito della legalità.

Nell’ambito delle possibili destinazioni d’uso, ai fini della graduatoria finale saranno premiati con un punteggio aggiuntivo i progetti destinati a creare all’interno del bene confiscato centri antiviolenza per donne e bambini o case rifugio, oppure ancora asili nido o micronidi.

Possono inviare i propri progetti tutte le Regioni, i Comuni, le Province, le Città metropolitane, anche in forma consortile o in associazione tra loro, del Mezzogiorno. Gli enti territoriali possono comunque coinvolgere sin da questa fase di progettazione gli enti del Terzo Settore,

Ciascun progetto selezionato attraverso la procedura selettiva può ottenere fino a un massimo di 2,5 milioni di euro di finanziamento. All’interno dello stesso tetto massimo di 2,5 milioni di euro, l’opera può essere in parte cofinanziata da altre risorse nazionali o dal soggetto proponente, ma solo per costi diversi da quelli finanziati dal PNRR.

L’aggiudicazione definitiva dei lavori deve avvenire entro il 30 giugno 2023.

Con il Decreto 101/2022, il termine di presentazione della domanda è prorogato alle ore 12,00 del 22 aprile 2022.

Scadenza: 22 aprile 2022

ENTI LOCALI – Beni confiscati alla criminalità – Anno 2022

ENTI LOCALI - Beni confiscati alla criminalità - Anno 2022

 

Il Bando tratta di un’erogazione di contributi per il recupero e l’utilizzo ai fini sociali o anche istituzionali dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, trasferiti agli Enti Locali con atto dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata.

È consentito anche l’utilizzo del bene per scopi economici, con il vincolo del reimpiego dei proventi per finalità sociali.
Tipologie di intervento ammissibili:

  • Manutenzione, restauro e risanamento conservativo;
  • Ristrutturazione edilizia e nuova costruzione.

Il contributo è erogato agli Enti Locali, per interventi da realizzare, ed é concesso:

  • fino al 50% del costo complessivo previsto per l’intervento di riutilizzo e, comunque, nel limite massimo di 150.000 euro;
  • fino al 90% del costo complessivo previsto per l’intervento di riutilizzo e, comunque, nel limite massimo di 150.000 euro, per i soli comuni con popolazione residente fino a 5.000 abitanti, come risultante dall’ultimo dato ufficiale reso disponibile dall’Istituto nazionale di statistica.

Scadenza: 31/03/2022, alle ore 16:00.

Primo Bando ANBSC per l’assegnazione diretta di beni confiscati ai soggetti del Terzo settore

Primo Bando ANBSC per l’assegnazione diretta di beni confiscati ai soggetti del Terzo settore

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Scopo primario dell’Avviso è la valorizzazione dei beni confiscati, finalizzata a permettere alle comunità colpite dal fenomeno mafioso di riappropriarsi delle risorse sottratte illecitamente alla collettività, mettendole al servizio della cittadinanza attiva e del Bene comune, attraverso l’incentivazione del protagonismo degli Enti e Associazioni del privato sociale e lo sviluppo di un modello socialmente responsabile, in grado di conciliare il riuso dei beni confiscati con il raggiungimento di specifici obiettivi sociali, per la piena valorizzazione del principio di sussidiarietà costituzionalmente garantito.

Si tratta della prima applicazione del Codice Antimafia, così come recentemente aggiornato, che consente l’assegnazione diretta a titolo gratuito di beni confiscati a soggetti del Terzo settore, affinché siano destinati a finalità sociali.

L’assegnazione a titolo gratuito del bene è vincolata alla realizzazione di un progetto a finalità sociale, da svilupparsi in maniera analitica, con riferimento a una o più delle cinque Aree individuate:

SOCIALE: Famiglia; Prevenzione, eliminazione o riduzione delle condizioni di disabilità, bisogno o disagio individuale e familiare; Educazione, istruzione e lotta alla dispersione scolastica; Co-housing; Prevenzione del bullismo e contrasto della povertà educativa; Assistenza agli anziani; Accoglienza e sostegno all’integrazione della popolazione immigrata.

SALUTE E PREVENZIONE: Salute e medicina preventiva e riabilitativa; Counselling psicologico; Sport; Agricoltura sociale e green economy; Sicurezza alimentare e agricoltura di qualità; Tutela degli animali.

OCCUPAZIONE E RICERCA: Inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro; Formazione professionale e long life learning; Ricerca scientifica e tecnologia di particolare interesse sociale; Protezione e qualità ambientale.

CULTURA: Attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale; Interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio; Attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso; Progetti della Memoria

SICUREZZA E LEGALITÀ: Prevenzione delle devianze, delle tossicodipendenze e delle ludopatie e relative azioni di recupero; Interventi a favore delle donne vittime di violenza; Laboratori di costruzione della cultura della legalità e della nonviolenza; Protezione civile.

L’Agenzia non predetermina la destinazione dei singoli Lotti posti a bando ad una determinata Area o Tematica, selezionando i progetti in ragione del merito tecnico e della sostenibilità economico-finanziaria, in una prospettiva di autonomia e durevolezza. Compatibilmente con le caratteristiche del bene confiscato, viene data ampia libertà ai Soggetti partecipanti di sviluppare la propria progettualità, al fine di agevolarne il protagonismo e di valorizzarne professionalità ed esperienza.

Possono partecipare – in forma singola o quale capofila di Raggruppamenti temporanei – i seguenti soggetti:

  • le organizzazioni di volontariato
  • le associazioni di promozione sociale
  • gli enti filantropici
  • le cooperative sociali
  • le reti associative
  • le società di mutuo soccorso
  • le associazioni
  • le fondazioni
  • gli altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi.

I beni posti a bando, costituiti da immobili e terreni, sono elencati nell’Allegato 1 all’Avviso. Ciascun bene, o raggruppamento di beni (più particelle e/o subalterni) riconducibili al medesimo immobile, costituisce un Lotto, contrassegnato con un proprio codice identificativo. Si tratta di oltre 1.000 lotti, per un totale di 1.400 particelle.

Scadenza: 15/12/2020

Dal Bene confiscato al Bene riutilizzato: strategie di comunità per uno sviluppo responsabile e sostenibile

Manifestazioni di interesse per progetti territoriali di sviluppo del welfare di comunità

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Il presene avviso della Regione Puglia si pone l’obiettivo di promuovere la legalità sostenendo progetti che rendano i beni confiscati, emblemi di legalità e di rinnovate iniziative di valenza etica, sociale e culturale e di sviluppo del territorio.

Nello specifico, la misura finanzia interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata sul territorio pugliese e trasferiti al patrimonio dei Comuni, i quali, in qualità di soggetti proponenti, li possono utilizzare per attività di animazione sociale e partecipazione collettiva.

Le proposte progettuali candidabili a finanziamento da parte dei Comuni devono interessare interventi funzionali al riuso sociale dei beni, in relazione ad uno dei seguenti ambiti tematici: iniziative per la produzione di beni ed erogazione di servizi in favore delle fasce marginali ; riutilizzo di fabbricati rurali con annesso terreno per lo svolgimento di attività legate all’agricoltura sociale; recupero funzionale di alloggi da destinare a progetti pilota per percorsi di vita indipendente rivolti a disabili; interventi di cittadinanza sociale; tutela e valorizzazione del territorio; attività di co-working solidale per nuove esperienze autonome e produttive di lavoro.

Sono ammissibili le spese funzionali alla realizzazione dell’operazione e strettamente connesse alle finalità cui la proposta progettuale attende. A titolo esemplificativo e non esaustivo,rientrano le seguenti tipologie di spesa: lavori, forniture e servizi connessi alla realizzazione dell’operazione, nonché funzionali alla piena operatività di quanto oggetto di finanziamento; indennità e contributi dovuti, come per legge, ad enti pubblici e privati finalizzati all’esecuzione delle opere (permessi, concessioni, autorizzazioni, ecc.); consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo; spese di gara; assistenza giornaliera e contabilità; collaudi tecnici; progettazione; direzione lavori.

Il contributo massimo per progetto è € 1.000.000. Il Soggetto proponente può integrare l’entità del contributo ricevuto con risorse aggiuntive a proprio carico, esclusivamente a valere sulle stesse voci di spesa indicate nel quadro economico della proposta progettuale candidata.

La domanda dovrà essere presentata  via posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo beniconfiscati.regione@pec.rupar.puglia.it, entro il 31/05/2021.

MISE – Piano Transizione 4.0: credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

MISE - Piano Transizione 4.0: credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

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Nell’ambito delle nuove linee di intervento del Piano Transizione 4.0, il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha reso disponibile una nuova misura per le imprese che vogliono usufruire di un credito d’imposta per investimenti in beni strumentali.
La misura ha l’obiettivo di sostenere e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive sul territorio italiano. Possono accedervi tutte le imprese con sede in Italia.
Per gli investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati è riconosciuto un credito d’imposta nella seguente misura:
40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.
Per gli investimenti in beni strumentali immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0 è invece riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 700.000.
Infine, per investimenti in altri beni strumentali materiali è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
Il credito si applica agli investimenti effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020.