Bando per la realizzazione degli interventi destinati ad alloggi per donne vittime di violenza di genere

Bando per la realizzazione degli interventi destinati ad alloggi per donne vittime di violenza di genere

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Con Deliberazione di Giunta regionale n. 311 del 26 febbraio 2024 «Approvazione del bando per la realizzazione di interventi relativi ad alloggi da destinare a soluzioni abitative temporanee per donne vittime di violenza di genere, in attuazione dell’art. 13, L.R. n. 18/2023» la Giunta ha approvato il bando per la realizzazione degli interventi destinati ad alloggi per donne vittime di violenza di genere, che dà attuazione all’art. 13 “Interventi destinati a strutture per donne vittime di violenza“ della L.R. 22 dicembre 2023 n. 18 “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2024-2026 (legge di stabilità regionale 2024)”.

Gli interventi finanziati tramite i contributi previsti dal bando sono finalizzati ad aumentare l’offerta di posti letto da destinare a soluzioni abitative temporanee per donne vittime di violenza di genere e loro figli e figlie minori (case rifugio) per l’accompagnamento verso la semiautonomia (protezione di secondo livello), così come definite dall’Intesa del 14 settembre 2022 relativa ai requisiti minimi dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio*.

Il bando si inserisce quindi nel novero delle azioni di sostegno e supporto alle donne in fuoriuscita da percorsi di violenza e dei loro figli/e minori, anche destinate all’autonomia abitativa.

Interventi finanziati:

  1. Acquisto di alloggi,
  2. Nuova costruzione,
  3. Interventi di ristrutturazione,
  4. Interventi di adeguamento normativo,
  5. Interventi di manutenzione straordinaria.

Potranno essere finanziati interventi su case rifugio esistenti solo se sarà garantito il rispetto di entrambe le seguenti condizioni:

  • l’intervento per il quale si chiede il contributo garantisce l’aumento dei posti letto precedentemente disponibili nella casa rifugio stessa,
  • la casa rifugio venga destinata all’accompagnamento verso la semiautonomia (protezione di secondo livello).

Al fine di garantire un’omogenea offerta sul territorio regionale di tali alloggi, verrà finanziato almeno un intervento in ogni provincia e nella Città metropolitana di Bologna (ambito provinciale).

È possibile presentare contestuale richiesta di ammissione al contributo per l’acquisto e la ristrutturazione, l’adeguamento normativo, la manutenzione straordinaria di un alloggio.

Gli alloggi o le aree oggetto degli interventi devono risultare, al momento della presentazione della richiesta di ammissione al contributo, in proprietà o in diritto di superficie del Soggetto beneficiario.

Gli alloggi oggetto di contributo dovranno essere assoggettati a vincolo quinquennale di destinazione d’uso che persegua come finalità esclusiva quella di fornire soluzioni abitative temporanee per donne vittime di violenza di genere e loro figli e figlie minori, per l’accompagnamento verso la semiautonomia abitativa (protezione di secondo livello), a favore della Regione Emilia-Romagna. 

I Soggetti beneficiari che possono presentare richiesta di ammissione al contributo sono:

  • Comuni e forme associative tra i Comuni,
  • Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona (ASP).

Le risorse ammontano a 1.000.000,00 di Euro.

Il contributo regionale riconosciuto per ciascun intervento:

  • non potrà essere superiore ad € 110.000,00,
  • potrà garantire la copertura massima del 100% del costo complessivo.

Il costo complessivo di ciascun intervento (comprensivo delle spese di progettazione e le spese per arredi/attrezzature) non potrà essere inferiore a € 10.000,00.

Verrà finanziato almeno un intervento in ogni provincia e nella Città metropolitana di Bologna (ambito provinciale).

Al fine di garantire il completo utilizzo delle risorse disponibili, si provvederà a scorrere la graduatoria.

I Soggetti beneficiari dei contributi dovranno far pervenire entro il 31 Maggio 2024 all’Area Infrastrutture e Patrimonio della Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare della Regione la richiesta di ammissione al contributo dell’intervento proposto, corredata dalla documentazione richiesta.

La richiesta di ammissione al contributo dovrà essere redatta utilizzando il fac-simile allegato, firmata dal/dalla Legale Rappresentante del Soggetto beneficiario e trasmessa all’Area Infrastrutture e Patrimonio.

Tempistiche:

  • Entro il 31 Maggio 2024 i Soggetti beneficiari devono far pervenire la richiesta di ammissione a contributo
  • Entro il 30 settembre 2024, la Giunta regionale approva la graduatoria e l’elenco degli interventi ammissibili, l’ammontare del contributo e l’assegnazione delle risorse
  • Gli intervneti dovranno terminare entro e non oltre il 31 dicembre 2025
  • Dopo il 1° gennaio 2025 ed entro e non oltre il 28 febbraio 2026, anche per stati di avanzamento è possibile trasmettere la richiesta di liquidazione e la relativa rendicontazione.

Scadenza: 31 Maggio 2024 

Un Fondo delle Nazioni Unite per combattere le schiavitù moderne

Un Fondo delle Nazioni Unite per combattere le schiavitù moderne

 

Il “United Nations Voluntary Trust Fund on Contemporary Forms of Slavery – UNVTFCFS” è un fondo gestito dall’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite, con la consulenza di un Consiglio composto da esperti indipendenti. Il Fondo riceve contributi volontari da Governi, enti privati ​​o pubblici e sostenitori privati. Dalla sua istituzione da parte dell’Assemblea Generale nel 1991 (risoluzione 46/122), il Fondo ha assegnato grant per più di 8 milioni di dollari a oltre 400 organizzazioni in più di 100 paesi, fornendo riabilitazione e assistenza a migliaia di persone i cui diritti umani sono stati gravemente violato a causa delle forme contemporanee di schiavitù, tra cui: Bambini in conflitto armato, Servitù per debiti, Matrimonio forzato e precoce, Lavoro forzato, Schiavitù tradizionale, Tratta di persone, Vendita di bambini, Vendita di mogli, Schiavitù sessuale, Lavoro minorile.

Le sovvenzioni che vengono erogate ogni anno sono comprese tra 15.000 a 35.000 USD e vengono assegnate attraverso un invito a presentare proposte progettuali aperto fino al 1° marzo 2022.

Nel 2021, il Fondo ha assegnato 43 sovvenzioni annuali per assistere oltre 13.000 sopravvissuti alla schiavitù in 33 paesi del mondo per un importo di 961.000 USD.

Come regola generale, sono ammissibili solo le domande delle organizzazioni della società civile. Sono inammissibili le domande di enti governativi, parlamentari o amministrativi, partiti politici e/o movimenti di liberazione nazionale.

La priorità nell’assegnazione dei fondi è data a progetti che forniscono assistenza diretta alle vittime delle forme contemporanee di schiavitù. L’assistenza può essere medica, psicologica, sociale, legale, umanitaria, educativa, formazione professionale o professionale o altro sostegno al sostentamento indipendente delle vittime. I beneficiari dei progetti devono essere vittime delle forme contemporanee di schiavitù e, se del caso, membri delle loro famiglie.

Scadenza: 1 marzo 2022.

Programma Cittadini, Uguaglianza, Diritti e Valori – Bando 2022 prevenire e combattere la violenza di genere e contro i bambini

Programma Cittadini, Uguaglianza, Diritti e Valori – Bando 2022 prevenire e combattere la violenza di genere e contro i bambini

 

Bando nell’ambito del programma Cittadini, Uguaglianza, Diritti e Valori (CERV): sostegno a progetti per prevenire e combattere la violenza di genere e contro i bambini.

Obiettivi del bando:

  • Prevenire e combattere, a tutti i livelli, ogni forma di violenza contro le donne e le ragazze, compresa la violenza domestica;
  • Prevenire e combattere tutte le forme di violenza contro i bambini, i giovani e altri gruppi a rischio, come le persone LGBTQI e le persone con disabilità;
  • Sostenere e proteggere le vittime dirette e indirette della violenza, quali le vittime di violenza domestica e di violenza perpetrata all’interno della famiglia o nelle relazioni più strette, compresi i bambini rimasti orfani a causa di crimini domestici, e garantire in tutta l’UE lo stesso livello di sostegno e protezione alle vittime di violenza di genere.

Le azioni dei progetti devono riguardare le seguenti cinque priorità:

  1. Azioni transnazionali su larga scala e a lungo termine per contrastare la violenza di genere

Questa priorità mira a favorire lo sviluppo di azioni integrate su larga scala per combattere la violenza di genere e raggiungere obiettivi a lungo termine e cambiamenti strutturali con ampia copertura geografica.
Si intende sostenere progetti transnazionali focalizzati su uno dei seguenti ambiti:

  • Violenza domestica:aumentare la consapevolezza e l’accesso ai servizi di sostegno per le (potenziali) vittime; potenziare le risposte alla violenza domestica (anche per i testimoni di violenza) attraverso la capacity-building e la cooperazione e il coordinamento multidisciplinari fra attori pertinenti.
  • Pratiche dannose: lotta contro le mutilazioni genitali femminili e la sterilizzazione forzata, i matrimoni precoci e forzati, la “violenza d’onore” e altre pratiche dannose contro donne e ragazze.
  • Violenza informatica: lotta contro la violenza informatica basata sul genere, come lo stalking online, la condivisione non consensuale di immagini, l’estorsione mediante l’uso di immagini sessuali (“sextortion”), le molestie sessuali e il bullismo online o di genere, l’adescamento.
  • Violenza e molestie nel mondo del lavoro: lotta contro la violenza e le molestie fisiche e psicologiche offline e online nei contesti di lavoro, in particolare prevenendo tali comportamenti, incoraggiando lo sviluppo e l’attuazione di misure correttive e meccanismi di sostegno alle vittime e lo sviluppo di strumenti, orientamento, educazione e formazione pertinenti.
  • Stereotipi di genere: prevenzione della violenza di genere affrontando pregiudizi e stereotipi di genere, in particolare quelli relativi a mascolinità, norme, atteggiamenti e comportamenti che incoraggiano o minimizzano la violenza.
  1. 2. Combattere e prevenire la violenza legata a pratiche dannose
    Questa priorità comprende la lotta, la sensibilizzazione e la prevenzione della violenza legata alle mutilazioni genitali femminili, ai matrimoni precoci e forzati, alle relazioni sessuali forzate e ai cosiddetti “delitti d’onore” contro donne, giovani e bambini. Comprende anche il rafforzamento dei servizi pubblici, misure di prevenzione e sostegno, lo sviluppo delle capacità dei professionisti e l’accesso alla giustizia incentrato sulle vittime.
    Si intende sostenere progetti sia nazionali che transnazionali. I progetti dovrebbero focalizzarsi sul cambiamento di comportamenti/mentalità nelle comunità colpite, anche attraverso il dialogo, l’apprendimento reciproco e lo scambio di buone pratiche. I progetti devono includere la partecipazione diretta della comunità, comprese l’educazione, la sensibilizzazione mirata e la promozione del dialogo all’interno della comunità stessa.
  2. Prevenzione primaria della violenza di genere
    Focus di questa priorità è la prevenzione primaria, in particolare il cambiamento delle norme sociali e dei comportamenti allo scopo di porre fine alla tolleranza di tutte le forme di violenza di genere. Si intende sostenere progetti sia nazionali che transnazionali.
  3. Sostenere e migliorare la raccolta di dati nazionali sulla violenza contro i bambini
    Questa priorità mira a promuovere una raccolta di dati più sostenibile e completa a livello locale e/o nazionale. Si intende sostenere progetti sia nazionali che transnazionali. Le attività dovrebbero contribuire a una migliore comprensione del fenomeno della violenza e a meccanismi di raccolta dati più affidabili. È fortemente incoraggiato il coinvolgimento delle autorità nazionali/locali responsabili per la raccolta dati/statistiche.
  4. Potenziare la risposta nella prevenzione e nel sostegno ai bambini vittime di violenza, rafforzando i sistemi di protezione dell’infanzia a livello nazionale e locale
    L’obiettivo di questa priorità è contribuire a cambiamenti sistemici a livello nazionale favorendo la creazione di sistemi integrati di protezione dell’infanzia, per la prevenzione e una tutela più efficaci delle vittime. Si intende sostenere progetti sia nazionali che transnazionali. Si vorrebbe finanziare progetti che rafforzeranno, amplieranno, miglioreranno la qualità o aggiungeranno nuovi servizi ai meccanismi esistenti. Sono ben accetti progetti che si rivolgono e includono diversi gruppi di bambini, compresi i bambini vulnerabili a rischio di violenza e discriminazione (bambini migranti, in affidamento, LGBTIQ, con disabilità). È fortemente incoraggiato il coinvolgimento delle autorità nazionali/locali.

Beneficiari: Enti pubblici e organizzazioni private stabiliti in uno dei Paesi ammissibili. Il bando è aperto anche ad organizzazioni internazionali.

Entità Contributo: Il contributo UE può coprire fino al 90% dei costi ammissibili del progetto. Per i progetti relativi alla priorità 1, la sovvenzione richiesta non può essere inferiore a 1.000.000 euro e superiore a 2.000.000 euro; per i progetti relativi alle priorità 2 e 3, la sovvenzione richiesta non può essere inferiore a 75.000 euro e superiore a 1.000.000 euro; per i progetti relativi alle priorità 4 e 5, la sovvenzione richiesta non può essere inferiore a 75.000 euro.

Modalità e procedura: I progetti devono essere presentati da un consorzio costituito da almeno due soggetti (proponente di progetto + 1 partner). Se il progetto è transnazionale, essi devono essere stabiliti in due diversi Paesi ammissibili. Organizzazioni a scopo di lucro possono presentare progetti solo in partnership con enti pubblici o organizzazioni private non-profit. I progetti devono avere una durata compresa tra 12 e 36 mesi se relativi alla priorità 1, o tra 12 e 24 mesi se relativi alle priorità da 2 a 5 (con inizio entro 6 mesi dalla firma dell’accordo di sovvenzione, prevista per novembre-dicembre 2022).

Risorse finanziarie disponibili: 30.500.000 euro, così ripartiti: priorità 1 12.000.000 euro, priorità 2 6.000.000 euro, priorità 3 7.000.000 euro, priorità 4 3.000.000 euro, priorità 5 2.500.000 euro.

Scadenza: 12 aprile 2022

Candidature Premio regionale “Willy Monteiro Duarte”

Candidature Premio regionale “Willy Monteiro Duarte”

 

L’Assessorato Lavoro e nuovi diritti, Scuola e Formazione, Politiche per la ricostruzione, Personale tramite la Direzione Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lazio, ha promosso un avviso pubblico a sostegno di iniziative legate alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di violenza e manifestazioni di aggressività in particolare giovanile.

Si tratta, nello specifico, dell’istituzione di un premio annuale “Willy Monteiro Duarte” in ricordo del ragazzo ucciso, vittima di aggressioni e violenze, ucciso il 6 settembre 2020 a Colleferro durante un pestaggio nel tentativo di difendere un amico in difficoltà.

L’avviso prevede, in particolare l’erogazione, di premi destinati agli studenti iscritti alle scuole secondarie di secondo grado statali e paritarie e alle strutture del sistema educativo regionale dell’istruzione e formazione professionale (di cui alla legge regionale 20 aprile 2015, n. 5 e smi).

Possono presentare le proposte progettuali le scuole secondarie di secondo grado statali e paritarie e le strutture del sistema educativo regionale dell’istruzione e formazione, presenti sul territorio della Regione Lazio. Ogni soggetto proponente può presentare al massimo due candidature riferite a gruppi di studenti appartenenti a classi diverse, in modo da garantire un’ampia partecipazione coinvolgendo nella realizzazione del progetto una platea diversificata e che possa raccogliere le sensibilità dei ragazzi anche di età diverse. I soggetti proponenti potranno coinvolgere attraverso apposita lettera di adesione da allegare alle candidature, soggetti pubblici o privati presenti nel territorio di riferimento al fine di assicurare un più ampio coinvolgimento e sensibilizzazione sui temi oggetto dell’avviso regionale.

Interventi ammessi al finanziamento. I soggetti proponenti dovranno realizzare un progetto educativo, formativo sui temi oggetto dell’avviso, sotto forma di eventi, dibattiti, laboratori didattici al fine di accrescere il grado di consapevolezza negli studenti, nei docenti e nei genitori riguardo alle manifestazioni di aggressività e di violenza contro la dignità dell’essere umano, in modo da sviluppare un’adeguata modalità di intervento e di prevenzione e rafforzare le attività didattiche e di sensibilizzazione.

I progetti dovranno essere realizzati nell’arco dell’anno scolastico 2021-2022. L’importo complessivamente stanziato è di 60.000 euro a valere sul POR Lazio FSE 2014-2020, Asse 3 – Istruzione e formazione. Ciascuna candidatura potrà avere un importo massimo di 2.000 euro.

Scadenza: ore 17.00 del 13 gennaio 2022.

Bando per la presentazione di progetti rivolti alla promozione ed al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere – annualità 2021/2022

Bando per la presentazione di progetti rivolti alla promozione ed al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere – annualità 2021/2022

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Con Deliberazione di Giunta regionale n. 673 del 10 maggio 2021 «Approvazione del bando per la presentazione di progetti rivolti alla promozione ed al conseguimento delle pari opportunità ed al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere – annualità 2021/2022» del 9 maggio 2021 è stato approvato il bando per la presentazione di progetti rivolti alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto alla violenza di genere.

Il bando a carattere biennale mette a disposizione due milioni di euro per progetti finalizzati a:

  • favorire il rispetto per una cultura plurale delle diversità e della non discriminazione, anche in relazione all’orientamento sessuale e all’identità di genere, promuovere il tema della parità uomo-donna e le pari opportunità.
  • prevenire e contrastare i fenomeni di violenza di genere e discriminazione, cui sono o possono essere soggette donne che vivono specifiche condizioni di fragilità, incluse quelle conseguenti all’attuale crisi sanitaria e di donne che si trovano a rischio di emarginazione sociale, discriminazione e violenza per la loro condizione di migranti, richiedenti e titolari di protezione internazionale, neo-arrivate, vittime di pratiche lesive.

Il bando è rivolto agli Enti locali, alle Associazioni di Promozione Sociali, alle Organizzazioni di Volontariato e Onlus.

I progetti promossi devono essere realizzati nel territorio regionale e in particolare verranno valorizzate le iniziative che si realizzeranno nei comuni montani nonché nei comuni che ricadono nelle aree interne.

I progetti dovranno essere avviati nel 2021 e realizzati e conclusi entro il 31 dicembre 2022. Ciascun soggetto proponente può presentare un solo progetto.

La domanda potrà essere presentata dalle ore 10 del 12 maggio 2021 ed entro le ore 13.00 del 4 giugno 2021.

Interventi di sistema per il rafforzamento della prevenzione e del contrasto delle violenze a danno di minori stranieri

Interventi di sistema per il rafforzamento della prevenzione e del contrasto delle violenze a danno di minori stranieri

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Obiettivo dell’avviso regionale a valere sul Fondo Asilo e Migrazione (FAMI)  è l’attivazione di azioni di sistema volte a rafforzare la prevenzione ed il contrasto alla violenza (fisica, psicologica, di genere, sessuale, assistita, patologia delle cure) nei confronti dei minori stranieri.

A titolo esemplificativo e non esclusivo si indicano gli ambiti progettuali di riferimento ai fini della partecipazione all’avviso:

  • rafforzamento delle reti territoriali a supporto dei servizi di emersione e presa in carico dei minori vittime o potenziali vittime di violenza e delle rispettive famiglie;
  • definizione di protocolli operativi ai fini dell’emersione e della presa in carico di minori vittime o potenziali vittime di violenza e delle rispettive famiglie;
  • interventi di informazione e formazione in chiave interculturale su tematiche specifiche legate alla violenza nei confronti dei minori (es. tutela del superiore interesse, genitorialità in chiave interculturale, emersione delle vulnerabilità, mutilazioni genitali, modalità di segnalazione e presa in carico delle potenziali vittime, ecc…). Tali attività dovranno essere indirizzate agli operatori impegnati nei vari settori della tutela dei minori (es. assistenti sociali, personale scolastico, personale sanitario, operatori, ecc…);
  • qualificazione e potenziamento dell’offerta dei servizi per migliorare, in termini di efficacia ed efficienza, la presa in carico dei minori stranieri vittime di violenza e l’invio ai servizi del territorio, anche attraverso metodologie integrate ed innovative;
  • interventi sperimentali, funzionali al miglioramento della capacità di gestione, che prevedano l’attivazione di servizi a supporto dei minori stranieri vittime o potenziali vittime di violenza, intesa in ogni sua accezione, e delle rispettive famiglie.

 

Destinatari finali diretti: gli operatori dei servizi rivolti all’utenza straniera.

Destinatari indiretti e finali della proposta progettuale famiglie e minori cittadini di Paesi terzi regolarmente soggiornanti.

Le attività esecutive dei progetti dovranno realizzarsi nell’ambito di una o più Regioni.

Sono ammessi a presentare proposte progettuali a valere sul presente avviso sia in qualità di capofila che in qualità di Partner di Soggetto Proponente Associato:

  • Regioni/Province autonome, o loro singole articolazioni o associazioni purché dotate di autonomia finanziaria;
  • Enti Locali come definiti dal d.lgs. n. 267/2000 e s.m.i., o loro singole articolazioni o associazioni purché dotate di autonomia finanziaria;
  • L., Aziende Ospedaliere ovvero loro singole articolazioni purché dotate di autonomia finanziaria;
  • Camere di commercio;
  • Istituti e scuole pubbliche di istruzione primaria e secondaria, nonché sedi dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) di cui all’ordinanza ministeriale 455/97 e Uffici Scolastici Regionali/Provinciali;
  • Università, ovvero, singoli Dipartimenti Universitari;
  • Organismi e organizzazioni internazionali operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
  • Organismi di diritto privato senza fini di lucro e imprese sociali operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
  • ONG operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
  • Associazioni od ONLUS operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
  • Società Cooperative e Società Consortili operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
  • Fondazioni di diritto privato operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
  • Istituti di Ricerca pubblici e privati;
  • Associazioni sindacali, datoriali, organismi di loro emanazione/derivazione, Enti bilaterali.

Ulteriori condizioni di partecipazione:

  • Se il partner è un Ente privato, deve svolgere attività senza scopo di lucro. Gli Enti organizzati in forma di Società di capitali (i.e. S.r.l.; S.p.A., S.a.p.a.) non possono presentare proposte progettuali, anche se il relativo capitale sociale è a totale o parziale partecipazione pubblica, a meno che non siano organizzati come imprese sociali (ex D.Lgs. 117/2017);
  • Se il partner è organizzato in forma di società cooperativa, ex art. 2511 c.c., o come società consortile ex art. 2615 ter c.c., deve avere finalità mutualistiche;
  • Se il partner è ricompreso tra i soggetti di cui agli artt. 52 e 53 del D.P.R. n. 394/1999 (Regolamento recante norme di attuazione del Testo unico dell’Immigrazione), deve essere iscritto, alla data della pubblicazione dell’avviso, alla prima sezione del Registro di cui all’art. 42 del Testo Unico sull’immigrazione – D. Lgs. 25.07.1998 n. 286; oppure autodichiarare (ex artt. 46/47 del DPR 445/00) di essere disciplinati da uno statuto/atto costitutivo o, comunque, da un atto fondante i) valido, efficace e regolarmente redatto in conformità alle disposizioni normative applicabili; ii) regolarmente registrato, ove richiesto, in uno Stato membro dell’Unione Europea; iii) recante la chiara finalità dell’assenza di uno scopo di lucro (o la natura di impresa sociale secondo le previsioni di cui al D.Lgs. 112/17); iv) recante un oggetto sociale compatibile con le finalità di cui all’avviso e con la realizzazione del progetto cui
  • Gli organismi di diritto privato possono essere inseriti in qualità di partner previo espletamento di una procedura di selezione che rispetti i principi di trasparenza, pubblicità, concorrenza e parità di trattamento.

Il budget complessivo di ogni progetto proposto, a pena di inammissibilità, non deve essere inferiore ad Euro 100.000,00 (centomila/00) né superiore alla dotazione finanziaria del presente.

I costi indiretti possono essere calcolati forfettariamente fino ad un massimo del 7% dei costi diretti ammissibili.

Il piano finanziario di ciascuna proposta progettuale prevedrà un cofinanziamento comunitario fisso pari al 50% del costo complessivo di progetto e un cofinanziamento nazionale pari al restante 50%. Il Soggetto Proponente può concorrere con risorse proprie al cofinanziamento del progetto fino ad un massimo del 50% del costo del progetto stesso. Tale contributo, infatti, concorrerà alla definizione del piano finanziario complessivo relativamente alla parte di cofinanziamento nazionale e, dunque, nel prescritto limite del 50%. Dell’eventuale contributo privato si terrà conto in sede di valutazione di merito.

Scadenza: 05/10/2020

Finanziamento per la creazione di nuove case rifugio e per il sostegno di soluzioni di accoglienza di secondo livello per le donne vittime di violenza sole e con figli e figlie

Finanziamento per la creazione di nuove case rifugio e per il sostegno di soluzioni di accoglienza di secondo livello per le donne vittime di violenza sole e con figli e figlie

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L’intervento, attraverso l’accesso a finanziamenti disposti dal Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri prevede la creazione di nuove case rifugio e soluzioni di accoglienza di secondo livello in favore delle donne vittime di violenza sole e con figli e figlie sul territorio regionale

Le attività e gli interventi che saranno oggetto di finanziamento potranno realizzarsi sino al 31.10.2021 purché le spese ammissibili siano state effettuate a partire dal giorno successivo alla data di pubblicazione del bando (9.7.2020).

I soggetti beneficiari del finanziamento dovranno presentare la rendicontazione attestante le spese sostenute e gli interventi realizzati entro il 15.11.2021

Possono partecipare Soggetti proponenti:

  1. a) comuni e/o soggetti gestori delle funzioni socio-assistenziali di cui alla legge regionale 8 gennaio 2004, n. 1 (Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento).
  2. b) associazioni ed organizzazioni operanti nel settore del sostegno ed aiuto alle donne vittime violenza, in possesso dei requisiti di cui alla L.R. 4/2016, del DPGR n.10/R del 11.2016 e dell’Intesa CU n. 146 del 2014.
  3. c) soggetti di cui alle lettere a) e b) di concerto, di intesa o in forma consorziata.

Per la presentazione delle istanze di finanziamento delle soluzioni di accoglienza di secondo livello, i soggetti sopraccitati devono essere titolari di Centri antiviolenza o Case rifugio iscritti/e all’Albo regionale (o che abbiano presentato formale istanza di iscrizione) entro il 30.6.2020.

Ciascuna richiesta di finanziamento potrà porsi nell’ambito degli interventi e delle azioni ascrivibili ai protocolli territoriali già vigenti e presentati alla Regione in sede di istanza di iscrizione all’albo regionale dei Centri Antiviolenza e delle Case rifugio esistenti che rappresentano lo strumento per implementare/consolidare la rete territoriale a sostegno del Centro Antiviolenza, e di eventuali aggiornamenti successivi.

Scadenza: 10/09/2020

Contributi per le misure adottate dalle Case Rifugio e dai Centri Antiviolenza in relazione all’emergenza da Covid 19

Contributi per le misure adottate dalle Case Rifugio e dai Centri Antiviolenza in relazione all’emergenza da Covid 19

 

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Il bando è adottato per sostenere gli interventi posti in essere dalle Case rifugio e dai Centri antiviolenza per agevolare e rafforzare durante l’emergenza sanitaria da Covid 19, lo svolgimento delle attività di prevenzione e contrasto della violenza maschile sulle donne.

Sono ammissibili al contributo gli interventi relativi alle misure indifferibili adottate dai richiedenti per assicurare alle donne che si rivolgono alle Case Rifugio e ai Centri Anti Violenza, nel periodo dell’emergenza sanitaria, l’accoglienza e i servizi necessari a garantire la tutela della salute loro, dei loro familiari e degli operatori, e l’adozione dei protocolli di sicurezza previsti dall’emergenza sanitaria da COVID-19.

Sono ammissibili, a titolo esemplificativo e non esaustivo, i costi relativi alle seguenti attività:

Per le Case rifugio:

  • interventi finalizzati all’accoglienza delle donne vittime di violenza e dei loro figli;
  • interventi di sanificazione degli ambienti;
  • acquisto di beni di prima necessità destinati alle donne vittime di violenza;
  • acquisto di dispositivi di protezione individuale;
  • adeguamento delle strutture per far fronte all’emergenza;
  • soluzioni alloggiative, anche di carattere temporaneo, finalizzate all’isolamento e alla quarantena delle donne vittime di violenza;
  • retribuzione del personale e/o di collaboratori impegnati nell’accoglienza e nell’organizzazione e gestione dei servizi, esclusivamente in presenza di maggiori costi strettamente connessi alla fase di emergenza;
  • ogni misura finalizzata ad assicurare un adeguato distanziamento sociale nella fruizione dei servizi e a tutelare la salute degli operatori coinvolti;
  • spese per l’attivazione della fideiussione necessaria per accedere al contributo.

Per i Centri antiviolenza:

  • acquisto di dispositivi di protezione individuale;
  • interventi di sanificazione degli ambienti;
  • costi di gestione strettamente connessi all’operatività dei Centri durante il periodo di emergenza (es. spese telefoniche);
  • ogni misura finalizzata ad assicurare un adeguato distanziamento sociale nella fruizione dei servizi e a tutelare la salute degli operatori coinvolti;
  • spese per l’attivazione della fideiussione necessaria per accedere al contributo.

Possono accedere ai contributi le Case rifugio e i Centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni, in possesso dei requisiti minimi previsti dall’Intesa del 27 novembre 2014.

L’ammontare complessivo delle risorse destinate all’Avviso è pari a € 5.500.000,00 di cui € 4.500.000,00 a favore della Case Rifugio ed € 1.000.000,00 a favore dei Centri Antiviolenza.

L’importo massimo erogabile, omnicomprensivo di ogni spesa ed onere, è pari ad € 15.000,00 per ciascuna Casa Rifugio e ad € 2.500,00 per ciascun Centro Anti Violenza.

Sono ammissibili i costi sostenuti tra il 1° febbraio 2020 e fino al 31 luglio 2020.

Le domande possono essere presentate, a partire dalla data di pubblicazione dell’Avviso e fino al 31 luglio 2020.

 

DCI II – OSC: Riduzione delle disuguaglianze e contrasto all’estremismo violento

DCI II – OSC: Riduzione delle disuguaglianze e contrasto all’estremismo violento

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Bando per il supporto alle organizzazioni della società civile (OSC) nel raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) 10 (riduzione delle diseguaglianze) e 16 (promozione di società pacifiche e inclusive) nel quadro di DCI II – Organizzazioni della società civile e Autorità locali.

I progetti devono svolgersi in Paesi partner extra UE specifici (indicati nei rispettivi lotti).

Il bando è rivolto alle OSC firmatarie di un accordo quadro di partenariato (FPA) con la Commissione europea (vedi infra).

Obiettivo del bando è quello di sostenere le OSC in quanto attori della governance a pieno titolo, rafforzando la loro capacità di partecipare efficacemente alla formulazione delle politiche e al monitoraggio dei processi di attuazione delle politiche al fine di contribuire al raggiungimento degli SDG 10 e 16 e garantendo che nessuno rimanga indietro.

Il bando è articolato in quattro lotti (una proposta progettuale può riguardare un solo lotto).

Lotti 1 – 3: Iniziative contro de disuguaglianze

I lotti 1, 2 e 3 differiscono per l’area geografica di riferimento; supportano le OSC nella preparazione di analisi e indagini tese a sviluppare la consapevolezza pubblica e la comprensione critica delle cause, delle conseguenze e delle possibili soluzioni delle disuguaglianze economiche; con il coinvolgimento delle autorità pubbliche mettono in atto misure tese a sostenere politiche pubbliche per ridurre le disparità di reddito e ricchezza.

Per questi lotti il bando intende contribuire ad affrontare i flussi finanziari illeciti, l’evasione fiscale e l’impatto dell’evasione fiscale sulla disuguaglianza di reddito e ricchezza.

Specifiche per ciascun lotto

Lotto 1: America latina e Caraibi

Paesi ammissibili: Bolivia, Colombia, Ecuador, Guyana, Paraguay, Perù, Suriname, Venezuela, Belize, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Isole Cayman, Isole Vergini e Stati membri UE.

Paesi prioritari (nei quali si dovrà realizzare il progetto) e obiettivi specifici delle proposte progettuali:

– Messico: contribuire ad affrontare le disparità di reddito e ricchezza legate al genere, all’origine etnica e all’accesso scarsamente definito alle risorse naturali.

– Colombia: contribuire ad affrontare le disparità di reddito e ricchezza come contributo al processo di pace.

Lotto 2: Africa

Paesi ammissibili: Algeria, Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Capo Verde, Repubblica Centrafricana, Chad, Comore, Congo Brazzaville, Repubblica Democratica del Congo, Gibuti, Egitto, Guinea Equatoriale, Eritrea, Eswatini, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Repubblica di Guinea, Guinea Bissau, Costa d’Avorio, Kenya, Lesotho, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Mauritius, Marocco, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Ruanda, Sao Tomé e Principe, Senegal, Sierra Leona, Somalia, Sudafrica, Sud Sudan, Sudan, Tanzania, Togo, Tunisia, Uganda, Zambia, Zimbabwe e Stati membri UE.

Paesi prioritari (nei quali si dovrà realizzare il progetto) e obiettivi specifici delle proposte progettuali:

– Sud Africa: contribuire ad affrontare le disparità di reddito e ricchezza legate ai diritti fondiari, compresa la riforma agraria, e l’accesso a risorse naturali come l’acqua per l’agricoltura.

– Kenya: contribuire ad affrontare le disparità di reddito e ricchezza connesse alla politica fiscale (compresi gli incentivi come le esenzioni fiscali).

Lotto 3: Asia-Pacifico

Paesi ammissibili: Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, Fiji, Cambogia, India, Indonesia, Kazakistan, Kirghizistan, Malesia, Mongolia, Myanmar, Nepal, Pachistan, Filippine, Sri Lanka, Tagikistan, Tailandia, Timor-Est, Turkmenistan, Vietnam e Stati membri UE.

Paesi prioritari (nei quali si dovrà realizzare il progetto) e obiettivi specifici delle proposte progettuali:

– Indonesia: contribuire ad affrontare le disparità di reddito e ricchezza legate al genere.

– India: contribuire ad affrontare le disparità di reddito e ricchezza affrontate dagli spazzini manuali (solo negli Stati del Maharashtra e del Madhya Pradesh).

Lotto 4: Prevenzione e contrasto dell’estremismo violento (P/C VE)

Questo lotto intende contribuire alla prevenzione e al contrasto dell’estremismo violento attraverso un coinvolgimento più strategico delle OSC, in particolare con l’istituzione di un hub OSC che fungerebbe da partner dell’UE in questo settore. In particolare l’hub intende:

1) fornire uno spazio in cui la società civile attiva nell’area prevenzione e contrasto dell’estremismo violento possa interagire in modo più sistematico e strategico, condividere le migliori pratiche e scambiare le lezioni apprese,

2) servire come strumento operativo dell’UE nel sostenere iniziative a livello locale nei paesi/regioni partner prioritari.

Le proposte progettuali per questo lotto devono riguardare TUTTE le seguenti priorità:

  • sviluppare la capacità dei firmatari degli FPA di contribuire alla prevenzione e contrasto dell’estremismo violento attraverso iniziative locali, regionali e globali;
  • creare un hub OSC con un segretariato con sede a Bruxelles che consenta una collaborazione tempestiva e stretta con la DG DEVCO e, se necessario, anche con altre DG della Commissione europea e con i servizi UE (ad es. Servizio europeo per l’azione esterna-SEAE);
  • contribuire ad approfondire la collaborazione, la cooperazione e il networking tra le diverse reti della società civile attorno all’agenda prevenzione e contrasto dell’estremismo violento;
  • rafforzare la capacità delle OSC nel prevenire e lottare contro l’estremismo violento attraverso il sostegno a iniziative locali nelle seguenti aree:

– prevenzione e contrasto dell’estremismo violento e ricerca;

– educazione su prevenzione e contrasto dell’estremismo violento, compreso il pensiero critico;

– prevenzione e contrasto dell’estremismo violento e religione;

– prevenzione e contrasto dell’estremismo violento donne e giovani;

– prevenzione e contrasto dell’estremismo violento e messaggi/media alternativi;

– terroristi Foreign Fighters (FTF), disimpegno e reinserimento.

  • massimizzare lo spazio per le OSC per contribuire a prevenzione e contrasto dell’estremismo violento;
  • creare uno spazio per il dialogo, attraverso incontri, seminari, corsi di formazione tra gli attori coinvolti come il settore privato, piattaforme e reti locali e regionali, organizzazioni internazionali, esperti di prevenzione e contrasto dell’estremismo violento e altre OSC.

Una proposta progettuale deve riguardare almeno uno dei seguenti settori: ricerca, istruzione, formazione, seminari a livello locale/regionale, aspetto religioso, responsabilizzazione dei giovani e delle donne, comunicazione preventiva, terroristi foreign fighters, disimpegno e reintegrazione; partnership con il settore privato (piattaforme/società online e social media) per progettare campagne efficaci contro l’estremismo violento.

Temi trasversali: Diritti umani, parità di genere, ambiente.

Lead applicant: deve essere una persona giuridica senza scopo di lucro rappresentativa di una organizzazione ombrello, regionale o globale, di OSC, firmataria di un accordo quadro di partenariato (FPA) con la Commissione europea.

Co-applicant: OSC stabilite nei paesi dove si svolge il progetto.

Il contributo comunitario può coprire fino al 90% dei costi ammissibili (e non può scendere al di sotto del 60%) nel rispetto dei seguenti massimali:

Lotti 1-3: il contributo massimo può essere di 3.666.666 eur ciascuno;

Lotto 4: il contributo massimo può essere di 3.000.000 eur

Una proposta progettuale deve essere presentata da un partenariato fra una organizzazione rappresentativa di una rete di OSC firmataria di un FPA (come specificato nel campo Beneficiari) e almeno:

Lotti 1-3: una OSC di uno dei paesi appartenenti al lotto; sarà data priorità ai partenariati che comprendono come co-applicant o come ente affiliato una OSC stabilita in uno dei paesi prioritari del rispettivo lotto, nei quali deve realizzarsi il progetto.

Lotto 4: il progetto deve svolgersi in uno dei Paesi beneficiari dell’APS e il co-applicant può avere sede in uno qualsiasi dei paesi specificati nell’allegato M al bando (si tratta dei paesi presenti nella lista OCSE/DAC dei beneficiari dell’Aiuto pubblico allo sviluppo); i paesi di questo gruppo che sono membri del G20 (Argentina, Brasile, Cina, India, Indonesia, Messico, Sud Africa e Turchia) posso partecipare solo per proposte di progetto che si realizzino sul loro territorio. Nel partenariato ogni componente deve avere un ruolo specifico e ben identificato.

Durata

Lotti 1-3: i progetti devono avere una durata prevista di 36 mesi;

Lotto 4: i progetti devono avere una durata prevista compresa fra 36 e 48 mesi

Il bando segue la procedura di presentazione aperta, che implica la presentazione in un’unica soluzione del concept note e della proposta completa di progetto. La Commissione procederà prima alla valutazione concept note e solo per quelli che passeranno questa prima fase sarà valutata anche la proposta completa di progetto.

Sia il proponente sia i partner devono essere registrati nel sistema PADOR; La presentazione dei concept note deve essere fatta esclusivamente attraverso il sistema PROSPECT.

Scadenza: 16/06/2020

Bando REC-RDAP-GBV-AG-2019: progetti volti a prevenire e combattere tutte le forme di violenza contro bambini, giovani e donne

Bando REC-RDAP-GBV-AG-2019: progetti volti a prevenire e combattere tutte le forme di violenza contro bambini, giovani e donne

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Bando nell’ambito del programma “Diritti, uguaglianza e cittadinanza”: sostegno a progetti volti a prevenire e combattere tutte le forme di violenza contro i bambini, i giovani e le donne.
Progetti nazionali e transnazionali riguardanti le seguenti priorità:
1. Prevenire e combattere la violenza di genere (risorse disponibili: 7.020.000 euro)
1.1 Prevenzione, protezione e/o supporto alle vittime di violenza domestica
L’attenzione è posta sulla violenza di genere nella sfera domestica, comprese le pratiche dannose, in linea con le disposizioni della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica (Convenzione di Istanbul).
I progetti possono affrontare questa forma di violenza attraverso:
– Prevenzione: azioni che favoriscono cambiamenti attitudinali e comportamentali e la sensibilizzazione in merito alla violenza domestica; sviluppo di strumenti per aiutare a riconoscere e ad affrontare i primi segnali di violenza domestica; programmi volti ad incoraggiare le vittime a denunciare la violenza, contribuendo a raggiungere tassi di denuncia che rispecchino la reale portata del fenomeno.
– Protezione: misure volte a promuovere la cooperazione multidisciplinare e lo sviluppo di capacità dei professionisti coinvolti nelle attività di protezione e sostegno alle vittime; sviluppo di metodi e protocolli per la valutazione del rischio e loro effettiva attuazione;
– Supporto: azioni di formazione e di sviluppo di capacità dei professionisti che supportano e assistono le vittime, per garantire che siano pienamente informate dei loro diritti e indirizzate ai servizi appropriati; sviluppo di programmi per consentire alle vittime di raggiungere l’indipendenza economica.

1.2 Protezione e sostegno alle vittime di violenza di genere all’interno di gruppi particolarmente vulnerabili
L’attenzione è posta sulla protezione e il sostegno alle persone adulte vittime di violenza di genere, compresa la violenza sessuale, provenienti da gruppi particolarmente vulnerabili, tra cui donne giovani, persone con background migratorio, richiedenti asilo, rifugiati, LGBTI, minoranze etniche (compresi i Rom), donne con disabilità, donne che vivono e/o lavorano per strada.
Le azioni dovrebbero concentrarsi sul facilitare l’accesso ai servizi di protezione e sostegno che rispondono alle esigenze specifiche di queste vittime e sulla cooperazione multidisciplinare e lo sviluppo di capacità dei professionisti a contatto con questi gruppi, per garantire protezione e supporto tempestivi ed efficaci. Possono anche essere presi in considerazione interventi di prevenzione mirati a questi gruppi (come campagne di sensibilizzazione e comunicazione).
1.3 Prevenzione e risposta alle molestie sessuali
L’attenzione è posta sulla prevenzione e reazione alle molestie sessuali, comprese le molestie perpetrate online.
Le azioni dovrebbero concentrarsi sullo sviluppo di strumenti per la denuncia degli episodi di molestie: sensibilizzazione tra i gruppi a rischio (ad esempio, giovani adulti utenti di social media) e le vittime di molestie, al fine di educare sui rischi e i diritti e incoraggiare le vittime a denunciare; sviluppare linee guida e manuali per servizi di supporto specializzati (ad es. sul posto di lavoro, nelle scuole, università, online); sviluppo di capacità dei professionisti pertinenti. Possono essere prese in considerazione anche azioni con un focus più ampio, come la sensibilizzazione del pubblico per combattere pregiudizi e stereotipi di genere e le convenzioni che incoraggiano o giustificano le molestie sessuali.
Sono incoraggiati progetti rivolti a giovani adulti.

2. Prevenire e combattere la violenza contro i bambini (risorse disponibili: 4.680.000 euro)
L’attenzione è posta su tre aree di intervento:
2.1 Sviluppo di capacità del personale medico e degli specializzandi, degli operatori dei servizi sociali, della polizia e del settore dell’istruzione, con l’obiettivo di sistematizzare la prevenzione, individuazione, identificazione e reazione alle esperienze infantili avverse (ACE).
2.2 Sviluppo di capacità degli operatori forensi specializzati nell’audizione dei minori vittime di violenza, con l’obiettivo di prevenire la ri-traumatizzazione delle vittime, assicurare un percorso terapeutico e l’aumento del tasso dei procedimenti penali.
2.3 Sviluppo di capacità degli operatori specializzati e in tirocinio che offrono servizi terapeutici e trattamento dei minori vittime di violenza, con l’obiettivo di sistematizzare l’adeguata copertura nazionale dei servizi terapeutici per le vittime.

Attività finanziabili
Attività di sensibilizzazione; capacity-building e formazione per i professionisti; ideazione e attuazione di protocolli, sviluppo di metodi e strumenti di lavoro; apprendimento reciproco e scambio di buone pratiche.
Si intende finanziare progetti mirati e concreti che garantiscano il massimo beneficio e un impatto tangibili e dimostrabili sui gruppi target.
Il contributo UE può coprire fino all’80% dei costi totali ammissibili del progetto. La sovvenzione richiesta non può essere inferiore a € 75.000.
I progetti proposti possono essere nazionali o transnazionali e dovrebbero essere sviluppati in cooperazione e/o essere guidati da attori chiave appropriati.
È fortemente incoraggiato il coinvolgimento di un’autorità pubblica, comprese le autorità regionali e locali. Queste autorità pubbliche possono essere:
– per i progetti che trattano la violenza di genere, ministeri/agenzie/organismi responsabili per l’uguaglianza di genere e/o della fornitura di servizi alle vittime di violenza; autorità di polizia, giudiziarie, dell’istruzione o della salute in quanto pertinenti.
– per i progetti relativi alla violenza contro i bambini, ministeri e/o agenzie responsabili per i minori/infanzia (agenzie e servizi per la protezione dei minori, ministeri per l’infanzia, la protezione dei minori, l’istruzione, gli affari sociali, la giustizia, Ombudsman per i minori e/o istituti nazionali per i diritti umani dei bambini, autorità regionali responsabili, ecc.).

I progetti devono essere presentati da una partnership che coinvolga almeno due soggetti (proponente di progetto + 1 partner). Se il progetto è transnazionale, devono essere di due diversi Paesi ammissibili.

Organizzazioni a scopo di lucro possono presentare progetti solo in partnership con enti pubblici o organizzazioni non-profit. I progetti proposti devono prevedere una durata massima 24 mesi.

Scadenza: 13 giugno 2019

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