Contributi alle organizzazioni di volontariato e alle Fondazioni del Terzo settore per l’acquisto di mezzi di trasporto per il servizio di accompagnamento dei malati

Contributi alle organizzazioni di volontariato e alle Fondazioni del Terzo settore per l’acquisto di mezzi di trasporto per il servizio di accompagnamento dei malati

 

Duecentomila euro in contributi a fondo perduto in misura pari al 25% della spesa sostenuta e/o da sostenere dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 per l’acquisto di mezzi di trasporto idonei al servizio di accompagnamento dei malati che abbiano la necessità di recarsi presso le strutture sanitarie per sottoporsi a esami, cure, visite e terapie mediche.

È l’avviso pubblico finanziato dalla Regione Lazio e gestito dalla società in house LAZIOcrea S.p.A che ha come destinatari:

  • le Organizzazioni di Volontariato (ODV) iscritte nel registro regionale di cui alla L.R. n. 29/1993 o nel registro nazionale;
  • le Fondazioni del Terzo Settore, iscritte all’anagrafe nazionale delle onlus.

Fermo restando quanto sopra i predetti soggetti devono possedere alla data di pubblicazione del presente avviso i seguenti requisiti:

  1. essere regolarmente costituite da almeno due anni;
  2. avere sede legale nel territorio della Regione Lazio;
  3. non svolgere, da atto costitutivo o da statuto, attività aventi fine di lucro e avere nelle proprie finalità statutarie lo svolgimento di attività di assistenza a malati;
  4. essere in grado di comprovare adeguatamente di aver effettivamente prestato assistenza e supporto ai malati;
  5. essere in regola con le autorizzazioni necessarie per l’esercizio delle suddette attività e con le certificazioni richieste dalle norme vigenti.

L’importo massimo finanziabile per ciascun beneficiario è stabilito in 10.000 euro fermo restando che

i soggetti aventi titolo possono richiedere il suddetto rimborso sussistendo le seguenti condizioni:

  1. sono rimborsabili esclusivamente le spese sostenute a decorrere dal 1 gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2021 compresi;
  2. le spese non devono essere state finanziate da altre risorse pubbliche o private;
  3. essere in possesso di tutta la documentazione contabile di importo pari all’entità della spesa effettuata; in caso di rendicontazione parziale (art. 5 del presente avviso) sarà riconosciuto il rimborso solo di quanto attestato correttamente dalla documentazione contabile presentata a LAZIOcrea S.p.A.

Scadenza: entro le ore 18:00 del 10 dicembre 2021.

DTC, Ricerca e sviluppo di tecnologie per la valorizzazione del patrimonio culturale – Seconda fase

DTC, Ricerca e sviluppo di tecnologie per la valorizzazione del patrimonio culturale – Seconda fase

 

Al via la seconda fase dell’Avviso pubblico Ricerca e sviluppo di tecnologie per la valorizzazione del patrimonio culturale del DTC – Distretto Tecnologico per le nuove tecnologie applicate ai Beni ed alle Attività Culturali.

L’Avviso pubblico mira a sostenere la diffusione di tecnologie innovative per la valorizzazione, conservazione, recupero, fruizione e sostenibilità del patrimonio culturale del Lazio.

Dopo avere sostenuto in prima fase la progettazione degli interventi la seconda fase è dedicata a finanziare la concreta realizzazione degli stessi.

La dotazione finanziaria della seconda fase ammonta complessivamente a 23,85 milioni di euro ma potrebbe essere aumentata con le risorse del PO FESR Lazio 2021-2027, una volta approvato, in quanto le finalità dell’avviso rientrano negli obiettivi specifici declinati nell’Obiettivo Specifico 1.2 del nuovo ciclo di programmazione, come indicati nel Reg. (UE) 1058/2021 e 1060/2021.

Possono partecipare alla seconda fase i soggetti già Beneficiari della prima fase che abbiano completato positivamente la progettazione oggetto di Sovvenzione aggregando eventualmente altri partner, rientranti nelle fattispecie previste dal bando, ove la progettazione abbia evidenziato come la loro partecipazione risulti necessaria per la realizzazione dell’Intervento o opportuna per il suo successo.

Il Beneficiario della sovvenzione di seconda fase può essere anche solo uno dei partner di prima fase, laddove sia l’unico a sostenere le spese relative all’investimento da realizzarsi in seconda fase.

Scadenza: ore 18:00 del 14 gennaio 2022.

FSE+ 2021-2027: Patto tra generazioni – incentivi per il ricambio generazionale nel lavoro e nell’impresa

FSE+ 2021-2027: Patto tra generazioni – incentivi per il ricambio generazionale nel lavoro e nell’impresa

 

L’iniziativa oggetto del presente avviso rappresenta per la Regione Lazio l’anello di congiunzione tra i periodi di programmazione 2014-2020 e 2021-2027 del FSE, con l’obiettivo strategico di mettere in atto un processo programmatorio che, nel pieno rispetto dei vincoli regolamentari, possa effettivamente garantire un valore aggiunto per la presa in conto di fabbisogni emergenti attraverso un virtuoso impiego dei Fondi dell’UE.

La Regione Lazio continua così nella sua azione mirata di sostegno all’occupazione di specifici target della popolazione, visto anche il perdurare della crisi economica e occupazionale aggravata dalla emergenza Covid.

L’avviso interviene quindi a sostegno dell’inserimento lavorativo e occupazionale con interventi rivolti sia alle persone che al sistema delle imprese sostenendo l’accesso al mercato del lavoro nonché al timone di realtà imprenditoriali di personale giovane e qualificato, in un’ottica di rilancio e di qualificazione diffusa del sistema d’impresa.

La finalità dell’avviso e del Patto tra generazioni è duplice, da qui l’articolazione in due macro ambiti “ricambio generazionale tra lavoratori in azienda” e “passaggio generazionale nella proprietà d’impresa”, in cui rientrano tre tipologie di incentivo:

Macro ambito: ricambio generazionale tra lavoratori

Incentivo A. Incentivo fino ad un massimo di 11.000,00 euro nell’ipotesi in cui il ricambio generazionale avvenga tra lavoratore/lavoratrice senior a cui manca un periodo massimo di 12 mesi utile al raggiungimento del requisito pensionistico e il/la giovane neo assunto/a di età massima di 35 anni assunto/a con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, ivi compreso il contratto di apprendistato.

Incentivo B. Incentivo fino ad un massimo di 16.000,00 euro nell’ipotesi in cui il ricambio generazionale avvenga tra lavoratore/lavoratrice senior a cui manca un periodo compreso fra 12 mesi e 24 mesi utili al raggiungimento del requisito pensionistico e il/la giovane neo assunto/a di età massima di 35 anni assunto/a con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, ivi compreso il contratto di apprendistato.

Per le due tipologie di incentivi A e B, a ogni lavoratore/lavoratrice senior oggetto di fuoriuscita per raggiungimento del requisito pensionistico deve corrispondere l’assunzione di un/a giovane, così come indicato nella documentazione a supporto della domanda di partecipazione. In caso di assunzione del/lla giovane con contratto part-time, l’importo dell’incentivo è rimodulato in proporzione all’orario indicato nel contratto di assunzione,

Macro ambito: passaggio generazionale nella proprietà d’impresa

Incentivo C. Incentivo pari a 11.000,00 euro a favore dell’imprenditore/trice (in tale definizione rientrano soggetti titolari di microimprese, imprese familiari, studi professionali, botteghe storiche) a cui mancano massimo 12 mesi al raggiungimento del requisito pensionistico che cede la proprietà d’impresa ad un imprenditore/trice, professionista o dipendente o disoccupato di età massima di 35 anni. Almeno il 60% dell’incentivo in oggetto deve essere utilizzato per spese di innovazione e digitalizzazione delle attività d’impresa.

Per la tipologia di incentivo C, il subentro nell’attività da parte del giovane imprenditore deve essere documentato tramite atto notarile. Nel caso di subentro in attività artigiane, oltre all’atto notarile, deve essere data comunicazione all’Ente Bilaterale dell’Artigianato. In caso di subentro in attività turistiche o commerciali medesima comunicazione dovrà essere inviata all’Ente Bilaterale di riferimento (EBIT, EBTL).

Si raccomanda di verificare puntualmente tutti gli aspetti tecnici relativi all’ottenimento degli incentivi, come indicati nel testo dell’avviso, cui si rimanda.

Destinatari della misura per gli incentivi A e B sono giovani disoccupati nati a partire dalla data del 01/07/1986, italiani o stranieri, residenti o domiciliati nel Lazio insieme a lavoratori senior prossimi al raggiungimento dei requisiti pensionistici.

I giovani under 35 che verranno assunti grazie all’utilizzo degli incentivi A e B, al momento della presentazione della domanda di partecipazione, devono trovarsi nella condizione di lavoratori disoccupati ai sensi della normativa nazionale vigente. Lo stato di disoccupazione è attestato dalla data di rilascio della DID (Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro).

Per l’incentivo C i destinatari della misura sono imprenditori, professionisti, lavoratori dipendenti o disoccupati nati a partire dalla data del 1° luglio 1986, italiani o stranieri, residenti o domiciliati nel Lazio che subentrano nella proprietà d’impresa ad imprenditori (in tale definizione rientrano soggetti titolari di microimprese, imprese familiari, studi professionali, botteghe storiche) a cui mancano massimo 12 mesi al raggiungimento del requisito pensionistico. Se stranieri extracomunitari, i destinatari devono essere in possesso di regolare permesso di soggiorno in corso di validità che consenta l’esercizio di un’attività lavorativa.

Sono beneficiarie degli incentivi le imprese che assumono, o abbiano assunto dal 1° giugno 2021 al 15 dicembre 2021 (fatti salvi casi specifici espressamente regolati all’art. 9 dell’avviso) con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.

Con riferimento alle grandi imprese, l’incentivo può essere riconosciuto per un numero massimo di 20 nuove assunzioni.

Le imprese richiedenti devono inoltre possedere i seguenti requisiti:

L’incentivo di tipo A o B può essere riconosciuto a favore dell’impresa somministratrice anche nel caso di stipula di un contratto di somministrazione di lavoro, a tempo indeterminato, fermo restando, in particolare, quanto disposto dalla circolare INPS n. 57/2016.

Non potranno usufruire dei benefici previsti dall’Avviso le imprese che abbiano beneficiato, per il medesimo lavoratore, di altri incentivi all’occupazione approvati dalla Regione Lazio a valere sul POR FSE 2014-2020 o sul PON IOG – Garanzia Giovani. Sono escluse dai benefici del presente Avviso le assunzioni effettuate dalla Pubblica Amministrazione, individuabile assumendo a riferimento la nozione e l’elencazione recati dall’art. 1, comma 2, del d.lgs. n. 165/2001 e smi.

Incentivo C

I soggetti beneficiari della misura sono imprenditori a cui mancano massimo 12 mesi al raggiungimento del requisito pensionistico che abbiano trasferito o trasferiscano il controllo della proprietà d’impresa dal 1° giugno 2021 al 15 dicembre 2021, a imprenditori, professionisti, lavoratori dipendenti o disoccupati nati a partire dalla data del 1° luglio 1986, italiani o stranieri, residenti o domiciliati nel Lazio. I soggetti proponenti, se stranieri, devono essere in possesso di regolare permesso di soggiorno in corso di validità che consenta l’esercizio di un’attività lavorativa.

La dotazione finanziaria per realizzare le attività previste dall’Avviso ammonta a 10 milioni di euro.

Le risorse sono disponibili ad accesso continuo attraverso procedura “on demand”, fino all’esaurimento dei fondi in base all’ordine di ricevimento delle richieste di contributo per ciascuna tipologia di incentivo (A, B, C) e verranno istruite a cadenza quindicinale.

A tal riguardo, sarà cura dell’Amministrazione comunicare la chiusura della procedura.

Scadenza: 15 dicembre 2021.

OCM Vino Misura Investimenti – Bando pubblico regionale anno 2021/2022

OCM Vino Misura Investimenti - Bando pubblico regionale anno 2021/2022

 

In attuazione del Regolamento (UE) n. 1308/2013, del Reg. delegato (UE) n. 2016/1149, Reg. di esecuzione n. 2016/1150 e delle previsioni del Decreto n. 911 del 14 febbraio 2017 del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MiPAAF) è concesso un sostegno per investimenti materiali e/o immateriali in impianti di trattamento e in infrastrutture vinicole nonché in strutture e strumenti di  commercializzazione del vino diretti a migliorare il rendimento globale dell’impresa, soprattutto in termini di adeguamento alla domanda del mercato e ad aumentarne la competitività e riguardano la produzione e/o la commercializzazione dei prodotti di cui all’allegato VII parte II del Reg. (UE) n. 1308/2013, ad esclusione dell’aceto di vino di cui al punto 17, anche al fine di migliorare i risparmi energetici, l’efficienza globale nonché trattamenti sostenibili.

La misura di aiuto si applica su tutto il territorio della Regione Lazio e, pertanto, gli investimenti finanziati con il presente bando pubblico dovranno essere ubicati su detto territorio.

L’approvazione e la relativa ammissibilità delle domande di aiuto biennali da parte di ciascun richiedente, che potrà presentare una sola domanda, è garantita fino all’esercizio finanziario 2023 ne consegue che nessuna erogazione potrà essere effettuata dopo il 15 ottobre 2023.

In linea con quanto previsto dalla Istruzioni operative Agea n.64 del 12/07/2021 possono accedere all’aiuto i soggetti che, alla data di presentazione della domanda:

  • siano titolari di partita IVA;
  • risultino iscritti al Registro delle Imprese della Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato (CCIAA);
  • abbiano costituito nel SIAN un “Fascicolo aziendale elettronico” aggiornato e valido.
  • che svolgano almeno una delle seguenti attività:
  1. la produzione di mosto di uve ottenuto dalla trasformazione di uve fresche da esse stesse ottenute, acquistate, o conferite dai soci, anche ai fini della sua commercializzazione;
  2. la produzione di vino ottenuto dalla trasformazione di uve fresche o da mosto di uve da esse stesse ottenuti, acquistati o conferiti dai soci, anche ai fini della sua commercializzazione;
  3. l’elaborazione, l’affinamento e/o il confezionamento del vino conferito dai soci, e/o acquistato anche ai fini della sua commercializzazione. Sono escluse dal contributo le imprese che effettuano la sola attività di commercializzazione dei prodotti oggetto del sostegno;
  4. la produzione di vino attraverso la lavorazione delle proprie uve da parte di terzi vinificatori, qualora la domanda sia rivolta a realizzare ex novo un impianto di trattamento o una infrastruttura vinicola, anche ai fini della commercializzazione. Per “proprie uve” si intendono le uve aziendali prodotte dalla ditta richiedente.

Nel caso di microimprese, piccole e medie imprese come definite all’Allegato 1 del Reg. (UE) n. 702/2014, il contributo di aiuto concedibile è pari al 40% del costo totale dell’investimento ammesso a finanziamento e della spesa ammissibile effettivamente sostenuta.

Il contributo è ridotto al 20% del costo totale dell’investimento e della spesa ammissibile effettivamente sostenuta qualora l’investimento sia realizzato da una impresa classificata come intermedia, ovvero che occupi meno di 750 dipendenti o il cui fatturato annuo non superi i 200 milioni di euro.

Per le imprese classificate come grande impresa, ovvero che occupi più di 750 dipendenti o il cui fatturato sia superiore ai 200 milioni di euro, il contributo erogabile è pari al 19% e della spesa ammissibile e sostenuta.

Agli effetti delle disposizioni regionali attuative della presente misura di aiuto agli Investimenti OCM Vino, campagna 2021/2022, l’accesso al presente bando pubblico è consentito esclusivamente per operazioni con un costo totale dell’investimento previsto, comprensivo di tutte le voci di investimento e di spese generali, inferiore a 300.000 euro.

Gli investimenti ammissibili all’aiuto sono quelli di seguito riportati:

  1. la costruzione, ammodernamento, miglioramento e riconversione di beni immobili dell’azienda per la razionalizzazione e ottimizzazione dei processi produttivi mediante realizzazione, ristrutturazione, ampliamento e adeguamento delle strutture di trasformazione, confezionamento, commercializzazione, conservazione e stoccaggio dei prodotti vitivinicoli, anche al fine del miglioramento ambientale, ivi incluse le strutture destinate al commercio al dettaglio, per sale di degustazione del vino (sale di presentazione e assaggio di vini) e per uffici;
  2. acquisto macchinari e attrezzature nuove impiegate nella trasformazione, confezionamento, commercializzazione, conservazione e stoccaggio dei prodotti vitivinicoli. Tra questi: impianti tecnologici, recipienti, contenitori, barriques, hardware, interventi per il potenziamento e la razionalizzazione delle fasi della logistica. Sono ammissibili anche mezzi di trasporto specialistici permanentemente attrezzati per l’esclusivo trasporto di prodotti vitivinicoli connessi all’attività di impresa e agli obiettivi del presente bando, come anche spese per arredi per locali destinati al commercio al dettaglio, per sale di degustazione e per uffici, spese per l’introduzione di sistemi volontari per la certificazione di processo e di prodotto.
  3. investimenti immateriali: acquisizione o sviluppo di programmi informatici (hardware e software per l’adozione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e per il commercio elettronico), acquisizione di brevetti, licenze, diritti d’autore e marchi commerciali.

Scadenza: 15 novembre 2021.

Contributi alle imprese agricole gravemente danneggiate dalla cosiddetta “moria del kiwi”

Contributi alle imprese agricole gravemente danneggiate dalla cosiddetta "moria del kiwi"

 

È concesso in regime di de minimis il contributo previsto dall’avviso pubblico approvato dalla Regione Lazio al fine di coprire le spese sostenute per interventi atti a prevenire e a contrastare il fenomeno della cosiddetta “moria del kiwi” o a riconvertire la produzione.

I contributi previsti dalla legge regionale 30 dicembre 2020, n 25 “Legge di Stabilità regionale 2021”, anticipano le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, ai fini dell’attuazione della Delibera CIPE del 28 luglio 2020, n. 3.

Possono presentare istanza di concessione dei contributi previsti dal presente bando i soggetti in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere proprietari o aver titolo a disporre degli impianti per la produzione di kiwi ove si intendono realizzare gli interventi di cui al presente bando pubblico;
  • aver subito danni da moria del kiwi su impianti per la produzione di kiwi di cui si è proprietario in possesso del titolo a disporre, come da perizia asseverata da un tecnico competente in materia agricola o forestale iscritto al relativo ordine/albo professionale;
  • essere in possesso del fascicolo aziendale costituito ed aggiornato sul sistema informativo SIAN (DPR n. 503/1999) alla data di presentazione della domanda;
  • avere la qualifica di agricoltore in attività, ai sensi dell’articolo 9 del Regolamento (UE) n.1307/2013.

Saranno ritenute ammissibili esclusivamente le domande presentate da soggetti per i quali non è stata superata la soglia prevista di € 25.000, di aiuti concessi in regime “de minimis” nell’arco di tre esercizi finanziari.

Gli interventi ammissibili sono i seguenti:

  • opere di regimazione e drenaggio delle acque superficiali;
  • lavorazioni del suolo per favorire lo sgrondo delle acque superficiali (rippatura);
  • realizzazione di baulatura del terreno su impianti di recente costituzione (impianti fino a tre anni);
  • sistemi di monitoraggio dell’umidità del suolo (tensiometri e sensori volumetrici);
  • coperture antigrandine;
  • apporto al terreno di sostanza organica e sovescio;
  • inerbimento;
  • nuovi impianti di actinidia in terreni diversi da quelli interessati dal fenomeno (delocalizzazione produttiva);
  • riconversione della produzione, ovvero impianto di altra coltura arborea in sostituzione degli impianti di actinidia irrimediabilmente compromessi dalla “moria”.

Le spese ammissibili sono tutte quelle sostenute a partire dalla data di presentazione della domanda per la realizzazione degli interventi sopra richiamati.

Scadenza: ore 23:59 del 18 dicembre 2021.

Contributi a sostegno delle imprese editoriali operanti nel Lazio

Contributi a sostegno delle imprese editoriali operanti nel Lazio

 

Due milioni di euro per la concessione di contributi a fondo perduto a sostegno delle imprese editoriali con sede operativa nel Lazio e ivi operanti mediante la produzione e diffusione di informazioni e format giornalistici di carattere locale con frequenza quotidiana, colpite dalla crisi economica conseguente all’emergenza sanitaria epidemiologica da Covid-19.

A tanto ammonta la dotazione finanziaria dell’avviso pubblico promosso da LAZIOcrea S.p.A. in nome e per conto della Regione Lazio.

I richiedenti possono presentare una sola domanda per una delle categorie di seguito indicate:

  1. Soggetti destinatari dei contributi ai sensi del Regolamento recante “Disposizioni transitorie per la concessione di contributi per l’anno 2020 a sostegno delle imprese editoriali operanti nel Lazio colpite dalla crisi economica conseguente all’emergenza sanitaria epidemiologica da COVID-19” di cui alla delibera di Giunta regionale del 21 luglio 2020 n. 579;
  2. Soggetti destinatari dei contributi ai sensi del: “Piano degli interventi 2019 – 2020 interventi a sostegno delle emittenti radiotelevisive e testate online locali. Legge regionale 28 ottobre 2016, n. 13 (disposizioni di riordino in materia di informazione e comunicazione) e successive modifiche” – Deliberazione consiliare del 15 dicembre 2020, n. 151.

Beneficiari del contributo sono i seguenti soggetti in possesso, alla data di pubblicazione del presente avviso di tutti i requisiti dallo stesso richiesti:

In relazione alla CATEGORIA A):

  1. emittenza televisiva locale ex analogica con trasmissione di segnale con tecnologia digitale terrestre (DTT);
  2. emittenza radiofonica locale con trasmissione di segnale con tecnologia analogica e digitale ovvero con tecnologie DAB/DAB+ o DRM/DRM+;
  3. emittenza radiofonica ed emittenza televisiva locale con trasmissione di segnale con tecnologie satellitari;
  4. stampa quotidiana e periodica locale;
  5. agenzie di stampa locali.

in relazione alla CATEGORIA B):

  1. emittenti radiotelevisive locali on line;
  2. testate giornalistiche locali on line.

Il contributo è comunque e in ogni caso ricompreso tra la soglia minima di 600 euro e il tetto massimo di 150.000 euro.

L’importo di ciascun contributo, spettante ai soggetti aventi titolo, sarà determinato sulla base dei sottoindicati Criteri individuati con la deliberazione di Giunta regionale del 4 dicembre 2020 n. 960, così come richiamati dalla delibera di Giunta regionale del 18 giugno 2021 n. 375:

  • Premialità Valore attribuito: 10%

La Premialità è concessa ai soggetti che, nei ventiquattro mesi antecedenti alla data di pubblicazione del presente avviso pubblico, abbiano svolto iniziative, progetti o programmi rientranti negli ambiti di cui all’articolo 3, comma 4, L.R. n. 13/2016, che non siano già stati oggetto di finanziamento da parte della Regione.

La Premialità sarà quantificata in misura proporzionale al numero complessivo di soggetti aventi diritto (in quanto in possesso del suddetto requisito).

  • Fatturato 2019 Valore attribuito: 45%

Questo Criterio sarà calcolato sulla base del fatturato 2019 in misura proporzionale alla somma dei fatturati 2019 dei richiedenti aventi diritto.

  • Unità di Personale Valore attribuito: 45%

Questo Criterio sarà calcolato sulla base delle Unità di Personale in misura proporzionale alla somma delle Unità di personale dei richiedenti aventi diritto. Per Unità di Personale si intende il numero di Contratti di lavoro (sia a tempo determinato sia indeterminato) in essere alla data di pubblicazione del presente avviso.

Ciascun contributo concesso non può essere in ogni caso superiore al calo del profitto subito dal richiedente nel 2020 rispetto al 2019. Per calo del profitto 2020 rispetto al 2019, si intende la differenza tra risultato di esercizio 2020 1 e risultato di esercizio 2019 2 . Ne consegue che, nel caso di soggetti che non registrino un calo del profitto nei termini sopra indicati, il contributo sarà pari a zero.

La domanda, redatta in carta semplice e sottoscritta dal legale rappresentante del proponente, dovrà essere presentata, completa di tutta la documentazione allegata richiesta dal presente avviso, con le modalità successivamente descritte, a partire dalle ore 10:00 del 18 ottobre 2021, da considerarsi data di apertura della ricezione delle domande.

Scadenza: ore 18:00 del 18 novembre 2021.

Bando Idea innovativa, la nuova imprenditorialità al femminile 2021 – IX edizione

Bando Idea innovativa, la nuova imprenditorialità al femminile 2021 - IX edizione

 

La Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con il Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile, ha emanato la IX edizione del Bando Idea innovativa, la nuova imprenditorialità al femminile 2021 allo scopo di diffondere la cultura imprenditoriale femminile e favorire la crescita e lo sviluppo della realtà imprenditoriale femminile di Roma e provincia.

L’iniziativa si rivolge alle micro, piccole e medie imprese femminili operanti nel territorio di Roma e provincia che intendono realizzare un progetto imprenditoriale contraddistinto dall’originalità dell’attività svolta e/o dall’innovatività del processo produttivo, del prodotto o del servizio offerto, degli strumenti di commercializzazione o di assistenza alla clientela.

Per ciascuna delle cinque imprese femminili vincitrici, verrà erogato un contributo in denaro entro il tetto massimo di € 5.000,00.

In particolare, i destinatari dell’iniziativa al momento di presentazione della domanda devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • avere sede legale e/o unità operativa iscritta presso il Registro delle Imprese della Camera;
  • essere attive ed in regola con il pagamento del diritto annuale;
  • non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente e non essere sottoposte ad un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni;
  • non aver riportato protesti;
  • non aver ricevuto il contributo in una delle precedenti edizioni del presente Bando;
  • presentare il carattere di impresa individuale o collettiva “femminile”, ossia nello specifico:
    • se imprese individuali, avere titolare donna;
    • se società di persone o società cooperative, il numero delle donne socie deve rappresentare almeno il 60% della compagine sociale;
    • se società di capitali, le donne socie devono detenere almeno i due terzi delle quote di capitale e costituire almeno i due terzi del totale dei componenti dell’organo amministrativo.

Tutti i requisiti di cui sopra, devono essere posseduti, a pena di esclusione, alla data di presentazione della domanda di partecipazione.

Scadenza: entro le ore 14:00 del 15 novembre 2021.

Fondo rotativo regionale per il recupero delle aziende in crisi (WBO)

Fondo rotativo regionale per il recupero delle aziende in crisi (WBO)

 

La Regione Lazio (L.R. 13/2018 – art. 4, c. 40 e ss) ha istituito il Fondo rotativo regionale per il recupero delle aziende in crisi (Fondo WBO), finalizzato a sostenere operazioni per il recupero di aziende in crisi da parte di cooperative costituite da dipendenti o ex dipendenti (cd. Workers Buyout).

Con deliberazione n. 666 del 24 settembre 2019, modificata dalla deliberazione n. 717 dell’8 ottobre 2019, la Giunta Regionale ha approvato gli “Indirizzi e Criteri per la gestione del Fondo WBO” definendo i principi generali per l’accesso al Fondo e stabilendo di affidare a Lazio Innova il compito di individuare il gestore del Fondo WBO e di curare i rapporti con tale soggetto.

Finalità del Fondo WBO

Lo strumento consiste in un finanziamento agevolato – a tasso zero – e ha la finalità di sostenere l’acquisizione di aziende in crisi o oggetto di delocalizzazione, da parte dei dipendenti dell’impresa organizzati in forma cooperativa.

Il Fondo WBO, in particolare, finanzia l’affitto o l’acquisto di aziende, rami d’azienda o complessi di beni e contratti da parte di società cooperative costituite da lavoratori dipendenti dell’azienda in crisi o oggetto di delocalizzazione:

  • per effetto del diritto di prelazione ai sensi di quanto disposto dall’articolo 11, comma 2, del decreto – legge 23 dicembre 2013, n. 145 (convertito con modificazioni dalla legge 21 febbraio 2014, n.9);
  • al fine del rilancio o della riconversione del sito produttivo a rischio chiusura a causa di delocalizzazione dell’attività economica.

Beneficiari

Società cooperative, appartenenti alla categoria produzione e lavoro, costituite per almeno i 2/3 da dipendenti di un’azienda in crisi o oggetto di delocalizzazione (Azienda di provenienza), che presentino un progetto industriale per il recupero dell’azienda.

Spese ammissibili e finanziamento concedibile

Sono ammissibili le spese inerenti all’attività d’impresa, come elencate nell’Avviso.

Il finanziamento è pari al 100% dei costi ammissibili; l’importo minimo è pari a 20.000 euro.

L’agevolazione consiste in un finanziamento a tasso zero ed è concessa ai sensi e nei limiti dei Regolamenti UE n. 1407/2013 (de minimis) o n. 1408/2013 (de minimis agricoltura).

Apertura: 9.00 del 20 ottobre 2021.

Scadenza: 1° luglio 2029.

Tre milioni di euro per avvio centri polivalenti a favore di persone con disabilità

Tre milioni di euro per avvio centri polivalenti a favore di persone con disabilità

Tre milioni di euro di stanziamento per l’erogazione di contributi per promuovere l’attuazione di proposte progettuali a carattere sperimentale e innovativo, per la gestione di Centri polivalenti per giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico ed altre disabilità con bisogni complessi, da parte di Enti del Terzo Settore (ETS).

Sono ammessi a partecipare alla presente procedura gli Enti del Terzo Settore di cui all’art. 4 del D.Lgs. n. 117/2017, in forma singola o in Associazione Temporanea di Impresa o di Scopo, costituita o costituenda, con comprovata esperienza pluriennale nel campo dell’inclusione di giovani e adulti con disabilità e/o esperienza specifica in progettualità relative a giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico.

Nei casi di presentazione di proposte da parte di Associazioni Temporanee di Impresa ovvero di Scopo, i Soggetti componenti dell’Associazione dovranno dichiarare di aver costituito l’associazione temporanea o l’intenzione di costituirsi in ATI o ATS (dichiarazione di intenti).

Nella proposta progettuale andranno specificate le motivazioni a costituire l’associazione temporanea, il ruolo e le funzioni di ciascun Ente all’interno della gestione del Centro polivalente, l’apporto specifico di ciascun Ente al progetto in termini di expertise, beni mobili e immobili, competenze e professionalità.

L’ETS individuato come capofila è il soggetto proponente. I partecipanti al progetto in forma di associati in associazione temporanea di impresa o di scopo vanno intesi come gestori del Centro polivalente a tutti gli effetti, attraverso l’associazione degli ETS coordinata da un capofila proponente.

I predetti Enti del Terzo settore, all’atto della presentazione della domanda, devono:

  • avere sede legale e operativa nel territorio della Regione Lazio;
  • risultare iscritti alla data di pubblicazione del presente avviso almeno in uno dei seguenti registri:
  • Registro nazionale del Terzo Settore di cui al D. Lgs. n. 117/2017;
  • Registro regionale del Lazio delle cooperative sociali di cui alla Legge Regionale n. 24 del n.27 giugno 1996;
  • Registro regionale del Lazio delle associazioni di promozione sociale di cui alla Legge Regionale n. 22 del 1° settembre 1999;
  • Registro regionale del Lazio degli organismi di volontariato di cui alla Legge Regionale n. 29 del 28 giugno 1993.

Il possesso dell’iscrizione ai Registri sopra menzionati deve permanere nei confronti dei soggetti proponenti (in forma singola o associata) per l’intero periodo di realizzazione del progetto.

Le proposte progettuali a carattere sperimentale dovranno prevedere la gestione biennale di un Centro polivalente, da intendersi come servizio innovativo, in rete e diffuso sul territorio, in grado di attivare processi di collaborazione eterogenei rispondenti ad una logica di offerta costruita intorno alla persona ed in linea con le sue esigenze, in ciascuna delle seguenti macroaree territoriali:

  • Roma – Città metropolitana di Roma
  • Lazio nord (Viterbo-Rieti)
  • Lazio sud (Latina-Frosinone)

La finalità generale dei Centri Polivalenti è quella di promuovere e attuare il coordinamento tra politiche integrate, afferenti ai diversi livelli di servizio rivolti alla persona con disabilità (scolastici, sanitari, sociali, del lavoro), ai fini della realizzazione di progetti individuali (art. 14, legge 328/00), con il protagonismo attivo dei beneficiari e delle loro famiglie.

Nello specifico i Centri polivalenti attivati:

  • Favoriranno percorsi personalizzati di inclusione sociale, volti alla capacitazione della persona in condizione di disabilità, alla valorizzazione e sviluppo delle competenze, al potenziamento delle autonomie e delle capacità di autodeterminazione, al miglioramento della qualità della vita, nel rispetto delle inclinazioni e delle volontà individuali del destinatario o espresse da chi lo rappresenta;
  • Sosterranno attività finalizzate alla piena partecipazione alla vita sociale e di comunità, con azioni di promozione di un approccio di welfare di comunità che supporti il progetto di vita della persona e contemporaneamente attivi processi generativi della comunità di riferimento;
  • Sosterranno l’avvio di percorsi confacenti alle aspirazioni e alle attitudini soggettive, propedeutici anche all’inserimento lavorativo nel rispetto della normativa regionale e nazionale di riferimento e favoriranno la sperimentazione di azioni sui contesti lavorativi, predisponendo ambienti inclusivi che sappiano rispondere al meglio alle necessità di accompagnamento.

Le attività dei Centri polivalenti perseguiranno pertanto i seguenti obiettivi:

  • facilitare la creazione di una rete territoriale che integri risorse e opportunità formali e informali che concorrono alla realizzazione dei progetti individuali delle persone destinatarie;
  • attivare interventi innovativi per la transizione all’età adulta, l’inclusione sociale e lavorativa della persona beneficiaria;
  • supportare il coordinamento tra la componente sociale, sanitaria e quella rivolta alle politiche attive del lavoro;
  • incentivare il protagonismo delle famiglie e delle associazioni dei familiari operanti nel territorio di riferimento, con servizi di auto-mutuo-aiuto, di consulenza/orientamento all’esercizio dei diritti e alla facilitazione dell’accesso ai servizi.

I Centri polivalenti svilupperanno azioni di inclusione sociale entro una cornice di presa in carico globale della persona, realizzando connessioni tra servizi attivi e offerte innovative, promuovendo nuovi investimenti o qualificando quelli in essere, agendo sia come fornitori di prestazioni assistenziali sia come agenzie di supporto alla rete per il management del progetto individuale.

Nell’ottica del principio di sussidiarietà e della piena promozione del rapporto tra pubblica amministrazione e le risorse del terzo settore territorialmente impegnate sul tema dell’inclusione sociale delle persone con disabilità, il finanziamento regionale è destinato ad Enti del Terzo Settore che assumeranno il ruolo di gestore con le seguenti funzioni:

  • animazione della rete territoriale per costruire risposte personalizzate e innovative;
  • impulso alle progettualità dei beneficiari, congiuntamente ai servizi socio-sanitari di presa in carico;
  • promozione di un rapporto di alleanza e coordinamento con i servizi sociali e sanitari territoriali;
  • promozione del Centro polivalente come bene comune del territorio, attraverso il coinvolgimento della collettività nella fruizione degli spazi e delle finalità del servizio;
  • messa a disposizione di risorse strutturali, professionali, di servizio, utili ad implementare le azioni dei Centri polivalenti;
  • coinvolgimento di altri stakeholder pubblici e privati nel progetto anche al fine di individuare risorse economiche integrando differenti linee di finanziamento;
  • monitoraggio dei processi.

Le modalità organizzative e realizzative dei Centri polivalenti andranno a delineare nuovi modelli di servizio che la Regione intenderà acquisire al fine di mettere a sistema sul territorio regionale le prassi più efficaci.

Fermo restando il principio della scelta di una macroarea in fase di presentazione della proposta, il Centro polivalente funzionerà come servizio diffuso sul territorio.

A seguito della valutazione da parte di una commissione tecnica verranno individuate le proposte progettuali da finanziare. Gli Enti individuati presenteranno in una fase successiva un progetto esecutivo, che conterrà, tra l’altro:

  • l’attestazione dei partenariati formalizzati, con soggetti pubblici e privati del territorio;
  • la descrizione dettagliata dell’assetto organizzativo del Centro, in termini di risorse professionali e ruoli/funzioni individuati;
  • il cronoprogramma di attuazione;
  • la programmazione dei percorsi, in relazione ad un gruppo dei destinatari;
  • il piano finanziario dettagliato;
  • le modalità di monitoraggio dei processi.

La gestione del Centro polivalente è di esclusiva responsabilità dal soggetto aggiudicatario, in forma singola o associata, non essendo ammessa la delega della medesima gestione a terzi.

Le risorse regionali finalizzate alla gestione dei Centri polivalenti dovranno prevedere, a pena di esclusione, l’attivazione di misure e interventi per un minimo di 8 e un massimo di 20 destinatari.

Qualora il Centro polivalente metta in atto prassi virtuose di reperimento e integrazione di ulteriori risorse tali per cui la sperimentazione sul target previsto non rischi di essere inficiata (in termini di efficacia dei percorsi, qualità, quantità e appropriatezza degli interventi), è ammissibile l’ampliamento dell’offerta ad un numero superiori di destinatari. Il cofinanziamento dovrà trovare evidenza nella proposta progettuale. In virtù della cornice di sperimentazione del servizio, resta inteso che il numero dei destinatari non rappresenta elemento di valutazione delle proposte progettuali, se non entro i limiti minimi e massimi sopra posti.

I destinatari del Centro polivalente sono giovani e adulti (dai 18 anni compiuti) con disturbo dello spettro autistico e altre disabilità con bisogni complessi, nonché coloro che quotidianamente se ne prendono cura, i familiari e i caregiver.

I destinatari indiretti sono i cittadini del territorio della macroarea territoriale.

Oltre la sussistenza della certificazione che attesti la condizione di gravità, di cui all’art. 3 comma 3 della legge 104/92, la complessità del bisogno è elemento che esita da una valutazione multidimensionale in cui vengono considerati diversi fattori, compreso il profilo di funzionamento formulato su base ICF e valutazioni relative ai facilitatori e alle barriere ambientali. L’accesso al Centro polivalente è determinato da un processo di collaborazione tra i servizi pubblici di presa in carico e il Centro medesimo.

Le risorse disponibili complessivamente sono pari a 3 milioni di euro.

Per ciascun progetto selezionato la Regione erogherà un contributo fino ad un massimale pari a 750.000 euro per ciascun Centro polivalente. La Regione si riserva comunque di riprogrammare le eventuali economie e/o di incrementare la dotazione del presente avviso.

Scadenza: 23 ottobre 2021.

PO FEAMP, Trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura (2021)

PO FEAMP, Trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura (2021)

Uno stanziamento di 794.959,80 euro sui capitoli U0000A14145, U0000A14146, U0000A14147 dell’esercizio finanziario 2021 per la Misura 5.69 del PO FEAMP, “Trasformazione dei Prodotti della Pesca e dell’Acquacoltura”.

È quello approvato dalla Regione Lazio per la Misura che, in linea con l’obiettivo tematico 3 “Migliorare la competitività delle PMI” del Quadro Strategico Comune per la programmazione 2014/2020, promuove la competitività delle aziende che operano nel settore della trasformazione e commercializzazione attraverso la realizzazione di investimenti finalizzati al risparmio energetico e alla riduzione dell’impatto sull’ambiente, al miglioramento della sicurezza, dell’igiene e delle condizioni di lavoro.

È prevista anche l’innovazione sia delle strutture che dei processi produttivi e, al contempo, la possibilità di lavorare sottoprodotti derivanti da attività di trasformazione principale, di prodotti dell’acquacoltura biologica, conformemente agli articoli 6 e 7 del Reg. (CE) n. 834/2007, di prodotti provenienti da catture commerciali che non possono essere destinate al consumo umano. Sono altresì contemplati, infine, investimenti per la realizzazione di prodotti nuovi o migliorati, che portano a processi nuovi o migliorati o sistemi di gestione e di organizzazione nuovi o migliorati.

Possono presentare domanda di finanziamento le Micro, Piccole e Medie Imprese (PMI) come definite nei criteri di ammissibilità delle operazioni del PO FEAMP 2014-2020 e nella Raccomandazione 2003/361/CE della Commissione del 6 maggio 2003.

Le definizioni delle categorie di impresa di cui alla suddetta raccomandazione sono le seguenti:

  • la categoria delle microimprese delle piccole imprese e delle medie imprese (PMI) è costituita da imprese che occupano meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di EURO oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di EURO;
  • nella categoria delle PMI si definisce piccola impresa un’impresa che occupa meno di 50 persone e realizza un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di EURO;
  • nella categoria delle PMI si definisce microimpresa un’impresa che occupa meno di 10 persone e realizza un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di EURO.

Le imprese richiedenti devono essere regolarmente iscritte alla Camera di Commercio e dal certificato di iscrizione dovrà essere possibile desumere quale attività primaria o secondaria delle imprese richiedenti: lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi mediante surgelamento, salatura eccetera; pesca e acquacoltura.

Le imprese rientranti nelle categorie sopra riportate sono ammissibili ai fini del presente avviso qualora dispongano di una sede legale all’interno del territorio dell’Unione Europea ed almeno una sede operativa all’interno del territorio della Regione Lazio.

La misura si applica all’intero territorio del Lazio, fatti salvi i vincoli di legge.

Si dovrà tener conto delle eventuali zone con particolari caratteristiche e valenze ambientali:

  • aree a rischio idrogeologico; – aree a rischio di erosione;
  • aree a rischio di inondazione costiera;
  • quadro Programmatico per la protezione delle acque superficiali interne, delle acque di transizione, delle acque costiere e sotterranee;
  • quadro normativo per la difesa del suolo;
  • Aree Natura 2000;
  • presenza di criticità puntuali;
  • Aree Naturali Protette.

In linea con quanto previsto dall’art. 69 del Reg. (UE) n. 508/2014, sono ritenuti ammissibili a contributo gli interventi:

  • che contribuiscono a risparmiare energia o a ridurre l’impatto sull’ambiente, incluso il trattamento dei rifiuti;
  • che migliorano la sicurezza, l’igiene, la salute e le condizioni di lavoro;
  • che sostengono la trasformazione delle catture di pesce commerciale che non possono essere destinate al consumo umano;
  • che si riferiscono alla trasformazione dei sottoprodotti risultanti dalle attività di trasformazione principali;
  • che si riferiscono alla trasformazione di prodotti dell’acquacoltura biologica conformemente agli articoli 6 e 7 del regolamento (CE) n. 834/2007;
  • che portano a prodotti nuovi o migliorati, a processi nuovi o migliorati o a sistemi di gestione e di organizzazione nuovi o migliorati.

Sono considerate ammissibili al finanziamento del FEAMP le spese sostenute a decorrere dal 14 aprile 2020 (il dettaglio è elencato all’interno dell’avviso); al contempo, come recita l’art. 65 RDC paragrafo 6, non sono selezionate per il sostegno del FEAMP le operazioni portate materialmente a termine (o completamente attuate) prima che la domanda di finanziamento sia presentata dal beneficiario all’Autorità di gestione, a prescindere dal fatto che tutti i relativi pagamenti siano stati effettuati dal beneficiario.

La dotazione finanziaria prevista dall’avviso potrà essere integrata con le somme derivanti da economie di spesa di progetti già approvati o da incrementi del piano finanziario.

L’investimento massimo ammissibile sarà pari a 400.000 euro, mentre l’investimento minimo ammissibile sarà pari a 10.000 euro.

I progetti avranno una quota di cofinanziamento pubblico pari al 50% della spesa ammissibile ripartito nel modo seguente: – UE FEAMP – 50% – STATO – 35% – REGIONE – 15%.

Il contributo non è cumulabile con altre agevolazioni richieste a qualsiasi titolo ed ottenute dal beneficiario per le medesime spese.

In deroga a quanto sopra esposto, si applicano 30 punti percentuali aggiuntivi dell’intensità dell’aiuto pubblico per interventi connessi alla pesca costiera artigianale (allegato I al Reg. (UE) 508/2014).

Le risorse disponibili vengono assegnate sino a concorrenza delle medesime, con possibilità di concedere all’ultimo soggetto in posizione utile in graduatoria un contributo residuale, a copertura parziale del progetto di investimento reputato ammissibile.

Le domande ammissibili, ma non finanziate per carenza fondi, potranno essere finanziate in caso di ulteriori disponibilità, ovvero di rimessa in disponibilità di fondi derivanti da economie di spesa. Il beneficiario può richiedere alla O.I., entro e non oltre 90 giorni dalla data di adozione dell’Atto di concessione, l’erogazione di un anticipo per un importo massimo del 40% dell’aiuto pubblico relativo agli investimenti ammessi.

Scadenza: 23:59 del 29 novembre 2021.

1 7 8 9 10 11 12