PNRR ECOSISTER- Bando a Cascata a favore delle imprese del Mezzogiorno SPOKE 4 Università degli Studi di Parma “Smart mobility, housing and energy solutions for a carbon-neutral society”

PNRR ECOSISTER- Bando a Cascata a favore delle imprese del Mezzogiorno SPOKE 4 Università degli Studi di Parma “Smart mobility, housing and energy solutions for a carbon-neutral society”

Il presente bando è destinato ad imprese localizzate nelle regioni del Mezzogiorno, al fine di rafforzare la collaborazione tra imprese del Mezzogiorno e sistema pubblico-privato della ricerca presente nella Regione Emilia-Romagna e pienamente rappresentato dal partenariato ECOSISTER.

Profilo ricercato: Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI), esterne al consorzio ECOSISTER, singolarmente o in collaborazione (massimo 3 imprese); Grandi Imprese (GI), esterne al consorzio ECOSISTER, solo in modalità collaborativa con almeno una MPMI. Il costo complessivo del singolo progetto dovrà rispettare i seguenti limiti di costo: – min. 150.000 euro, max 250.000 euro per i progetti singoli; – min 350.000 euro, max 650.000 euro per i progetti in collaborazione.

Periodo di riferimento: La durata di realizzazione del progetto non potrà essere superiore a 12 mesi a decorrere dalla data indicata nel provvedimento di concessione del finanziamento, salvo concessione di proroga da parte dello Spoke. È ammessa un’unica proroga, fermo restando che il progetto dovrà concludersi entro i 3 mesi precedenti la fine del progetto ECOSISTER prevista per il 30/09/2025.

  • TEMA 1: Sicurezza dei pedoni e dei ciclisti in città, monitoraggio e analisi dei flussi delle diverse componenti di traffico urbano, sistemi di trasporto multimodale e mobilità condivisa, mobilità cibernetica, sistemi video intelligenti.
  • TEMA 2: Progettazione per tutti, città sana e attiva, social-housing design, cambiamenti comportamentali, innovazioni tecnologiche e sociali, valutazione delle politiche climatiche.
  • TEMA 3: Sistemi di gestione delle pavimentazioni stradali urbane, soluzioni di illuminazione stradale, accessibilità al centro storico, monitoraggio, tutela e conservazione del patrimonio culturale.
  • TEMA 4: Qualità e comfort dell’aria in ambienti interni ed esterni, dispersione e controllo delle polveri sottili e degli inquinanti in aria, mitigazione delle isole di calore urbane, decarbonizzazione urbana, comunità energetiche, soluzioni basate sulla natura (naturebased solutions, NBS).

Il bando e tutti i documenti da allegare per sottomettere la candidatura sono disponibili sul sito dell’Università degli Studi di Parma

Scadenza: 15 dicembre 2023

PNRR ECOSISTER – Bando a Cascata a favore delle imprese del Mezzogiorno SPOKE 3 ALMA MATER STUDIORUM – Università di Bologna “Green manufacturing for a sustainable economy”

PNRR ECOSISTER – Bando a Cascata a favore delle imprese del Mezzogiorno SPOKE 3 ALMA MATER STUDIORUM – Università di Bologna “Green manufacturing for a sustainable economy”

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Il presente bando è destinato ad imprese localizzate nelle regioni del Mezzogiorno, al fine di rafforzare la collaborazione tra imprese del Mezzogiorno e sistema pubblico-privato della ricerca presente nella Regione Emilia-Romagna e pienamente rappresentato dal partenariato ECOSISTER.

Profilo ricercato: Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI), esterne al consorzio ECOSISTER, singolarmente o in collaborazione (massimo 3 imprese); Grandi Imprese (GI), esterne al consorzio ECOSISTER, solo in modalità collaborativa con almeno una MPMI. Il costo complessivo del singolo progetto dovrà rispettare i seguenti limiti di costo: – min. 150.000 euro, max 250.000 euro per i progetti singoli; – min 350.000 euro, max 650.000 euro per i progetti in collaborazione.

Periodo di riferimento: La durata di realizzazione del progetto non potrà essere superiore a 12 mesi a decorrere dalla data indicata nel provvedimento di concessione del finanziamento, salvo concessione di proroga da parte dello Spoke. È ammessa un’unica proroga, fermo restando che il progetto dovrà concludersi entro i 3 mesi precedenti la fine del progetto ECOSISTER prevista per il 30/09/2025.

I progetti possono rientrare in cinque aree tematiche o linee di ricerca che, partendo dalle conoscenze relative alla manifattura verde e sostenibile, già presenti nei distretti industriali regionali, puntano ad ampliarle e svilupparle ulteriormente per farle evolverle verso un livello più elevato di filiera e di sistema e, dunque, di competitività globale. Saranno, dunque, considerati e valutati positivamente tutti i progetti che abbiano l’obiettivo di sviluppare idee ed applicazioni concrete sui temi di ricerca applicata di seguito descritti.

TEMA 1: Sviluppo di prodotti, processi e sistemi produttivi a inquinamento zero che riducano al minimo la domanda di energia e l’uso di materiali pericolosi e non rinnovabili.

TEMA 2: Sviluppo di filiere produttive e sistemi di fornitura a basso impatto energetico e ambientale.

TEMA 3: Valutazione del ciclo di vita e della sostenibilità di materiali, prodotti e processi.

TEMA 4: Soluzioni e tecnologie ICT per la progettazione, realizzazione, monitoraggio e controllo di macchine, sistemi di automazione e processi industriali green, sostenibili, sicuri e altamente riconfigurabili.

TEMA 5: Impatto della tassonomia europea per le attività sostenibili sugli ecosistemi industriali regionali.

Il bando e tutti i documenti da allegare per sottomettere la candidatura sono disponibili sul sito di UNIBO.

Scadenza: 15 dicembre 2023

Scoperta imprenditoriale

Scoperta imprenditoriale

L’intervento, realizzato nell’ambito del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività 2021-27, sostiene progetti di ricerca e sviluppo, da realizzare nei territori delle Regioni meno sviluppate.

I progetti devono essere coerenti con le aree tematiche della Strategia nazionale di specializzazione intelligente ovvero finalizzati a individuare traiettorie tecnologiche e applicative evolutive della stessa.

Con il decreto 13 luglio 2023 sono state rese disponibili risorse pari a 300 milioni di euro, a valere sull’Azione 1.1.4. del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027.

Una quota pari al 60 per cento delle predette risorse è riservata ai progetti proposti da PMI e da reti di imprese. Ai fini dell’accesso a tale riserva, i soggetti che propongono un progetto di ricerca e sviluppo in forma congiunta devono appartenere tutti alla categoria delle PMI, ad eccezione degli Organismi di ricerca, o devono realizzare il progetto mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete.

Nell’ambito della riserva in questione, una sotto riserva pari al 25 per cento della stessa è destinata alle micro e piccole imprese.

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione con almeno due bilanci approvati al momento della presentazione della domanda di agevolazioni, che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria (attività di cui all’art. 2195 del codice civile, numeri 1, 3 e 5), e i Centri di ricerca. Gli Organismi di ricerca possono essere co-proponenti di un progetto congiunto con i citati soggetti.

Progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (KETs) nell’ambito delle aree tematiche e delle traiettorie di sviluppo definite dalla Strategia nazionale di specializzazione intelligente ovvero nell’ambito di altre aree tematiche e traiettorie di sviluppo non rientranti nella predetta Strategia, al fine di contribuire ad alimentare il processo di scoperta imprenditoriale e il conseguente adattamento evolutivo della stessa.

I progetti devono essere realizzati nei territori delle regioni meno sviluppate, prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 1 milione di euro e non superiore a 5 milioni di euro ed avere una durata non inferiore a 18 mesi e non superiore a 36 mesi. L’avvio delle attività progettuali deve avvenire successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione e comunque entro 3 mesi dalla concessione delle stesse.

I progetti di ricerca e sviluppo devono essere realizzati in forma collaborativa, secondo in alternativa una delle seguenti modalità:

 

  1. progetto realizzato congiuntamente, che preveda:
  • un massimo di tre soggetti proponenti, ivi compresa l’impresa capofila;
  • almeno una micro, piccola o media impresa tra i soggetti proponenti;
  • che ciascuno dei soggetti proponenti sostenga almeno il 10 per cento dei costi ammissibili;
  • il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione.
  1. progetto realizzato da una micro, piccola o media impresa ovvero da una piccola impresa a media capitalizzazione, che preveda la partecipazione di uno o più soggetti esterni all’impresa, indipendenti dalla stessa, che concorrano alle attività del progetto attraverso servizi di ricerca, prestazioni di consulenza alla ricerca e sviluppo e/o ricerca contrattuale, il cui valore sia almeno pari al 10 per cento dei costi complessivi ammissibili del progetto.

Le agevolazioni sono concesse, nei limiti delle intensità massime di aiuto e delle soglie di notifica individuali stabilite, rispettivamente, dall’articolo 25 e dall’articolo 4 del regolamento GBER, nelle seguenti forme in concorso tra loro:

  • nella forma del finanziamento agevolato, per una percentuale nominale pari al 50 per cento dei costi e delle spese ammissibili;
  • nella forma del contributo diretto alla spesa, per una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili articolata come segue:
  1. 35 per cento per le imprese di piccola dimensione;
  2. 30 per cento per le imprese di media dimensione;
  3. 25 per cento per le imprese di grande dimensione.

Per gli Organismi di ricerca, le agevolazioni sono concesse esclusivamente nella forma di contributo diretto alla spesa, per una percentuale nominale pari al 60 per cento dei costi e delle spese ammissibili per attività di ricerca industriale e pari al 40 per cento dei costi e delle spese ammissibili di sviluppo sperimentale.

Dalle ore 10.00 del giorno 7 febbraio 2024 le imprese possono presentare, anche in forma congiunta, le domande di agevolazione per progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale d’importo compreso tra 1 e 5 milioni di euro.

La procedura di compilazione della domanda di agevolazione e della ulteriore documentazione allegata è resa disponibile nel sito internet del Soggetto gestore a partire dal 24 gennaio 2024.

Scadenza: Bando a sportello con invio dal 7 febbraio 2024

Accordi per l’innovazione

Accordi per l'innovazione

Con il decreto direttoriale 11 agosto 2023 sono stati definiti le ulteriori modalità e i termini per la concessione ed erogazione delle agevolazioni in favore dei progetti di ricerca e sviluppo realizzati nell’ambito degli Accordi per l’innovazione al sostegno dei progetti presentati sul secondo sportello agevolativo e non ammessi alla fase istruttoria per carenza di risorse nell’ambito della graduatoria approvata con Decreto direttoriale del 17/02/2023.

Ai fini dell’accesso alle risorse stanziate dal decreto ministeriale del 11 maggio 2023, i progetti presentati lo scorso 31/01/2023 devono:

  • essere realizzati interamente in una o più delle sole aree meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna);
  • essere presentati, in casi di progetti singoli da PMI o da piccole imprese a media capitalizzazione o, in casi di progetti congiunti, da partenariati costituiti dalla presenza almeno di una PMI o da partenariati composti da sole piccole imprese a media capitalizzazione e/o con eventuali Organismi di ricerca;
  • essere coerenti con gli obiettivi tematici del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027;
  • soddisfare gli ulteriori criteri di selezione previsto dallo stesso Programma, generali e specifici dell’Azione 1.1.4 “Ricerca collaborativa”.

I soggetti proponenti/capofila interessati potranno presentare istanza esclusivamente dal 18 settembre 2023 al 6 ottobre 2023 secondo il modello allegato al citato decreto direttoriale 11 agosto 2023.

Le eventuali istanze pervenute che non prevedono costi di progetto interamente nelle sole aree meno sviluppate saranno irricevibili e verrà trasmessa per ciascuna di esse apposita nota di decadenza da parte del Ministero.

Le istanze pervenute dai soggetti interessati all’utilizzo delle risorse previste dal decreto ministeriale 11 maggio 2023 che prevedono invece costi di progetto interamente nelle sole aree meno sviluppate saranno avviate ad istruttoria secondo l’ordine di posizione in graduatoria approvata con decreto direttoriale del 17 febbraio 2023 e nel rispetto delle condizioni del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027 e delle modalità adottate dal citato decreto direttoriale 11 agosto 2023.

Scadenza: 6 ottobre 2023

Pubblicati i Bandi iNEST per l’innovazione del Nord Est

Pubblicati i Bandi iNEST per l’innovazione del Nord Est

Le Università partecipanti al Consorzio iNEST hanno pubblicato i bandi destinati a finanziare per un valore complessivo di circa 26,8 milioni di Euro le attività di ricerca e innovazione condotte da aziende e imprese dei territori delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, delle province autonome di Trento e Bolzano e del Mezzogiorno. All’area del Triveneto sono dedicati complessivamente 18 milioni di Euro, mentre al Mezzogiorno andranno 8.8 milioni circa. I documenti relativi ai bandi sono pubblicati sul sito del Consorzio iNEST.

La pubblicazione dei Bandi rientra nell’azione condotta dal Consorzio iNEST per promuovere e sostenere l’applicazione delle più avanzate tecnologie digitali per le principali aree di specializzazione del Triveneto, creando così nel Nord-Est una rete capillare di competenze innovative nell’ambito dei settori industriale-manifatturiero, agricoltura, mare, montagna, edilizia, turismo, cultura, salute e cibo.

Assieme al Bando destinato all’area del Triveneto, ogni Università Leader dei 9 Spokes in cui si articola la Rete iNEST ha pubblicato anche un Bando riservato alla collaborazione con imprese del Mezzogiorno.

Le domande dovranno essere inoltrate al Consorzio iNEST attraverso l’apposita piattaforma, che sarà attiva nell’ultima settimana di agosto.

Scadenza: 31 ottobre 2023, alle ore 24:00.

Investimenti sostenibili 4.0

Investimenti sostenibili 4.0

La misura Investimenti sostenibili 4.0, in continuità con il precedente bando di cui al decreto 10 febbraio 2022, dà attuazione agli obiettivi di sviluppo perseguiti nell’ambito del Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale” FESR 2021-2027.

In ragione dell’utilizzo delle risorse del predetto Programma nazionale, la misura sostiene il processo di transizione delle piccole e medie imprese delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna) verso il paradigma del Piano Transizione 4.0, mediante l’incentivazione di investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili, che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali.

La misura prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni in favore di programmi di investimento proposti da piccole e medie imprese conformi ai vigenti principi di tutela ambientale e ad elevato contenuto tecnologico, coerente con il piano Transizione 4.0, con priorità per quelli in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione europea e per quelli destinati a favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare ovvero a migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa.

La dotazione finanziaria complessiva dello strumento è pari a 400 milioni di euro a valere sull’obiettivo specifico 1.3, azione 1.3.2, del PN RIC 2021 – 2027.

Una quota pari al 25% della dotazione finanziaria complessiva è destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese.

Le agevolazioni sono concesse alle micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda devono:

  • essere regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel registro delle imprese
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali
  • non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, fatte salve le deroghe previste per le microimprese e piccole imprese dalla disciplina in materia di aiuti di riferimento
  • trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi
  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero
  • non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento
  • non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 15 maggio 2023

I programmi di investimento devono:

  • prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0. e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma
  • essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva
  • essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nei territori delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna)
  • prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a 750 mila euro e non superiori a 5 milioni di euro e, comunque, al 70 percento del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato, ovvero, nel caso di imprese individuali e società di persone, dell’ultima dichiarazione dei redditi
  • essere avviati successivamente alla presentazione della domanda
  • prevedere un termine di ultimazione non successivo a diciotto mesi dalla data di adozione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità, sono previsti specifici criteri di valutazione, che consentono all’impresa proponente di conseguire un punteggio aggiuntivo nell’ambito dell’attività di valutazione dell’istanza prevista per l’accesso alle agevolazioni.

Analoghe premialità sono altresì riconosciute per i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici individuati dall’articolo 9 del regolamento (UE) n. 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020, ovvero per le PMI che abbiano aderito ad un sistema di gestione ambientale o di efficienza energetica o che siano in possesso di una certificazione ambientale di prodotto.

Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ad alcuni settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento (siderurgia; estrazione del carbone; costruzione navale; fabbricazione delle fibre sintetiche; trasporti e relative infrastrutture; produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture) o a programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio “DNSH”.

Sono inoltre ammesse le attività di servizi alle imprese elencate nell’allegato 4 del decreto 15 maggio 2023.

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento di cui all’articolo 6 del decreto 15 maggio 2023, relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, come definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile, che riguardino:

  • macchinari, impianti e attrezzature
  • opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili
  • programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui alla lettera a)
  • acquisizione di certificazioni ambientali.

La misura ammette, inoltre, ai sensi e nei limiti dell’articolo 18 del Regolamento GBER, le spese per i servizi di consulenza. Nello specifico, sono ammesse:

  • le spese per i servizi avanzati di consulenza specialistica relativi all’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti di cui all’allegato 1 del DM 15 maggio 2023 nei limiti del 5 per cento dell’importo delle spese ammissibili relative ai beni di cui al comma 1, lettere a) e c) del predetto decreto
  • le spese relative ai servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica di cui decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102 relativa all’unità produttiva oggetto misure di efficientamento energetico nei limiti del 3 per cento dell’importo complessivo delle spese ammissibili per i soli programmi di cui all’articolo 6, comma 2 lettera b) del DM 15 maggio 2023.

Le agevolazioni sono concesse, ai sensi e nei limiti di quanto previsto dalla sezione 3.13 del Temporary framework e, successivamente al periodo di vigenza dello stesso, ai sensi e nei limiti di quanto previsto dalle disposizioni di cui agli articoli 13 e 14 del Regolamento GBER, nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili pari al 75 per cento.

In particolare:

  • nel caso di imprese di micro e piccola dimensione, per il 50 per cento dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e per il 25 per cento delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato
  • nel caso di imprese di media dimensione, per il 40 per cento dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e per il 35 per cento delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato.

Le domande di accesso alle agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello.

Le domande devono essere presentate, esclusivamente per via telematica, attraverso la procedura informatica accessibile nell’apposita sezione “Investimenti sostenibili 4.0 – PN RIC 2021-2027” del sito web dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia. Nella stessa sezione è pubblicata, inoltre, la necessaria modulistica.

Con decreto direttoriale del 29 agosto 2023 sono definiti i termini e modalità di presentazione delle domande.

L’iter di presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni è articolato nelle seguenti fasi:

  1. compilazione della domanda, a partire dalle ore 10.00 del 20 settembre 2023;
  2. invio della domanda di accesso alle agevolazioni, a partire dalle ore 10.00 del 18 ottobre 2023.

Ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto, ciascuna impresa proponente può presentare una sola domanda di agevolazione, fatta salva la possibilità di presentarne una nuova in caso di rigetto dell’istanza in esito alla relativa istruttoria.

BANDO ROME TECHNOPOLE – SPOKE 2 SU TRASFERIMENTO TECNOLOGICO – LINEA A – MEZZOGIORNO

BANDO ROME TECHNOPOLE - SPOKE 2 SU TRASFERIMENTO TECNOLOGICO – LINEA A - MEZZOGIORNO

Il bando è finalizzato a finanziare le aziende per progetti di trasferimento tecnologico (prototipazione – proof of concept) da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno. Le proposte progettuali potranno essere presentate a partire dalle ore 10.00 del 27 luglio 2023 ed entro il 30 settembre 2023.

Possono richiedere le agevolazioni di cui al presente Bando:

  • le Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI), come definite nell’Allegato I al regolamento 651/2014, che concorrono in modalità singola o collaborativa con altre imprese.
  • le Grandi Imprese (GI) in modalità collaborativa a condizione che persista il requisito di collaborazione con almeno una MPMI; possono sostenere al massimo il 70% del costo totale ammissibile di progetto.

I soggetti pubblici aventi ruolo di End User possono partecipare in qualità di partner non beneficiari di contributo, a condizione che siano ricondotti alle aree tematiche di sviluppo di Rome Technopole. Tali soggetti dovranno essere identificati nell’Allegato A “Proposta di Progetto”, senza presentare domanda di finanziamento.

Gli investimenti, per la parte ammessa all’agevolazione, devono essere realizzati e/o ascritti nella/alla unità locale dell’impresa beneficiaria regolarmente censita presso la CCIAA, localizzata nel territorio del Mezzogiorno ovvero in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Sono considerati ammissibili i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale presentati da imprese singolarmente o in collaborazione.

I progetti, pena la non ammissibilità, dovranno essere caratterizzati da almeno il 30% dei costi complessivi di ogni singola impresa per attività riconducibili allo sviluppo sperimentale e la restante parte in attività di ricerca industriale, comunque non inferiore al 20% del budget complessivo di ogni singola impresa.

Il costo complessivo del singolo progetto non potrà essere inferiore a Euro 150.000 e non superiore a Euro 400.000.

La durata di realizzazione del progetto non potrà essere superiore ai 15 mesi a decorrere dalla data di sottoscrizione del contratto d’obbligo, allegato al provvedimento di ammissione a finanziamento.

L’agevolazione sarà sotto forma di contributo a fondo perduto.

Per i singoli soggetti beneficiari sono ammissibili a finanziamento le seguenti spese:

  • spese di personale specificamente destinato a realizzare il progetto – secondo i costi standard previsti
  • in base al profilo della risorsa impiegata;
  • costi indiretti – determinati forfettariamente e pari al 15% dei costi diretti ammissibili per il personale;
  • costi amministrativi;
  • costi per servizi di consulenze specialistica;
  • costi per spese per materiali, forniture e prodotti analoghi, direttamente imputabili all’attività di progetto.

Scadenza: 30 settembre 2023

Mezzogiorno, stanziati 400 milioni per sostenere il processo di transizione delle PMI

Mezzogiorno, stanziati 400 milioni per sostenere il processo di transizione delle PMI

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha firmato il decreto che istituisce un nuovo bando per rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle PMI dei territori delle regioni del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna). Il decreto prevede lo stanziamento di 400 milioni di euro dal Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027” (PN RIC 2021-2027).

Obiettivo della misura è sostenere il processo di transizione delle piccole e medie imprese nelle regioni del Mezzogiorno mediante l’incentivazione di investimenti imprenditoriali innovativi, che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali, secondo il Piano Transizione 4.0.

Per avere accesso all’incentivo i progetti presentati devono prevedere l’utilizzo di tecnologie abilitanti (per esempio cloud, realtà virtuale) destinati all’ampliamento della capacità produttiva, alla diversificazione della produzione, alla realizzazione di nuovi prodotti, o alla modifica del processo di produzione già esistente o alla realizzazione una nuova unità produttiva.

Ai fini della valutazione della finanziabilità sono riconosciuti significativi anche i punteggi premiali per i progetti aventi ad oggetto l’efficientamento energetico dell’impresa e che consentano un risparmio energetico almeno pari al 5%, nonché per quelli finalizzati a introdurre nel processo produttivo soluzioni legate all’economia circolare.

Analoghe premialità sono altresì riconosciute per i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici individuati dall’articolo 9 del regolamento (UE) n. 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020, ovvero per le PMI che abbiano aderito ad un sistema di gestione ambientale o di efficienza energetica o che siano in possesso di una certificazione ambientale di prodotto.

I progetti infine dovranno prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a euro 750.000,00 e non superiori a euro 5.000.000,00 ed essere realizzati nelle regioni del Mezzogiorno.

L’incentivo pubblico potrà coprire fino al 75% dalle spese ritenute ammissibili con un’agevolazione articolata in un contributo e in un finanziamento agevolato.

Online l’Avviso pubblico per il sostegno agli Enti del Terzo Settore impegnati nell’emergenza COVID-19

Online l’Avviso pubblico per il sostegno agli Enti del Terzo Settore impegnati nell’emergenza COVID-19

 

E’ online l’Avviso pubblico per l’erogazione di finanziamenti ad Organizzazioni di volontariato, Associazioni di promozione sociale e Organizzazioni non lucrative di utilità sociale impegnate nell’emergenza covid-19 nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Regioni Lombardia e Veneto ai sensi dell’art. 246 del Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito in legge 17 luglio 2020, n. 77.

L’Avviso – pari a 80 milioni di euro di cui 64 milioni di destinati alle regioni del Mezzogiorno e 16 milioni alle Regioni Lombardia e Veneto – nasce dalla collaborazione tra l’Agenzia della Coesione Territoriale e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (DG Terzo settore) con il coinvolgimento delle Regioni interessate e del Forum del Terzo settore.

Scopo dell’Avviso è sostenere gli Enti del Terzo settore (Associazioni di promozione sociale, Organizzazione di Volontariato e Onlus) impegnati nel fronteggiare l’emergenza COVID 19 che svolgono almeno una delle attività di interesse generale previste all’articolo 5, comma 1, lett. a), c), d), e), f), i), l), m), p), q), r), s), t), u), v), w) e z) del d.lgs. n. 117/2017.

I soggetti richiedenti sono valutati sulla base delle attività svolte nel contesto dell’emergenza sanitaria COVID-19, della differenza tra le entrate di bilancio del 2020 e 2019 risultanti dai consuntivi approvati e dal numero degli associati regolarmente iscritti, con un importo massimo finanziabile pari a 10.000 euro.

I contributi agli Enti destinatari saranno erogati con procedura semplificata previa verifica di regolarità anche in materia contributiva e fiscale.

La piattaforma informatica predisposta in collaborazione con il Ministero del Lavoro consente la presentazione, valutazione, liquidazione e controllo in itinere ed ex post dei contributi concessi.

Ogni Ente può presentare una sola istanza di contributo indipendente dal numero di sedi presenti nelle Regioni.

Scadenza: 4 febbraio 2022

Dal PNRR 30 milioni per combattere la povertà educativa

Dal PNRR 30 milioni per combattere la povertà educativa

 

È stato pubblicato a fine anno il bando rivolto agli Enti del terzo settore (Ets) per la presentazione di proposte di intervento per la realizzazione di progetti socio educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno. L’ente di riferimento è l’Agenzia per la Coesione Sociale Territoriale mentre le risorse destinate al finanziamento dei progetti ammontano a 30 milioni di euro, nell’ambito della Missione 5 – Componente 3 – Investimento 3 del PNRR. Si tratta di fatto di una nuova edizione di un bando già aperto a fine 2020 nell’ambito del Piano Sud 2030 che erogava 16 milioni per progetti sulla povertà educativa nel mezzogiorno e 4 milioni per le regioni Veneto e Lombardia. Gli esiti di queste procedure sono stati pubblicati recentemente e vedono il finanziamento di 35 iniziative nel Sud Italia e 8 in Veneto e Lombardia.

Obiettivi e destinatari.

I progetti che gli Ets presenteranno dovranno prevedere uno specifico riferimento ai servizi assistenziali per la fascia 0-6 anni e a quelli di contrasto alla dispersione scolastica e di miglioramento dell’offerta educativa per la fascia 5-10 e 11-17 anni. Ciascuna proposta progettuale dovrà riguardare soltanto uno dei tre ambiti individuati ovvero interventi rivolti a:

  • bambini di età compresa tra 0-6 anni e alle loro famiglie, con l’obiettivo di ampliare e potenziare i servizi educativi e di cura; migliorare la qualità, l’accesso, la fruibilità, l’integrazione e l’innovazione dei servizi esistenti e contribuire a raggiungere il benessere dei bambini e delle loro famiglie;
  • bambini di età compresa tra 5-10 anni, con l’obiettivo di promuovere il loro benessere e la loro crescita armonica;
  • ragazzi di età compresa tra 11-17 anni, con l’obiettivo di contrastare l’abbandono scolastico ed il fenomeno del NEET.

In estrema sintesi, i beneficiari ultimi delle iniziative messe in campo sono individuati nei minori che versano in situazione di disagio o a rischio di devianza e potranno essere individuati anche dai servizi territoriali.

Soggetti beneficiari. La presentazione dei progetti, che dovrà avvenire secondo le modalità contemplate nell’articolo 11 dell’Avviso, dovrà essere fatta da partnership costituite da un minimo di tre soggetti con ruolo attivo nella ideazione e realizzazione delle operazioni, ed il soggetto proponente dovrà essere esclusivamente un Ets (Art. 4).

Nella composizione della partnership, oltre al soggetto proponente, deve essere presente almeno un altro Ets in qualità di partner e potranno partecipare anche soggetti appartenenti al mondo della scuola, delle istituzioni, degli enti locali e dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, dell’università e della ricerca.

Risorse e durata.

I progetti selezionati potranno usufruire di un contributo compreso tra 125mila e 250mila euro che potrà coprire fino al 95% del costo del progetto, mentre il rimanente 5% sarà a carico dei soggetti della partnership proponente. I progetti avranno una durata compresa tra 1 e 2 anni e l’ambito territoriale di esecuzione (Mezzogiorno) contempla in dettaglio le seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Scadenza: 01 marzo 2022

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